Le rinnovate tensioni geopolitiche in Medio Oriente ed il lancio di un missile balistico intercontinentale da parte della Cina impattano sui futures del Vecchio Continente che, impostati in territorio negativo, anticipano un inizio di seduta all'insegna della debolezza sui principali mercati azionari europei.
In questo contesto il FTSE Mib dovrebbe aprire le contrattazioni nei pressi dei 33.600 punti, allontanandosi in questo modo dalla soglia dei 34.000 punti. Ricordiamo che dal punto di vista operativo sarà solo lasciandosi alle spalle queste aree, che si avrebbe un ulteriore rafforzamento del quadro grafico con possibili nuovi apprezzamenti verso i 34.250-34.300 punti e a seguire 34.500 punti. Al contrario nuovi e rinnovati segnali di debolezza arriverebbero invece con la violazione dei forti supporti e minimi delle ultime ottave posti sulla soglia dei 33.000 punti.
Tra i titoli da seguire nelle prossime ore sui mercati europei troviamo Exor, che nel pomeriggio di ieri ha comunicato i dati del primo semestre dell'anno in corso. Andiamo a scoprirli.
Exor: utile a 14,7 miliardi nel primo semestre
E' stato un primo semestre all'insegna della positività per il Gruppo Exor che, grazie alle ottime performance delle controllate Ferrari e Philips, ha visto l'utile netto balzare a 14,7 miliardi di euro, di cui 12,1 miliardi di euro non ricorrenti, che derivano dalla differenza tra il valore netto contabile degli investimenti precedentemente consolidati e il loro fair value al 1 gennaio 2024.
Nello specifico Ferrari si è confermato l'asset che ha performato meglio con un valore che sale a 16,91 miliardi di euro, rispetto ai 13,56 miliardi di euro dell'anno passato, mentre la quota in Philips si è apprezzata di oltre 300 milioni di euro salendo a 8,3 miliardi di euro. Da segnalare anche Iveco, con un valore in crescita del 22% a 768 milioni di euro. Al contrario sono scesi i valori di Juventus, Cnh, e in particolar modo di Stellantis, passata dai 9,5 miliardi di euro agli attuali 8,3 miliardi di euro.
Nel corso del periodo la holding guidata dalla famiglia Agnelli ha evidenziato una forte generazione di flussi di cassa, con dividendi ricevuti dalle società e cessioni di attività per quasi 1,5 miliardi di euro, mentre la liquidità impiegata in società, investimenti e riacquisti di azioni è stata pari a 1,1 miliardi di euro, mantenendo un'allocazione disciplinata del capitale.
Per quanto riguarda il NAV ha raggiunto i 38,3 miliardi di euro e si confronta con i 35,4 miliardi di euro del 2023. Buone notizie provengono dal debito che scende dai 4 miliardi di euro, registrato alla fine del 2023, all'attuale 3,7 miliardi di euro, mentre per quanto riguarda la liquidità disponibile rimane sugli stessi valore dell'anno passato a 1,89 miliardi di euro.
Azioni Exor: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere cosa suggerisce l'analisi tecnica nel breve e medio periodo. Con una volatilità in amento è stata una giornata all'insegna della debolezza quella di ieri per il titolo Exor, che ha chiuso le contrattazioni in area 98,5 euro. Dal punto di vista operativo viene confermato al momento il trend rialzista di medio periodo innescatosi dai minimi dello scorso 5 agosto dagli 86,5 euro.
Per dare continuazione a questo movimento i prezzi però dovrebbero spingersi oltre i massimi delle ultime settimane situati nei pressi dei 101 euro. Con il superamento di queste aree si avrebbe un rafforzamento della struttura grafica, con possibili ulteriori rialzi prima verso i 102-103 euro e successivamente in direzione dei massimi di periodo posti in area 106-105,5 euro. Nel caso in cui anche tali livelli dovessero essere lasciati alle spalle, si dovrebbe assistere ad una nuova accelerazione fin verso la soglia dei 110 euro.
Al contrario la perdita dei primi supporti situati sui 96,30 euro, dovrebbe aprire le porte ad una fase correttiva più intensa con un primo obiettivo posto sui 95 euro ed in seguito verso l'area dei 92,5 euro, dove verrebbe chiuso il gap-up lasciato aperto lo scorso 14 agosto.
Un'eventuale discesa sotto questi supporti dovrebbe far proseguire le vendite in direzione dei 90 euro e successivamente verso i minimi dello scorso mese di agosto situati a 86,5 euro. Nel caso in cui anche tali supporti non riuscissero ad arrestare le vendite, aumenterebbero le chance per l'azione di andare a rivedere il bottom annuale posti a 85,8 euro.
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