Dopo un inizio di giornata all'insegna della debolezza recuperano terreno i principali mercati azionari del Vecchio Continente, che chiudono l'ultima seduta dell'ottava in generale territorio positivo. In questo contesto rialza la testa anche il FTSE Mib con i prezzi che terminano le contrattazioni nei pressi dei 30.350 punti, rimanendo sempre all'interno di quella lateralità presente oramai da sei settimane e situata tra i 30.000 punti ed i 30.600 punti.
Tra i temi da seguire nella seduta odierna andiamo a Wall Street con il titolo Apple, che potrebbe rischiare una multa da parte dell'Unione Europea. Andiamo a vedere di cosa si tratta.
Apple: rischio multa se non si adegua al DMA
In queste ore il commissario europeo Thierry Breton ha dichiarato che Apple rischierebbe dei provvedimenti seri, se le modifiche al suo App Store non andranno a soddisfare i regolamenti dell'Unione Europea per quanto riguarda il Digital Markets Act, la nuova normativa progettata per armonizzare la regolamentazione delle piattaforme in tutta l'Unione Europea e garantire che i mercati digitali siano equi e aperti.
Nello specifico per cercare di conformarsi a questa norma, l'azienda di Cupertino consentirà presto agli sviluppatori di software di installare sull’iPhone degli app store diversi da quello ufficiale. Ricordiamo infatti che dal prossimo mese di marzo, gli sviluppatori potranno offrire app store alternativi sugli iPhone e scegliere di non utilizzare il sistema di pagamento in-app di Apple, che ricordiamo applica delle commissioni fino al 30%. Gli app store sono i negozi virtuali, presenti su ogni smartphone, a cui gli utenti accedono per scaricare le app gratis o a pagamento. Fino ad oggi sugli iPhone è sempre stato possibile utilizzare solo quello ufficiale di Apple mentre adesso, grazie al nuovo regolamento europeo, qualsiasi sviluppatore potrà creare un suo store, purché sia conforme al Dma.
Ricordiamo che il colosso statunitense ha sempre giustificato le sue limitazioni affermando che queste servivano a garantire la qualità delle app e la sicurezza dei dispositivi. Al momento secondo alcune indiscrezioni sembrerebbe però che i cambiamenti messi in campo da Apple, non solo violerebbero ancora il Digital Markets Act ma anche le commissioni rimarrebbero inique. Dal punto di vista economico l'apertura a terzi rappresenterà una duro colpo per l'azienda guidata da Tim Cook, in quanto non solo andrebbe ad incidere sulla sfida in atto con Microsotf ma anche impattare sulla divisione servizi nell'ordine dei 6-7 mliardi di dollari. Al tempo stesso da sottolineare che Apple riceverà una tassa di 50 centesimi dagli sviluppatori, per ogni nuovo download quando un’app supererà un milione di installazioni.
Azioni Apple: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere come si sta muovendo l'azione nell'ultima seduta della settimana a Wall Street. E' un inizio di giornata all'insegna della cautela per il titolo Apple con i prezzi che, scambiando in area 194,5 dollari, rimangono vicini ai massimi di sempre posti sotto la soglia dei 200 dollari. Nel breve periodo le attese sono per un test su quest'ultimi livelli, sopra i quali si avrebbe un deciso rafforzamento della struttura grafica con possibili ulteriori allunghi prima verso i 210 dollari e successivamente in direzione dei 220 dollari. In questo contesto rialzista eventuali prese di beneficio fin verso i 180 dollari, dove troviamo non solo la media mobile di lungo periodo ma anche l'indicatore giornaliero del Supertrend, verrebbero viste come potenziali nuove occasioni di acquisto.
Al contrario con una discesa sotto quest'ultimi supporti si avrebbe una ripresa di quella fase correttiva, innescatasi dai massimi di sempre nello scorso mese di dicembre, che avrebbe come primo obiettivo i 173-172 dollari e a seguire i precedenti minimi segnati lo scorso mese di ottobre nei pressi dei 166-165,5 dollari. Dal punto di vista operativo una violazione di questi supporti farebbe proseguire le vendite in direzione dei 160 dollari ed in seguito verso i 156-155 dollari. Nel caso in cui tale view dovesse realizzarsi, aumenterebbero le possibilità di andare a mettere sotto pressione la trendline rialzista che parte dai minimi di marzo 2020 e che transita in area 150 dollari.
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