Salito lo scorso mese di novembre dello 0,1%, rispetto allo 0,2% precedente e al di sotto delle aspettative del consenso che vedeva un aumento dello 0,2%, l'indice dei prezzi PCE ha frenato le vendite sui mercati azionari europei che hanno chiuso in leggero ribasso ma sui massimi intra.
In questo contesto il FTSE Mib ha terminato l'ottava poco mosso a 33.766,29 punti (-0,06%) dopo essere sceso fin sotto i 33.300 punti. Dal punto di vista operativo non cambia la view sull'indice italiano, che solo con la tenuta dei 33.500 punti potrebbe innescare un recupero delle quotazioni verso l'importante area resistenziale dei 34.000 punti.
Tra i titoli da monitorare in queste ore ci spostiamo a Wall Street con Fedex che, nel giorno in cui la società ha presentato i dati del 2° trimestre fiscale, ha comunicato lo scorporo di un asset. Andiamo a vedere di cosa si tratta.
Fedex: pronto lo scorporo delle attività di trasporto
Nella serata di ieri Fedex, azienda leader mondiale nelle spedizioni espresse, ha comunicato i dati del 2° trimestre fiscale che sono risultati in chiaroscuro. Infatti se l'utile per azione si è attestato a 4,05 dollari, rispetto ad attese poste a 4,01 dollari e oltre i 3,99 dollari dell'anno passato, il fatturato è sceso dai 22,2 miliardi di dollari agli attuali 22 miliardi di dollari, sotto in consenso posto a 22,14 dollari.
Il Gruppo ha sottolineato che i risultati operativi consolidati nel corso del trimestre, sono stati influenzati da ricavi e profitti del trasporto merci inferiori al previsto, in quanto la debolezza della produzione industriale statunitense ha influito sulla domanda del settore LTL (Less Than Truckload, trasporto stradale a carico parziale). Al contrario i risultati operativi di Federal Express sono migliorati negli ultimi tre mesi grazie ai tagli dei costi e all'aumento del volume delle esportazioni internazionali. Ricordiamo anche che su Fedex pesa la perdita a inizio anno del servizio postale degli Stati Uniti, il suo principale cliente, che valeva quasi 500 milioni di dollari.
In questo contesto la società ha comunicato lo spin-off, entro i prossimi 18 mesi, della sua divisione di autotrasporto merci per focalizzarsi sulle attività di consegna. Questo per andare incontro al segmento dei pacchi e delle spedizioni LTL che dovrebbe aumentare nel corso dei prossimi anni. La nuova realtà, che si chiamerà Fedex Freight, sarà il più grande operatore di questo genere al mondo, grazie a un fatturato globale di 9,4 miliardi di dollari.
In qualità di entità distinte le due società potranno perseguire le proprie strategie di crescita, avendo modo di offrire servizi maggiormente customizzati e attuare investimenti su misura, mantenendo però allo stesso tempo i vantaggi della loro collaborazione commerciale, operativa e tecnologica, nonché quelli dati dall’avere un brand condiviso.
Nel corso della presentazione dei dati trimestrali, FedEx ha aggiornato anche le stime sull'anno in corso. Queste prevedono che il fatturato sarà piatto rispetto all'anno precedente, rispetto alla previsione precedente di un aumento a una sola cifra. L'EPS non-GAAP è visto a 16,45-17,45 dollari prima di alcuni aggiustamenti del piano pensionistico, rispetto ai 17,90-18,90 dollari previsti in precedenza. Dopo l'esclusione dei costi di ottimizzazione aziendale, le prospettive EPS sono state fissate a 19-20 dollari, rispetto alla precedente previsione di 20-21 dollari, ma superiori al consenso degli analisti posto a 19,44 dollari.
Azioni Fedex: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere come si stanno comportando le azioni Fedex a Wall Stret. Dopo aver aperto la seduta in gap-up oltre i 290 dollari, tornano le vendite sul titolo Fedex con i prezzi che tornano ad avvicinarsi ai minimi di ieri posti sui 273 dollari. Dal punto di vista operativo la perdita di questi livelli dovrebbe far proseguire la fase correttiva, innescatasi sul finire dello scorso mese di novembre, prima verso i 270 dollari e a seguire i 267 dollari. Nel caso in cui anche tali supporti dovessero cedere il passo alle vendite, dovremmo assistere a una continuazione del trend discendente prima verso i 260 dollari e a seguire i minimi dello scorso mese di novembre sui 254-253,5 dollari.
Al contrario una conferma delle quotazioni oltre i massimi settimanali situati sui 286 dollari, dovrebbe far proseguire il recupero verso i 290 dollari, dove verrebbe messo sotto pressione l'indicatore giornaliero del Supertrend. Nel caso di superamento di queste aree resistenziali, aumenterebbero le possibilità di ulteriori apprezzamenti verso i 300 dollari e successivamente verso i massimi degli ultimi 4 mesi sui 309 dollari.
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