Azioni europee: 2025 da record, ecco chi vince e chi perde | Investire.biz

Azioni europee: 2025 da record, ecco chi vince e chi perde

30 dic 2025 - 11:00

Le azioni europee stanno per chiudere un anno stellare. Tuttavia, non tutti gli investitori possono festeggiare. Ecco chi sono i titoli vincitori e perdenti

Le azioni europee stanno per chiudere un anno da incorniciare, raggiungendo nuovi massimi storici e superando, in termini di dollari, le azioni americane per la prima volta da decenni. L’indice Stoxx 600 ha guadagnato il 16,08% da inizio anno. A contribuire alle ottime performance dei titoli del Vecchio Continente sono stati gli utili solidi delle aziende, le remunerazioni generose agli azionisti sotto forma di dividendi e buyback, nonché i tagli ai tassi di interesse attuati dalla Banca Centrale Europea. Tutti questi venti favorevoli hanno oscurato le tensioni geopolitiche legate ai conflitti in Ucraina e in Medio Oriente e le preoccupazioni derivanti dai dazi americani.

 

Azioni europee: vincitori e perdenti

Il rally delle azioni europee è stato guidato in particolare da alcuni settori, come quello finanziario, mentre altri sono rimasti indietro. Vediamo quindi più nel dettaglio chi sono stati i vincitori e i perdenti del 2025.

Vincitori

Banche

Le banche hanno rubato la scena. Con un rialzo di circa due terzi rispetto al valore iniziale, il settore si appresta a chiudere il 2025 con il più forte aumento annuale dal 1997. Gli istituti di credito sono riusciti a compensare il calo del core business legato ai tagli dei tassi di interesse della Bce grazie a maggiori entrate da commissioni e attività di trading, oltre a una riduzione dei costi operativi. A tutto ciò si è aggiunto il risiko che ha coinvolto diversi istituti, tra cui UniCredit, Commerzbank, Banco BPM, BBVA, Banco Santander, MPS e Mediobanca.

Difesa

I titoli della difesa sono stati gli altri grandi protagonisti del 2025, sebbene abbiano rallentato la loro corsa nella seconda parte dell’anno a fronte delle crescenti aspettative di pace in Ucraina. La corsa agli armamenti dei Paesi europei, sostenuta da piani di spesa di dimensioni imponenti, ha fatto aumentare gli ordini per i produttori di armi e munizioni come il gigante tedesco Rheinmetall, il colosso italiano Leonardo e la francese Thales. In Spagna si è distinta Indra Sistemas, sviluppatore di sistemi di difesa, che ha quasi triplicato il proprio valore di mercato, risultando il miglior titolo del Paese.

Metalli

Il rally straordinario di rame, oro e argento ha spinto in orbita le azioni minerarie. Il produttore di oro e argento Fresnillo Plc è stato il miglior titolo del britannico FTSE 100 nel 2025 con un aumento di cinque volte. Il produttore polacco di rame e argento KGHM Polska Miedz SA ha più che raddoppiato il proprio valore.

Perdenti

Auto

Il comparto europeo dell’auto e dei componenti ha chiuso per il secondo anno consecutivo in territorio negativo, una situazione che non si verificava dal 2002. I produttori si sono trovati a fare i conti con una domanda debole, costi in aumento legati ai dazi e una pressione competitiva sempre più forte da parte dei marchi cinesi. A complicare il quadro ha contribuito anche la difficile transizione verso l’elettrico, anche se il lancio di modelli EV più accessibili da parte di Volkswagen e Renault ha iniziato a dare alcuni segnali di ripresa.

Il rallentamento del mercato automobilistico, unito all’impatto dei dazi e a un contesto economico fragile, si è riflesso anche sulle aziende dell’indotto, in particolare su quelle che producono vernici, rivestimenti e materiali di finitura. Akzo Nobel, uno dei principali produttori di vernici, ha rivisto al ribasso le stime sugli utili in autunno, dopo che molti clienti colpiti direttamente dalle nuove tariffe hanno ridotto gli ordini. La crescita anemica ha inoltre messo sotto pressione il settore delle costruzioni, mentre l’industria chimica continua a fare i conti con un eccesso di offerta in alcune linee di prodotto.

Puma

Il colosso dell’abbigliamento sportivo Puma si avvia verso il peggior anno della sua storia, dimezzando la propria capitalizzazione di mercato. Dopo utili e guidance deludenti, l’azienda ha lanciato una serie di profit warning, annunciando tagli al personale e una revisione del modello di business. Nel frattempo, rivali storici come Adidas, ON Holding e New Balance Athletics hanno guadagnato terreno. Sulla performance negativa della società tedesca hanno influito anche i dazi statunitensi, dal momento che il Vietnam, hub produttivo cruciale, è stato colpito da tariffe più elevate.

Novo Nordisk

Un tempo l’azienda europea con la maggiore capitalizzazione di mercato, grazie al rally azionario legato al successo dei farmaci anti-obesità, Novo Nordisk ha vissuto nel 2025 una brusca inversione di tendenza, registrando il peggior anno della sua storia. La crescente concorrenza di Eli Lilly e alcune sperimentazioni cliniche non andate a buon fine hanno fatto scivolare il titolo di quasi il 50% nel corso dell’anno.

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