Con l'allentamento delle pressioni riguardanti i dazi, i mercati azionari del Vecchio Continente hanno proseguito il loro trend rialzista chiudendo la seconda seduta della settimana in generale rialzo. In questo contesto e grazie alla buona performance del settore bancario, il FTSE Mib ha registrato una delle migliori performance, chiudendo le contrattazioni in rialzo dello 0,67%, a 40.182,62 punti.
Dal punto di vista operativo il movimento odierno continua a rafforzare l'indice italiano che, con conferme oltre i 40 mila punti, dovrebbe proseguire il trend ascendente in direzione dei 40.200-40.250 punti e a seguire i 40.500 punti. Al contrario segnali di debolezza si avrebbero solo con la violazione dei primi sostegni in area 39 mila punti.
Tra i titoli che si sono messi in luce a Piazza Affari troviamo il Banco BPM, in scia ad alcune indiscrezioni di stampa che darebbero l'UE pronta a bocciare l'Italia sul golden power, per quanto riguarda l'OPS di UniCredit. Andiamo a leggere le ultime novità in merito.
Banco BPM: UE boccia l'Italia sul golden power
Secondo alcune indiscrezioni di stampa rilanciate nelle ultime ore, l'Unione Europea sarebbe pronta a bocciare il golden power usato dal governo Italiano sull’operazione UniCredit-Banco BPM. Oltre alla possibile apertura di uno scontro tra Roma e Bruxelles sul destino dell’offerta lanciata da Piazza Gae Aulenti, gli investitori si aspettano ora una riapertura dei giochi, complice anche l’attesa per quanto riguarda l’imminente pronunciamento del Tar sul ricorso di UniCredit contro i poteri speciali.
Secondo la DgComp, la direzione generale per la concorrenza, il governo italiano, che ha sempre sottolineato come il risparmio fosse una questione di sicurezza nazionale, non avrebbe avuto il potere di imporre durissime condizioni all’acquisizione di Banco BPM da parte di UniCredit. Tra queste ricordiamo l’obbligo di uscire dalla Russia entro gennaio 2026, il mantenimento dopo la fusione del rapporto impieghi/depositi per 3 anni e il divieto di ridurre il portafoglio project finance e l'esposizione sui titoli italiani di Anima.
Al contrario, per Bruxelles solo la Commissione Europea avrebbe il potere legale di imporre condizioni, come tra l'altro ha fatto nelle passate settimane dando il via libera all’acquisizione con la decisione di cedere 209 filiali nel Nord Est, pari al 14% dell'intera rete di Banco BPM, allo scopo di evitare concentrazioni eccessive nel mercato italiano. A questo punto l’esecutivo avrà due mesi per rispondere alla UE e solo in un secondo momento ci sarà un’eventuale decisione da parte di Bruxelles.
Azioni Banco BPM: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a scoprire come si sono comportate le azioni Banco BPM sulla Borsa italiana. Con volumi quasi tre volte superiori alla media giornaliera mensile, è stata una giornata in deciso rialzo per il titolo Banco BPM che, con un rialzo del 3,6%, ha chiuso le contrattazioni in area 10,50 euro. Il superamento di tali aree, che rappresentano i top di periodo, andrebbe a rafforzare la struttura grafica di periodo con prossimi target i 10 8 euro e successivamente gli 11 euro, massimi degli ultimi 10 anni.
Dal punto di vista operativo oltre questi aree si dovrebbero avere ulteriori apprezzamenti fin verso i 12 euro, top degli ultimi 15 anni. In questo contesto eventuali prese di beneficio fin verso i 9,5-9,6 euro, minimi degli ultimi 3 mesi e dove troviamo l'indicatore daily del Supertrend, potrebbero rappresentare delle nuove occasioni di acquisto.
Al contrario, la perdita di questi sostegni dovrebbe aprire la strada ad una fase correttiva più intensa, che potrebbe essere sfruttata per aprire delle posizioni "short" di breve periodo. In questo caso il primo obiettivo ribassista sarebbe situato sui 9 euro e a seguire gli 8,5 euro, dove troviamo la media mobile di lungo periodo. Con la perdita di questi livelli il titolo dovrebbe andare a chiudere il gap-up lasciato aperto lo scorso 10 aprile in area 8,13 euro e successivamente i 7,80 euro. Fondamentale diventerebbe la tenuta di questi ultimi livelli, per evitare un ritorno sui minimi del 2025 in area 7,5-7,4 euro.
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