Le azioni europee saranno sottoposte con ogni probabilità a grandi pressioni e turbolenze negli ultimi due giorni borsistici di questa settimana. Oggi è in calendario l'attesissimo
meeting della Banca Centrale Europea, che deciderà sull'aumento dei tassi d'interesse. Le attese degli analisti sono per un rialzo dello 0,50%, ma non è escluso che l'Eurotower decida per una stretta più forte nel tentativo di dare un impulso più deciso alla lotta all'inflazione.
Il carovita è fortemente condizionato dai prezzi energetici, in particolar modo da quelli relativi al gas naturale, quintuplicati rispetto allo scorso anno. E qui entra in gioco il secondo grande evento della settimana, ovvero la riunione di venerdì a Bruxelles dei Ministri dell'Energia dei Paesi UE.
I temi all'ordine del giorno sono diversi e, dalla trattazione di questi, dovranno uscire delle soluzioni per una crisi energetica che sta impattando in maniera decisa su famiglie e imprese. Le opzioni possibili riguardano il tetto al prezzo del gas, il razionamento dei consumi e la tassa sui profitti delle aziende energetiche. Queste scelte non è detto che debbano essere alternative.
Azioni europee: perché scenderanno ancora
Osservando quanto hanno perso le azioni europee quest'anno (oltre il 25%), si potrebbe pensare che entrare a mercato rappresenti, con i titoli a forte sconto, un'opportunità. Alcune banche d'affari però mettono in guardia.
Nei giorni scorsi gli analisti di Goldman Sachs hanno affermato che le bollette dell'elettricità in Europa triplicheranno all'inizio del prossimo anno rispetto ai livelli del 2021. E non è una cosa da poco, visto che si parla di una cifra di 2.000 miliardi di euro, pari al 15% del PIL della Regione.
Nelle ultime ore si è espresso anche Graham Secker, capo degli strategist sull'azionario in Europa di Morgan Stanley. L'esperto rileva che, sebbene le decisioni dell'UE a sostegno di consumatori e imprese potrebbero far salire le azioni nel breve, vi è una probabilità sempre più forte che nel Vecchio Continente si arrivi una recessione. "Stiamo entrando nei sei mesi più deboli per i dati economici e andando avanti nei prossimi mesi saremo in recessione", ha affermato.
A suo avviso, la BCE sta accelerando un rallentamento economico sempre più profondo con la sua stretta monetaria. E tassi d'interesse più elevati significano un Price/Earnings più basso per le imprese. In questo momento l'indice MSCI Europe scambia a 11,5 volte gli utili attesi, al di sotto del rapporto storico di 13,5 volte.
Tuttavia, Secker ritiene che il multiplo scenderà a 10 volte, con gli analisti che dovranno abbassare le stime, ritenute troppo alte. Alla luce di tutto questo, secondo Secker le azioni europee hanno spazio di discesa ancora del 15%, via via che si intensifica la crisi energetica.