I nuovi record registrati ieri a Wall Street nella seduta sostengono tanto le Borse asiatiche che i mercati azionari europei. Nel Vecchio Continente i listini inaugurano l'ultima giornata della settimana in generale rialzo.
All'indomani del meeting della BCE e in vista della riunione della Fed di prossima settimana, il focus degli operatori permane rivolto alla crisi politica francese e alle rinnovate tensioni geopolitiche. In questo contesto il FTSE Mib italiano inaugura le contrattazioni portandosi oltre i 42.500 punti.
Dal punto di vista operativo una conferma dell'indice italiano sopra questi livelli dovrebbe favorire ulteriori apprezzamenti, prima in direzione dei 42.750-42.800 punti e successivamente verso la soglia dei 43 mila punti. Al contrario un ritorno dei corsi sotto i 42 mila punti aprirebbe la strada a una nuova fase correttiva, il cui primo target sarebbe situato sui 41.550-41.500 punti.
Tra i titoli da monitorare nella seduta odierna di Piazza Affari troviamo Eni. Il colosso energetico nelle ultime ore ha rinnovato un accordo in Messico. Andiamo a vedere di cosa si tratta.
Eni: accordo di 6 anni con il Governatorato di Tabasco
Tramite la propria controllata Eni Mexico, nelle ultime ore il Cane a sei zampe ha rinnovato un Memorandum of Understanding della durata di sei anni con il Governatorato di Tabasco. L'accordo comprende iniziative nei settori dell'istruzione, dell'occupazione, della salute comunitaria, della sostenibilità ambientale, della sicurezza e dell'accesso all'energia pulita, all'acqua e ai servizi igienico-sanitari.
L'obiettivo da parte del gruppo guidato da Claudio Descalzi è quello di migliorare la qualità della vita di quelle comunità che sono situate nelle vicinanze delle attività di Eni a Sánchez Magallanes e nelle aree circostanti del comune di Cárdenas.
Fin dal 2019, da quando era stato siglato il primo protocollo d'intesa relativo a queste zone, Eni ha lavorato d'intesa con le istituzioni locali per promuovere soluzioni sostenibili capaci di generare valore sociale. Nello specifico Eni Mexico ha realizzato con successo diversi progetti in queste comunità, conseguendo progressi significativi nei settori dell’istruzione e della cultura, della diversificazione economica e della tutela della vita sulla terra.
Eni è presente in Messico fin dal 2006 e ha costituito la propria controllata messicana nel 2015. Al momento è il principale operatore straniero nel Paese e detiene interessi in sette blocchi di esplorazione e produzione, tutti situati nel Bacino Sud-Orientale del Golfo del Messico.
Azioni Eni: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo a vedere cosa ci suggerisce l'analisi tecnica sulle azioni Eni nel breve e medio periodo. È stata una giornata all'insegna della debolezza quella di ieri per il titolo Eni che, con volumi in contrazione rispetto alle precedenti sedute, ha chiuso le contrattazioni in area 14,92. Dal punto di vista operativo movimento di ieri non va ad alterare il trend primario che rimane sempre impostato al rialzo.
Nel breve periodo le attese sono per un nuovo test sui 15 euro, oltre i quali le azioni andrebbero a mettere sotto pressione i 15,40 euro, dove troviamo l'indicatore daily del Supertrend, e successivamente i massimi degli ultimi 6 anni situati sulla soglia dei 16 euro.
Nel caso in cui anche questi ultimi livelli dovessero essere messi alle spalle, si avrebbe un ulteriore rafforzamento del quadro grafico, con prossimi target i top degli ultimi 7 anni situati sui 16,75-16,80 euro. Il superamento di tali aree resistenziali dovrebbe far proseguire gli acquisti fin verso i 17,50 euro, aree che il titolo non vede da 10 anni.
Al contrario un ritorno delle quotazioni sotto i 14,50 euro, minimi dell'ultimo mese ed ex massimi dello scorso mese di marzo, dovrebbe aprire la strada a una fase discendente più marcata che potrebbe essere sfruttata con l'apertura di posizioni ribassiste. In questo caso si avrebbe un primo target sui 14 euro e successivamente i 13,70 euro, dove verrebbe messa sotto pressione la media mobile di lungo periodo.
Nel caso in cui anche questi supporti non dovessero arrestare la spinta ribassista, si assisterebbe a una continuazione della discesa verso i 13 euro e successivamente i 12,50-12,40 euro. La perdita di tali supporti dovrebbe far proseguire le vendite in direzione degli 11,66 euro, dove verrebbe chiuso il gap-up lasciato aperto lo scorso 14 aprile, con target intermedi situati sulla soglia dei 12 euro.
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