Le azioni cinesi potrebbero essere a un punto di svolta. Le Borse della Cina continentale e di Hong Kong attraversano un buon momento di forma, stimolate da un atteggiamento delle autorità di Pechino molto più pacifico rispetto agli ultimi anni nei confronti delle aziende nazionali. In particolare, le Big Tech non sono più viste dal governo come i grandi cattivi che impediscono la concorrenza delle piccole imprese e soffocano l'emergere delle startup.
Ne è una dimostrazione l'incontro avuto a inizio settimana dal presidente cinese
Xi Jinping con alcuni esponenti di spicco della tecnologia cinese. Tra questi Jack Ma, fondatore di Alibaba, e Liang Wenfeng, fondatore della startup emergente sull'intelligenza artificiale
DeepSeek. Durante l'incontro, Xi ha rassicurato gli imprenditori sul fatto che i regolatori non attueranno più multe considerate "irragionevoli", ma soprattutto li ha incoraggiati affinché tengano alto il livello competitivo delle aziende della nazione.
A dare linfa alle quotazioni in Borsa è stato anche l'avvento della stessa DeepSeek, che il mese scorso ha rilasciato un modello AI (Artificial Intelligence) ad alte prestazioni, ma soprattutto low cost. Ciò ha generato negli investitori la convinzione che la Cina sia in grado di liberarsi dalla morsa delle strette commerciali degli Stati Uniti e tenere testa a livello tecnologico alla prima superpotenza mondiale.
Rimangono però diversi problemi da risolvere e che possono ancora fungere da venti contrari al rally delle azioni cinesi, come la logorante crisi immobiliare e la debole domanda dei consumatori. Il gigantesco piano di stimoli monetari e fiscali messo in piedi da Pechino a partire da settembre dello scorso anno serve anche a questo scopo, ma finora gli effetti sortiti non sono stati in linea con le aspettative.
Azioni cinesi: continuerà il rally?
Negli ultimi anni, le azioni cinesi hanno abbozzato diverse volte una reazione al lungo periodo depressivo che le ha caratterizzate, ma poi si è trattato solo di un fuoco di paglia. Stavolta, rilevano gli strategist di Bank of America, potrebbe essere quella buona.
Gli esperti della banca americana sono moderatamente ottimisti e ritengono che un rally più ampio possa aver luogo dopo il Congresso Nazionale del Popolo che si terrà a partire dal 5 marzo 2025. In un report di questa settimana intitolato "Equity Strategy – China: Structurally optimistic, but be patient", gli esperti hanno previsto che l'evento potrebbe essere il catalizzatore per un rialzo più diversificato.
In questo contesto, i maggiori beneficiari sarebbero le società che traggono vantaggio dagli stimoli governativi. In sostanza, a essere favoriti non saranno solo i titoli tecnologici, come sta avvenendo nell'attuale rally, ma una platea più ampia del mercato, si legge nel documento.
Il report è in sintonia con una nota precedente degli economisti di BofA, dal titolo "China Watch", nella quale si prevedeva che "una significativa emissione di titoli di Stato e un aumento della spesa fiscale dovrebbero sostenere gli investimenti interni e i consumi". Tutto ciò "nonostante i rischi di un'intensificazione delle azioni tariffarie statunitensi".