Azioni Eni: test sui max dopo accordo sul gas con Venture Global? | Investire.biz

Azioni Eni: test sui max dopo accordo sul gas con Venture Global?

17 lug 2025 - 09:00

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Rimane confermato al rialzo il trend di breve e medio termine per le azioni Eni. Scopriamo se l'accordo sul gas in Usa potrà spingere i prezzi sui top di periodo

Il buon recupero di Wall Street nella serata di ieri, sulle smentite di un Trump pronto a licenziare Jerome Powell, impatta positivamente sui mercati azionari europei. I listini del Vecchio Continente aprono così la quarta seduta dell'ottava in generale rialzo.

Con il focus odierno sempre rivolto sia alle trimestrali USA che all'inflazione finale nell'Eurozona, il FTSE Mib torna ad avvicinarsi all'importante soglia psicologica dei 40 mila punti. Il ritorno sopra tali livelli non solo arresterebbe la fase correttiva delle ultime sedute, ma aprirebbe la strada a un nuovo recupero. In questo caso il primo obiettivo sarebbe posto sui 40.250-40.300 punti e successivamente i 40.500-40.550 punti.

Tra i titoli da monitorare nella seduta odierna sulla Borsa italiana troviamo Eni, dopo che il cane a sei zampe ha sottoscritto un importante accordo per l'acquisto di GNL. Andiamo a scoprire i dettagli.

 

 

Eni: accordo ventennale per acquisto di gas liquefatto

Nelle scorse ore Eni ha comunicato di aver sottoscritto un importante accordo di fornitura di gas naturale liquefatto a lungo termine con l'operatore statunitense Venture Global. Quest'ultimo supporterà il cane a sei zampe nella crescita del proprio portafoglio di GNL fino a circa 20 milioni di tonnellate annue contrattualizzate entro il 2030. Inoltre verrà supportato nell'espansione della propria attività di trading, per soddisfare le esigenze in continua evoluzione dei clienti nei principali mercati globali.

Nello specifico il gruppo guidato da Claudio Descalzi acquisterà 2 milioni di tonnellate all'anno per 20 anni dalla Fase 1 del progetto di liquefazione CP2 LNG, con consegne che partiranno dalla fine del 2030. L'impianto di Venture Global avrà una capacità massima di produzione di 28 milioni di tonnellate annue ed è attualmente in fase di sviluppo presso Cameron Parish in Louisiana.

L'accordo rappresenta per Eni la prima fornitura a lungo termine di GNL dagli Stati Uniti ed è una tappa importante non solo nella propria strategia di espansione ma anche di diversificazione del proprio portafoglio.

Da sottolineare anche che parte di questi volumi contribuirà alla diversificazione delle forniture di gas in Europa, contribuendo alla sicurezza energetica del continente. In questo contesto ricordiamo che Venture Global ha fornito all'Italia quasi 40 cargo di GNL statunitense, provenienti dai suoi impianti di GNL Calcasieu Pass e Plaquemines.

 

 

Azioni Eni: analisi tecnica e strategie operative

Andiamo ora a scoprire le attese sulle azioni Eni a Piazza Affari. Con volumi in contrazione rispetto alla media giornaliera mensile, è stata una seduta all'insegna della cautela quella di ieri per il titolo Eni, con i corsi che hanno chiuso i in area 14,20 euro.

Con un’impostazione di breve e medio periodo al rialzo il superamento dei 14,25-14,30 euro, massimi degli ultimi mesi, aprirebbe la strada per un test sui massimi del 2025 situati nelle vicinanze dei 14,50 euro.

Sopra questi livelli si avrebbe un rafforzamento del quadro grafico con prossimi obiettivi i 14,85 euro e successivamente i 15 euro, dove verrebbe chiuso il gap-down lasciato aperto il 16 maggio dello scorso anno.

Lasciandosi alle spalle tali aree resistenziali, si dovrebbe assistere a un ulteriore accelerazione che in prima battuta dovrebbe spingere le azioni verso i 15,25-15,30 euro e successivamente in direzione de massimi degli ultimi 6 anni situati nei pressi della soglia dei 16 euro.

In questo quadro rialzista, tutte le prese di beneficio che dovessero riportare i corsi in direzione dei 13,70 euro, dove troviamo l’indicatore daily del Supertrend, potrebbero essere viste come delle nuove occasioni di acquisto.

Al contrario, la perdita di questi ultimi livelli potrebbe aprire la strada a una fase correttiva di breve che potrebbe essere sfruttata per operazioni short di breve periodo. In questo caso il primo target sarebbe posizionato sui 13,50 euro, dove troviamo sia la media mobile di lungo periodo che quella a 50 giorni, e successivamente la soglia dei 13 euro.

Nel caso in cui anche questi supporti dovessero essere violati, si assisterebbe a una continuazione delle vendite verso i 12,55-12,5 e successivamente i 12,10 euro. La perdita di tali supporti dovrebbe far proseguire la discesa in direzione degli 11,66 euro, dove verrebbe chiuso il gap-up lasciato aperto lo scorso 14 aprile, e successivamente i minimi dello scorso mese di aprile situati sulla soglia degli 11 euro.  

 

 

 

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