Azioni Eni: proseguirà il trend rialzista dopo i conti del semestre? | Investire.biz

Azioni Eni: proseguirà il trend rialzista dopo i conti del semestre?

25 lug 2025 - 09:00

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Gli acquisti delle ultime giornate hanno spinto le azioni Eni sui top del 2025. Scopriamo se i conti semestrali riusciranno a far proseguire il trend ascendente

All'indomani della riunione BCE che ha confermato i tassi di interesse e in attesa di novità per quanto riguarda i colloqui sul fronte dei dazi tra Europa e Usa, i mercati azionari del Vecchio Continente hanno aperto l'ultima seduta della settimana in leggero territorio negativo.

In questo contesto il FTSE Mib si è avvicinato all'area dei 40.500 punti, sotto i quali nel breve termine potrebbe iniziare una fase correttiva con primi obiettivi i 40.300-40.250 punti e a seguire la soglia dei 40 mila punti. In un contesto primario al rialzo, tutte le prese di beneficio fin verso i 39 mila punti non andrebbero a indebolire la tendenza di fondo rialzista.

Tra i titoli da seguire in queste ore a Piazza Affari troviamo Eni, che in queste ore ha comunicato i conti trimestrali e semestrali. Andiamo a leggerli nello specifico.

 

 

Eni: nel primo semestre ricavi in calo del 7%

In queste ore Eni ha comunicato i conti sia del secondo trimestre che del primo semestre, i quali nonostante lo scenario sfavorevole sia dei prezzi che valutario, sono stati in alcuni casi superiori al consenso.

Nello specifico il cane a sei zampe ha chiuso il periodo aprile-giugno 2025 con un risultato operativo proforma adjusted in calo del 35% a 2,68 miliardi di euro, ma oltre le attese poste a 2,67 miliardi di euro.

L'utile operativo adjusted si riduce a 1,89 miliardi di euro, mentre il risultato netto passa da 1,52 miliardi di euro a 1,13 miliardi di euro. Le attese su questo ultimo dato erano poste a 930 milioni di euro.

Nel periodo in corso la produzione di idrocarburi è scesa del 3% a 1,67 milioni di barili al giorno, leggermente sotto il consenso posto a 1,68 milioni di barili giornalieri.

Andando a dare uno sguardo ai primi sei mesi, i ricavi sono scesi del 7% a 41,33 miliardi di euro, mentre la produzione di idrocarburi ha visto una contrazione del 4% a 1,66 milioni di boe/giorno.

In contrazione del 23% è stato l' utile operativo proforma adjusted che si è attestato a 6,36 miliari di euro. Su questi numeri hanno pesato sia la flessione del prezzo del Brent che l'apprezzamento del tasso di cambio euro/dollaro.

L’utile operativo adjusted è sceso a 4,49 miliardi di euro, mentre il risultato netto adjusted scende da 3,1 miliardi di euro a 2,55 miliardi di euro e si confronta con i 3,1 miliardi contabilizzati nel 1° semestre del 2024. Il risultato netto è stato positivo per 1,72 miliardi di euro.  

Al 31 giugno in calo è il debito che passa a 18,63 miliardi di euro a 15,91 miliardi di euro, mentre la generazione di cassa si è attestata a 5,9 miliardi di euro, di cui solo 3,5 nel corso del 2° trimestre.

In merito al dividendo ENI ha confermato l’incremento del 5% per quanto riguarda quello del 2025 a 1,05 euro per azione e allo stesso tempo ha dato l'ok all’avvio per un nuovo buy back per almeno 1,5 miliardi di euro.

Infine il gruppo guidato da Claudio Descalzi ha rivisto alcune stime finanziarie per il 2025. Nel dettaglio il flusso di cassa operativo adjusted è atteso a 11,5 miliardi euro, in aumento di 0,5 miliardi rispetto alla previsione iniziale. Inoltre, le iniziative di cassa e le altre misure organiche sono attese generare fino a 3 miliardi di liquidità, in aumento rispetto alla previsione iniziale di 2 miliardi, al fine di mitigare gli effetti dello scenario.

La produzione di idrocarburi nel 2025 è confermata a 1,7 milioni di boe/giorno;. Nel corso del terzo trimestre la produzione è prevista nell’intervallo di 1,7–1,72 milioni di boe/giorno. Gli investimenti organici sono confermati al di sotto di 8,5 miliardi di euro, mentre gli investimenti al netto delle dismissioni sono attesi inferiori a 6 miliardi.

 

 

Azioni Eni: analisi tecnica e strategie operative

Scopriamo ora le attese nel breve e medio periodo sulle azioni Eni a Piazza Affari.  Con volumi pari alla meda giornaliera mensile, è stata una seduta all'insegna degli acquisti quella di ieri per il titolo Eni, con le quotazioni che hanno chiuso a contatto con i massimi del 2025 situati nelle vicinanze dei 14,50 euro.

Dal punto di vista operativo il superamento di queste aree andrebbe a rafforzare il quadro grafico di fondo, con prossimi obiettivi i 14,85 euro e successivamente i 15 euro, dove verrebbe chiuso il gap-down lasciato aperto il 16 maggio dello scorso anno.

Lasciandosi alle spalle tali aree resistenziali, si dovrebbe assistere a un ulteriore accelerazione che in prima battuta dovrebbe spingere le azioni verso i 15,25-15,30 euro e successivamente in direzione de massimi degli ultimi 6 anni situati nei pressi della soglia dei 16 euro.

In questo quadro rialzista, tutte le prese di beneficio che dovessero riportare i corsi in direzione dei 13,80-13,70 euro, dove troviamo l’indicatore daily del Supertrend, potrebbero essere viste come delle nuove occasioni di acquisto.

Al contrario, la perdita di questi ultimi livelli potrebbe aprire la strada a una fase correttiva di breve che potrebbe essere sfruttata per operazioni short di breve periodo. In questo caso il primo target sarebbe posizionato sui 13,50 euro, dove troviamo sia la media mobile di lungo periodo che quella a 50 giorni, e successivamente la soglia dei 13 euro.

Nel caso in cui anche questi supporti dovessero essere violati, si assisterebbe a una continuazione delle vendite verso i 12,55-12,5 e successivamente i 12,10 euro. La perdita di tali supporti dovrebbe far proseguire la discesa in direzione degli 11,66 euro, dove verrebbe chiuso il gap-up lasciato aperto lo scorso 14 aprile, e successivamente i minimi dello scorso mese di aprile situati sulla soglia degli 11 euro.    

 

 

 

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