La caduta del governo Barnier e la contestuale crisi politica in Francia impatta negativamente sul sentiment del mercato. A pochi minuti dall'apertura dei mercati i futures del Vecchio Continente scambiano in territorio negativo, anticipando un inizio di seduta all'insegna della debolezza per i mercati azionari europei.
In una giornata nuovamente ricca di dati macroeconomici, il FTSE Mib dovrebbe aprire le contrattazioni nei pressi dei 34.000 punti. Dal punto di vista operativo la tenuta di queste aree dovrebbe far proseguire il recupero del listino italiano verso i 34.250-34.300 punti e successivamente in direzione dei 34.500 punti.
Al contrario la violazione dei forti supporti situati sui 33.000 punti, andrebbe a indebolire ulteriormente la struttura grafica di breve termine, con prossimi obiettivi prima i 32.800-32.750 punti e a seguire i 32.500 punti.
Tra i titoli da seguire anche nella giornata odierna troviamo quello di Banco BPM, soprattutto dopo gli ultimi rumors che vedrebbero Unicredit pronto a un rilancio sull'istituto guidato da Giuseppe Castagna. Andiamo a scoprire le ultime novità in merito.
Banco BPM: Orcel valutare un aumento dell'OPS
Nel corso di una video conferenza organizzata nel pomeriggio di ieri da Bank of America, Andrea Orcel ha dichiarato che Unicredit avrebbe tempo fino alla presentazione dei dati del 2024, attessi il prossimo mese di marzo, per valutare se alzare il prezzo dell'OPS sul Banco BPM.
Con una mossa a sorpresa, lo scorso 25 novembre UniCredit ha lanciato un'offerta pubblica di scambio su tutte le azioni di Banco BPM per un valore di 10,1 miliardi di euro. Il rapporto di concambio è stato fissato a 0,175 azioni di nuova emissione di UniCredit per ogni azione esistente di Banco BPM, che comporta un prezzo implicito di offerta pari a 6,657 euro per azione.
L'operazione al momento non solo è stata bocciata dal Cda di Banco BPM, sottolineando che il prezzo non riflette in valore delle banca, ma anche dal mercato con i prezzi dell'istituto di Piazza Meda che da giorni si sono ampiamente stabilizzati oltre la soglia dei 7 euro.
In attesa di valutare se alzare o meno l'offerta, Andrea Orcel ha iniziato a sondare il Credit Agricole. La posizione della banca francese è cruciale per il successo dell'offerta di UniCredit, in quanto il gruppo transalpino è il principale azionista di Banco BPM con una quota superiore al 9%. Inoltre ha un accordo di distribuzione con la banca guidata da Orcel per vendere ai suoi clienti italiani i fondi Amundi, società posseduta dalla Credit Agricole. Quest'ultima ha anche diverse partnership con Banco BPM nelle fabbriche prodotto attive nel credito al consumo e nell'assicurazione danni.
L'obiettivo di UniCredit, con l'acquisizione di Banco BPM, sarebbe quello di rafforzare la sua presenza in Italia, creando il secondo Gruppo bancario nel Paese in grado di poter generare un importante valore di lungo termine per tutti i suoi azionisti.
L'acquisizione di Banco BPM non andrebbe a impattare sulla distribuzione dei dividendi e dovrebbe far aumentare l'utile per azione per una percentuale high single digit entro due anni dalla conclusione dell'offerta di scambio, incorporando le sinergie di ricavi e di costi a regime.
Azioni Banco BPM: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere quali sono le attese nel breve e medio periodo sul titolo. E' stata una nuova giornata positiva quella di ieri per le azioni Banco BPM, con i prezzi che hanno chiuso in area 7,28 euro, anche se distante dai max intra posti sui 7,426 euro. Dal punto di vista operativo una conferma delle quotazioni oltre i 7,10-7,20 euro dovrebbe favorire una continuazione del trend primario in direzione dei prossimi obiettivi situati sui 7,50 euro.
Nel caso in cui anche queste ultime aree resistenziali dovessero essere lasciati alle spalle, si avrebbe un ulteriore rafforzamento del quadro grafico di fondo, con possibili apprezzamenti prima verso i 7,80 euro e in seguito gli 8,15-8,20 euro, livelli che l'azione non vede dal gennaio del 2016. In questo contesto eventuali prese di beneficio fin verso i 6,7 euro, dove troviamo l'indicatore giornaliero del Supertrend, potrebbero rappresentare delle nuove occasioni di acquisto.
Al contrario la perdita delle aree appena menzionate dovrebbe aprire la strada a una fase correttiva più marcata, il cui primo obiettivo sarebbe situato sui 6,50-6,45 euro, nelle cui vicinanze troviamo non solo la media mobile a 50 giorni. L'eventuale perdita di questi supporti dovrebbe far proseguire le vendite prima verso i 6,25-6,20 euro, dove troviamo la media mobile a 200 giorni e a seguire i 5,80 euro.
Fondamentale diventerebbe la tenuta di tali supporti, dove transita la trendline ascendente che parte dai minimi di marzo del 2023 e congiunge quelli del settembre dello scorso anno, per evitare un pericoloso indebolimento del trend primario con prossimi obiettivi i 5,75 euro e in seguito i minimi del 5 agosto posti sui 5,4 euro.
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