La corsa delle azioni europee si è arenata negli ultimi mesi, dopo un percorso entusiasmante che ha portato l'indice Euro Stoxx 600 a sovraperformare il benchmark americano S&P 500 come mai aveva fatto in passato. Negli investitori è improvvisamente subentrata una certa cautela e alcuni fattori possono spiegare perché.
In primo luogo esiste ancora un'incertezza sui dazi americani, nonostante il presidente degli Stati Uniti Donald Trump li abbia congelati fino al 9 luglio. La scadenza è vicina e il tempo stringe per arrivare a un accordo tra Washington e Bruxelles.
Le parti stanno trattando, ma le distanze esistono e non è facile giungere a un compromesso che faccia tutti contenti. Gli investitori sono spaventati dall'idea che le tariffe siano riproposte, in quanto ciò potrebbe arrecare un grave danno all'economia del Vecchio Continente.
In secondo luogo, la forza dell'euro comincia a preoccupare. La moneta unica ha guadagnato circa 13,5 punti percentuali sul dollaro USA. Molte aziende europee basano il loro business sull'export soprattutto negli Stati Uniti e una valuta troppo forte rende meno competitivi i loro prodotti rispetto ai competitor internazionali.
Infine,
la Banca Centrale Europea potrebbe diventare meno accomodante, dopo otto tagli consecutivi ai tassi di interesse e aver raggiunto i suoi obiettivi di lungo termine sull'inflazione.
Azioni europee: riprenderà il rally?
Quella che si sta vivendo adesso, insomma, è una fase di consolidamento per le azioni europee. La domanda è: quanto durerà?
Gli analisti di Barclays ritengono che nella seconda metà del 2025, le Borse europee dovrebbero superare questo periodo di stasi. "Ci sarà un migliore rapporto rischio-rendimento" in quanto "la maggior parte delle revisioni al ribasso degli utili legate ai dazi è già stata svelata e ha contribuito a stabilire obiettivi aziendali annuali più realistici", hanno scritto in una nota ai clienti.
Inoltre, la banca londinese sottolinea come la BCE sia rimasta ancora accomodante, anche con le valutazioni azionarie si sono mantenute leggermente al di sopra dei livelli medi. L'istituto britannico prevede che i premi al rischio per la detenzione di azioni (il rendimento extra che gli investitori si aspettano dalle azioni rispetto ad asset più sicuri come i titoli di Stato) dovrebbero diminuire nel momento in cui "i fattori di incertezza derivanti dal cambio, dai dazi e dai rischi fiscali raggiungeranno il picco per poi svanire".
Un altro aspetto che potrebbe rilanciare il rally è la decisione del governo tedesco di implementare le nuove misure di stimolo relative a difesa e infrastrutture, in quanto "potrebbe migliorare le prospettive di crescita dell'Europa nei prossimi due anni", ha affermato il team guidato da Emmanuel Cau.
Ma fin dove potrebbe spingersi la corsa delle azioni europee? Gli analisti di Barclays ritengono che, sebbene il percorso non sia semplice, lo Stoxx 600 potrebbe "sfondare nuovi massimi e raggiungere quota 570 punti entro la fine del 2025".
Questo significherebbe uno spazio di rialzo di circa 5,5 punti percentuali rispetto alle quotazioni attuali del benchmark. Il movimento potrebbe essere "guidato da una rotazione verso titoli esposti ai dazi e alle esportazioni, mentre i titoli che hanno sovraperformato da inizio anno appaiono troppo nervosi", hanno aggiunto.