Nel giorno in cui il deflatore PCE, l'indicatore maggiormente monitorato dalla FED per osservare l'inflazione a stelle e strisce, ha visto una crescita nellO scorso mese di dicembre del 2,6% rispetto al 2,4% del precedente mese, i mercati azionari europei hanno chiuso le contrattazioni in ordine sparso. Sul sentiment odierno hanno anche pesato le conferme in arrivo dall'amministrazione Trump, che fin da domani applicherà dazi del 25% sulle importazioni dal Canada e dal Messico.
In questo contesto il FTSE Mib ha terminato l'ultima seduta della settimana sui valori della chiusura di ieri oltre i 36.400 punti (+0,12% a 36.471,75 punti). Dal punto di vista operativo non cambia la view sull'indice italiano, con i corsi che, con una conferma sopra i 36.300 punti, dovrebbero proseguire il trend rialzista in direzione delle prossime resistenze posizionate in area 36.500-36.550 punti. Al contrario solo con la violazione dei 36 mila punti che si avrebbe un primo segnale di debolezza, con primi target i forti supporti ed ex massimi del 2024 in area 35.500-35.450 punti.
Tra i titoli che si sono messi in luce sui mercati europei troviamo Commerzbank, che ha comunicato i conti del 2024. Andiamo a scoprire i numeri.
Commerzbank: +20% per l'utile netto 2024
Con due settimane di anticipo rispetto a quanto previsto, l'istituto tedesco Commerzbank ha comunicato di aver chiuso l'anno passato con un utile netto che passa dai 2,22 miliardi del 2023 agli attuali 2,68 miliardi di euro. Il dato che rappresenta un record per la banca tedesca è risultato sopra le attese degli analisti che erano poste a 2,47 miliardi di euro.
Grazie a questi numeri il Cda ha deciso di distribuire il 71% degli utili, proponendo all'assemblea un dividendo di 0,65 euro. Dopo la distribuzione del dividendo il Cet1 ratio dovrebbe attestarsi al 15,1%.
Inoltre in occasione del Capital Market Day, in programma il prossimo 13 febbraio, l'istituto dovrebbe annunciare un leggero miglioramento degli obiettivi per il 2027 che attualmente puntano a un RoTE del 12,3% dall’8,1% del 2024, un cost-to-income al 54% dall’attuale 60%, e ricavi a 13,3 miliardi di euro rispetto ai 10,9 dell'anno passato.
Infine da sottolineare che Commerzbank, per alzare le difese su UniCredit che detiene una quota del 28% e mantenere la banca indipendente, ha deciso di effettuare un ulteriore acquisto di azioni proprie, che dovrebbe concludersi entro il prossimi mese di maggio, fino a 400 milioni di euro. Se queste non dovessero bastare, sul tavolo del Ceo, Bettina Orlopp, sono presenti diversi dossier che potrebbero spingere l'istituto di Francoforte a condurre in porto un'aggregazione con l'obiettivo di aumentare il peso specifico della banca.
Tra le diverse opzioni troviamo l'acquisto di una quota di Nixdorf Kapital, società di investimento di Monaco, o l'acquisizione della divisione Global Investors di Allianz.
Commerzbank: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere come si sono comportate le azioni Commerzbank sulla Borsa tedesca. Con volumi che sono stati pari alla media giornaliera mensile, è stata una seduta all'insegna degli acquisti per il titolo Commerzbank che, con un rialzo superiore al 2,5%, si è portato sui nuovi massimi di periodo in area 18.82 euro.
Con tutti gli indicatori di forza che sono impostati al rialzo, le attese sono ancora per una continuazione del trend primario in direzione dei 19 euro e successivamente verso i 20 euro, che rappresentano i massimi degli ultimi 14 anni. In questo contesto rialzista eventuali prese di beneficio che dovessero riportare le quotazioni verso i 17 euro, ex massimi dello scorso mese di ottobre e livelli dove transita l'indicatore giornaliero del Supertrend, rappresenterebbero delle nuova occasioni di acquisto.
Al contrario, la perdita di questi ultimi livelli dovrebbe dare il via ad una fase correttiva più decisa, che potrebbe essere sfruttata per delle operazioni di breve termine. In questo caso si dovrebbe avere un primo obiettivo sui 16,65 euro ed in seguito i 16 euro, dove verrebbe messa sotto pressione la media mobile a 50 giorni.
L'eventuale discesa sotto i livelli appena menzionati dovrebbe aumentare le chance di una continuazione delle vendite verso i 15 euro, dove non solo troviamo la media mobile di lungo periodo ma anche la trendline ascendente ce parte dai minimi dello scorso mese di agosto e congiunge quelli registrati nel mese di novembre. Fondamentale sarà la tenuta di tali livelli, per evitare un pericoloso indebolimento del quadro grafico con prossimi target i 14 euro.
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