Il crollo di ieri di Wall Street impatta negativamente sulla partenza delle contrattazioni europee. I timori che la FED a dicembre possa non tagliare i tassi ha avuto la meglio sulla fine ufficiale dello shutdown, con gli investitori che hanno così preferito ridurre l'esposizione al rischio specie verso i titoli più legati all'intelligenza artificiale.
In questo contesto di generalizzate vendite non si salva nemmeno il FTSE Mib italiano, con l'indice di riferimento di Piazza Affari che vede le quotazioni avvicinare la soglia dei 44.500 punti. Dal punto di vista operativo sotto queste aree è possibile una continuazione delle prese di beneficio, che non andrebbe a indebolire il trend di fondo rialzista, con un primo obiettivo i 44.300-44.250 punti e a seguire l'area dei 44 mila punti.
Tra i titoli che nella giornata odierna potrebbero registrare una volatilità in aumento troviamo Enel, in scia ai dati presentati dal gruppo nella serata di ieri. Andiamo a scoprirli nel dettaglio.
Enel: nei primi 9 mesi ricavi in crescita del 3,6%
Nella serata di ieri il colosso elettrico ha comunicato i conti dei primi 9 mesi, che sono stati contrassegnata dalla buona performance registrata all'estero. Grazie a maggiori vendite sul mercato wholesale, i ricavi sono cresciuti del 3,6% a 59,7 miliardi di euro. In leggero apprezzamento dello 0,9% è stato il margine operativo lordo che si è attestato a 17,11 miliardi di euro.
A livello geografico la riduzione dei margini in Italia, sia nel retail per i minori prezzi medi applicati ai clienti finali che nella generazione, prevalentemente per la minore disponibilità della risorsa idrica, è stata compensata dal positivo contributo della Spagna e della Colombia. In America Latina la buona performance ha messo in un angolo l'effetto negativo dei cambi, pari a 332 milioni di euro.
In miglioramento nel corso dei 9 mesi è stato il risultato netto ordinario del gruppo, che si è attestato a 5,7 miliardi di euro, in aumento del 4,5% rispetto ai 5,45 miliardi di euro registrato nei nove mesi del 2024.
Nel periodo le attività operative hanno generato cassa per 9,1 miliardi di euro, mentre gli investimenti sono scesi del 10,1% a 6,84 miliardi di euro. Nel corso dei primi 9 mesi l'energia netta prodotta dal Gruppo è scesa del 4,1% a 141,15 TWh.
Al 30 settembre l'indebitamento è salito a 57,54 miliardi di euro, rispetto ai 55,8 miliardi che si erano registrati il 31 dicembre 2024, con un rapporto debt to equity all'1,16 rispetto all'1,13 di 9 mesi prima. In scia a questi dati Il management ha deliberato un acconto sul dividendo 2025 pari a 0,23 euro per azione, in aumento del 7% rispetto all'acconto del dividendo dello scorso anno. Il pagamento avverrà il prossimo 21 gennaio.
La politica dei dividendi, presente all'interno del Piano Strategico 2025-2027, prevede per l’esercizio 2025 un dividendo per azione fisso minimo pari a 0,46 euro, e un potenziale incremento fino a un pay-out del 70% sull’utile netto ordinario del gruppo.
Infine il gruppo guidato da Flavio Cattaneo ha fornito una guidance per l'intero 2025, con un'Ebitda ordinario di gruppo che dovrebbe attestarsi tra 22,9 e 23,1 miliardi e un utile netto ordinario del gruppo leggermente superiore alla parte alta del range di guidance, compreso tra 6,7 e 6,9 miliardi di euro.
Per quanto riguarda il 2027 l'Ebitda ordinario dovrebbe attestarsi tra i 24,1-24,5 miliardi di euro, con un utile netto compreso tra 7,1-7,5 miliardi di euro.
Azioni Enel: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere quali sono le attese sulle azioni Enel nel breve e medio periodo. È stata una giornata in leggero territorio positivo quella di ieri per il titolo, con i prezzi che, chiudendo in area 8,96 euro, rimangono vicini ai massimi degli ultimi 26 anni situati sulla soglia dei 9 euro.
Il superamento di questi livelli andrebbe a rafforzare ulteriormente il quadro grafico di fondo, aprendo la strada a ulteriori apprezzamenti prima in direzione dei 9.25-9,30 euro e successivamente i 9,50 euro.
Nel caso in cui anche questi ultimi livelli dovessero essere messi alle spalle, le azioni si aprirebbero le porte per allunghi fin verso la soglia dei 10 euro. In questo contesto eventuali prese di beneficio che dovessero riportare i corsi in direzione degli 8,6 euro, dove troviamo l'indicatore daily del Supertrend, potrebbero rappresentare delle nuove occasioni di acquisto.
Al contrario la perdita di questi supporti, dovrebbe dare il via a una fase discendente di breve periodo, con un primo obiettivo gli 8,5 euro e a seguire gli 8,4 euro. La perdita di tali livelli dovrebbe far proseguire le vendite con un prossimo obiettivo gli ex massimi toccati nello scorso mese di luglio in area 8,30-8,25 euro.
La violazioni di questi ultimi supporti andrebbe a indebolire la struttura grafica di medio periodo, con prossimi obiettivi ribassisti situati sugli 8,10 euro e a seguire i 7,95-7,90 euro.
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