Le azioni cinesi potrebbe essere un ottimo diversificatore di portafoglio, secondo Tilmann Galler, Global Market Strategist di JPMorgan Asset Management. L'allentamento delle misure draconiane per il Covid-19 e delle pressioni normative sulle aziende da parte delle Autorità di Pechino dovrebbero rappresentare dei driver importanti per un eventuale rialzo dei titoli in Borsa, a giudizio dell'esperto.
Proprio questi provvedimenti hanno costituito i principali venti contrari nell'ultimo anno e mezzo, con colossi come Tencent e Alibaba che hanno visto bruciate centinaia di miliardi di capitalizzazione. Galler sottolinea come la strategia zero Covid della Cina non abbia funzionato e ora il Governo si è reso conto che occorra in qualche modo convivere con il virus, evitando di distruggere l'economia.
All'inizio della scorsa settimana due delle città chiave, Shanghai e Pechino, hanno riaperto gradualmente le attività, sebbene poi abbiano imposto nella giornata di venerdì ulteriori restrizioni. Allo stesso modo, in una situazione in cui il Paese rischia di andare in recessione, smorzare il controllo sul settore tecnologico sembrerebbe la soluzione più adeguata.
In base all'analisi dello strategist di JP Morgan, gli aspetti negativi che hanno finora condizionato l'economia e i mercati sono di natura ciclica, mentre bisogna guardare alle prospettive di lungo termine del Paese, che allo stato attuale rimangono intatte. Un aspetto importante delle azioni cinesi riguarda la loro valutazione rispetto agli utili attesi. La flessione del mercato azionario ha portato a un rapporto price/earnings inferiore al 20% della media a lungo termine, il che significa che molte delle cattive notizie sono già state incorporate nei prezzi.
Cina: il ruolo chiave della Banca centrale
I funzionari della People's Bank of China stanno cambiando la direzione della politica monetaria, afferma Galler. In questo la Banca Centrale svolgerebbe un ruolo cruciale, perché ha la flessibilità necessaria rispetto alla Fed e alla BCE ad esempio per supportare l'economia. E quindi è possibile aspettarsi un ulteriore accomodamento monetario, con il tasso di riferimento per i mutui già abbassato, precisa Galler.
La crescita del credito è stato sempre un fattore di forza per le azioni cinesi, aggiunge Galler e, sebbene sia diminuita ad aprile per via delle chiusure da Covid, ora è pronta per ripartire. A questo si aggiunge anche il ruolo della politica fiscale, con il Governo che stanzierà più soldi per gli investimenti nelle infrastrutture, nel taglio delle imposte e negli incentivi al settore automobilistico che sta barcollando in questo momento.
Inoltre, Galler evidenzia come negli ultimi 15 mesi di calvario per il mercato azionario cinese, le obbligazioni abbiano sovraperformato i colleghi globali. Questo suggerisce che anche il portafoglio obbligazionario cinese può rappresentare un ottimo diversificatore. Su questo punto le opinioni di Galler sono corroborate da Myles Brashaaw, responsabile delle strategie globali del reddito fisso presso JP Morgan. L'esperto sostiene che il debito statale cinese sia l'investimento a reddito fisso più interessante a livello mondiale in questo momento.