Nel 2024 le azioni cicliche sono state tra le peggiori performer nelle Borse di tutto il mondo, in quanto gli investitori preoccupati per una recessione negli Stati Uniti e per la crisi dell'economia cinese si sono riversati sui titoli difensivi. Dalla scorsa settimana, però, il sentiment degli investitori ha iniziato a cambiare rotta. Il taglio dei tassi di interesse di mezzo punto percentuale messo in campo dalla Federal Reserve nella riunione del 17-18 settembre, ha inaugurato un ciclo di politica monetaria accomodante che alimenta l'aspettativa di un rilancio dell'economia americana. Ora, quantomeno, il mercato non si aspetta l'arrivo di una recessione dura come paventato dopo i dati allarmanti sull'occupazione statunitense.
Questa settimana l'altra scossa è arrivata dalla Cina, con la People's Bank of China che ha dato vita a un imponente piano di stimoli monetari volti a risollevare il credito, il mercato immobiliare e le azioni. L'uno-due targato Washington e Pechino ha trasmesso maggiore fiducia in Borsa, con gli investitori che hanno aperto il portafoglio per acquistare le azioni cicliche a scapito di quelle difensive.
Azioni cicliche vs azioni difensive: chi vincerà la sfida?
La rotazione verso i ciclici continuerà nei prossimi mesi? Sul fronte statunitense, c'è molta fiducia che la Fed mantenga la linea dura in tema di taglio dei tassi, quantunque il suo governatore
Jerome Powell abbia cercato di frenare i bollenti spiriti avvertendo che il ritmo dei prossimi tagli non sarà quello di 50 punti base. La questione cinese sembra più complessa. Gli investitori sono più scettici, in quanto convinti che l'esposizione delle autorità monetarie non sia sufficiente per rilanciare i consumi ma soprattutto per risolvere problemi di natura più strutturale come la tremenda crisi immobiliare che sta dilaniando il Paese.
Tuttavia, gli strategist azionari di Citigroup sono convinti che le misure di stimolo probabilmente contribuiranno a far pendere il sentiment verso i titoli ciclici, nonostante "sia improbabile che le misure di stimolo cambino le carte in tavola per la Cina". Secondo gli strategist di Barclays, c'è la possibilità di "una maggiore rotazione e distribuzione di liquidità nelle azioni se i fondamentali macro/utili continueranno a reggere fino al 2025". Gli esperti rilevano che "i proxy cinesi come le auto, i minerari, i prodotti chimici e il nostro paniere di esposizione alla Cina sembrano particolarmente sottopesati nei portafogli, quindi nuovi rialzi sarebbero probabilmente dolorosi per la maggior parte degli investitori" che hanno accumulato azioni difensive durante l'anno.