In una giornata povera di market mover è stata una giornata all'insegna della debolezza per i principali mercati azionari del Vecchio Continente, che chiudono la prima seduta dell'ottava in generale ribasso. In questo contesto non fa eccezione il FTSE Mib che termina le contrattazioni in calo dello 0,6% nei pressi dei 30.200 punti, rimanendo sempre all'interno del famoso trading range presente da oramai 7 settimane e posto tra i 30.000 punti e i 30600 punti.
Tra i temi interessanti che hanno contrassegnato questa giornata troviamo Eni, che nel primo pomeriggio ha comunicato dove realizzerà la terza bioraffineria nel nostro Paese. Andiamo a scoprirlo.
Eni: a Livorno la terza bioraffineria in Italia
Nelle scorse ora il cane a sei zampe ha comunicato che la terza bioraffineria nel nostro Paese verrà realizzata a Livorno, progetto per il quale nel novembre del 2022 era stata presentata un'istanza di Valutazione di Impatto Ambientale. La decisione odierna, che convertirà il sito toscano sul modello di quanto è stato fatto nel 2014 a Porto Marghera e nel 2019 a Gela, conferma la strategia di decarbonizzazione di Eni il cui obiettivo è non solo quello di raggiungere una neutralità carbonica entro il 2050 ma anche di aumentare la capacità di bioraffinazione dagli attuali 1,65 milioni di tonnellate all'anno agli oltre 5 entro il 2030.
Nello specifico è prevista la costruzione di tre nuovi impianti per la produzione di biocarburanti idrogenati e riguardanti un'unità di pretrattamento delle cariche biogeniche, un impianto Ecofining da 500mila tonnellate all'anno e un impianto per la produzione di idrogeno da gas metano. Le aree dove sono previsti i tre nuovi impianti per la bioraffinazione sono già cantierizzate per i lavori preparatori e l'avvio è previso entro il 2026. Nel dettaglio questi saranno in grado di trattare diversi tipi di cariche biogeniche, prevalentemente scarti e residui di origine vegetale, per produrre Hvo diesel, Hvo nafta e bio-Gpl.
Azioni Eni: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere come si è comportata l'azione nella giornata odierna. Dopo un'apertura in gap-up è stato un inizio di settimana all'insega degli acquisti per il titolo Eni con i prezzi che, proseguendo quel recupero innescatosi durante la scorsa ottava, terminano le contrattazioni in area 14,91 euro. Nel breve termine per dare seguito a questo movimento l'azione dovrebbe ora spingersi oltre i 15,15 euro,dove troviamo l'indicatore del Supertrend su base daily, con prossimi obiettivi i 15,40 euro e successivamente i 15,60 euro, che rappresentano i massimi del mese in corso.
Dal punto di vista operativo l'eventuale superamento di queste aree, aumenterebbe le possibilità di ulteriori allunghi fin verso i top annuali in are 15,80 euro. Sarà solo lasciandosi alle spalle quest'ultimi livelli, che si avrebbe una ripresa del trend ascendente primario partito nell'ottobre dello scorso anno e che dovrebbe proiettare i corsi prima verso i 16 euro ed in seguito verso i massimi degli ultimi 7 anni situati sui 16,80-16,90 euro.
Al contrario il mancato superamento dei 15,15 euro aprirebbe le porte ad una nuova fase correttiva, che avrebbe come primo target i 14,60 euro ed in seguito i 14,30 euro, dove verrebbe messa sotto pressione sia la media mobile di lungo peirodo che la trendline ascendente che parte dai minimi di ottobre del 2022. Nel caso in cui dovessimo assistere alla violazione di tali supporti, si avrebbe un nuovo indebolimento del quadro grafico, con possibili estensioni delle vendite prima verso i 14 euro e a seguire i 13,68 euro, dove verrebbe chiuso il gap-up lasciato aperto lo scorso 9 agosto.
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