Dopo le vendite della passata settimana, la nuova ottava si è aperta all'insegna degli acquisti sui listini europei, sulle speranze di una politica monetaria più espansiva da parte della FED dopo i deludenti dati del lavoro USA pubblicati venerdì scorso. In questo contesto il FTSE Mib, grazie all'ottima performance del settore bancario, ha terminato la prima giornata della settimana in rialzo dell'1,89% a 40.697,38 punti.
Dal punto di vista operativo una conferma delle quotazioni sopra i 40.500 punti dovrebbe favorire ulteriori recuperi per l'indice italiano, in direzione delle prossime resistenze situate sulla soglia dei 41 mila punti. Al contrario un nuovo ritorno dei corsi sotto i 40 mila punti dovrebbe andare a riattivare il trend di breve ribassista, con prossimi target sui 39.500 punti.
Tra i titoli che al contrario hanno inaugurato la nuova settimana all'insegna della cautela troviamo ENI, che non ha sfruttato delle importanti novità provenienti dalla controllata Enilive. Andiamo a vedere di cosa si tratta.
ENI: Lg Chem e Enilive iniziano i lavori per bioraffineria in Corea del Sud
Nelle scorse ore Enilive e LgChem hanno comunicato di aver dato il via alla costruzione della loro prima bioraffineria per la produzione di “Hvo”, olio vegetale idrogenato, e “Saf”, carburante sostenibile per l’aviazione. A rendere possibile questo processo sarà la tecnologia Ecofining, sviluppata da ENI in collaborazione con Honeywell Uop. Si tratta di un sistema avanzato che consente di ottenere carburanti rinnovabili con emissioni di gas serra molto più basse rispetto ai combustibili fossili tradizionali, considerando l’intero ciclo produttivo.
Hvo e Saf, la cui domanda dovrebbe aumentare nel corso dei prossimi anni in scia alle nuove normative sui biocarburanti, verranno prodotti partendo da oli vegetali sostenibili, come l’olio da cucina usato, insieme ad altri scarti e residui organici. Il nuovo impianto sorgerà in Corea del sud all’interno del complesso chimico Daesan di Lg Chem, a Seosan, nella provincia di Chungcheongnam-do, che si trova a circa 80 chilometri a sud-ovest di Seoul.
L'impianto sarà realizzato dalla joint venture “Lg-Eni BioRefining”, nata dalla collaborazione tra Lg Chem ed Enilive. La fine dei lavori è prevista entro il 2027 e a regime la bioraffineria sarà in grado di trattare circa 400 mila tonnellate all’anno di materie prime biogeniche sostenibili.
La bioraffineria di Seosan rappresenta un altro importante passo nell’attuazione della strategia di Enilive, il cui obiettivo non è solo quello di ampliare l’offerta di prodotti sempre più sostenibili, ma anche il consolidamento della propria posizione di leader nella produzione di biocarburanti. Insieme agli stabilimenti già operativi in Italia e negli Stati Uniti d’America, e ai nuovi impianti di bioraffinazione in costruzione in Italia e in Malesia, l’impianto di bioraffinazione di Daesan contribuirà all'obiettivo di aumentare la capacità di bioraffinazione a oltre 5 milioni di tonnellate all’anno entro il 2030.
Azioni ENI: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a scoprire come si sono comportate le azioni ENI sulla Borsa italiana. Dopo le vendite di venerdì scorso, è stato un inizio di settimana all'insegna della cautela per il titolo ENI che ha chiuso le contrattazioni nei pressi dei 14,70 euro. Con un'impostazione di lungo e medio periodo al rialzo, nel breve fondamentale sarà la tenuta dei primi sostegni di breve termine situati sui 14,50 euro.
La tenuta di questi livelli dovrebbe riattivare il trend primario, in direzione dei massimi di periodo posti sulla soglia dei 15 euro. Lasciandosi alle spalle tali aree resistenziali, si dovrebbe assistere a un ulteriore accelerazione che in prima battuta dovrebbe spingere le azioni verso i 15,25-15,30 euro e successivamente in direzione de massimi degli ultimi 6 anni situati nei pressi della soglia dei 16 euro.
Al contrario, la perdita dei 14,50 euro, dove troviamo l'indicatore giornaliero del Supertrend, dovrebbe aprire la strada a una fase correttiva di breve periodo che potrebbe essere sfruttata per operazioni short di breve periodo. In questo caso il primo target sarebbe posizionato sui 14 euro, dove troviamo sia la media mobile a 50 giorni, e successivamente i 13,60 euro, dove verrebbe messa sotto pressione la media mobile di lungo periodo.
Nel caso in cui anche questi supporti dovessero essere violati, si assisterebbe a una continuazione delle vendite verso i 13 euro e successivamente i 12,50-12,40 euro. La perdita di tali supporti dovrebbe far proseguire la discesa in direzione degli 11,66 euro, dove verrebbe chiuso il gap-up lasciato aperto lo scorso 14 aprile, con target intermedi sulla soglia dei 12 euro.
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