Prosegue l'ottima intonazione dei mercati azionari globali, con i rialzi della scorsa ottava che hanno riportato forza relativa in Europa. In questo contesto si annuncia un avvio di settimana all'insegna degli acquisti nel Vecchio Continente, con i futures impostati al rialzo a pochi minuti dall'apertura delle negoziazioni delle Borse valori europee.
In giornata avara di dati macro di rilievo il focus degli operatori sarà rivolto verso le prossime mosse della BCE, con i vertici dell'Eurotower che si riuniranno giovedì per decidere cosa fare circa i tassi di interesse dell'area euro. In questo contesto, il FTSE Mib italiano dovrebbe aprire le contrattazioni nei pressi dei 34.750 punti.
Dal punto di vista operativo l'indice conferma il trend rialzista di breve termine che avrebbe come prossimi obiettivi prima i 34.750-34.800 punti e a seguire la soglia dei 35mila punti. Al contrario un ritorno dei prezzi sotto i 34.000 punti tornerebbe ad indebolire la struttura grafica, con possibili discese fin verso i 33.500-33.550 punti, con target intermedi sui 33.750-33.700 punti.
Tra i titoli da seguire nelle prossime ore a Piazza Affari troviamo Banco BPM, dopo che nella serata di venerdì scorso Credit Agricole è salta al 15,1% del capitale della banca milanese. Andiamo a scoprire i dettagli.
Banco BPM: Credit Agricole sale al 15,1% del capitale
Dando seguito ai rumors circolati nelle scorse settimane, nella serata di venerdì è arrivata la risposta ufficiale di Credit Agricole all'OPS lanciata da Unicredit sulla banca guidata da Giuseppe Castagna. Nello specifico il primo azionista di Banco BPM ha comunicato sia alle Autorità che a Banco BPM di aver sottoscritto contratti derivati relativi al 5,2% del capitale sociale di Piazza Meda. Con questa quota Credit Agricole è salita al 15,1% del capitale. La banca francese peraltro mira ad arrotondare ulteriormente la quota, avendo intenzione di portare la propria partecipazione fino al 19,99%.
Senza dubbio con il blitz del Credit Agricole la partita sul Banco BPM entra nel vivo, anche se la l'istituto transalpino ha sottolineato che non intende lanciare un'offerta pubblica di acquisto sulle azioni Banco BPM. L'operazione è coerente con la strategia di investitore e partner dell'istituto italiano. Inoltre la salita nel capitale nella banca milanese va a rafforzare le partnership industriali esistente tra i due istituti sia nel settore del credito al consumo che in quello della banca-assicurazione.
A questo punto il mercato si chiede quale potrà essere la risposta di Unicredit, che ricordiamo lo scorso 25 novembre ha lanciato un'offerta pubblica di scambio su tutte le azioni di Banco BPM, rispedita già al mittente da quest'ultima, per un valore di 10,1 miliardi di euro.
Il rapporto di concambio è stato fissato a 0,175 azioni di nuova emissione di UniCredit per ogni azione esistente di Banco BPM, che comporta un prezzo implicito di offerta pari a 6,657 euro per azione. A questo punto salgono le possibilità che Andrea Orcel, per evitare di uscire sconfitto da questa partita, possa alzare l'offerta sul Banco BPM, come del resto si era vociferato durante la scorsa settimana.
Quale potrà essere però il prezzo giusto affinché UniCredit possa accaparrarsi il Banco BPM? Di certo superiore ai prezzi attuali di mercato della banca milanese che viaggiano oltre i 7,5 euro e con le novità delle ultime ore guardano la soglia degli 8 euro.
Azioni Banco BPM: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere le attese sul titolo nel breve e medio periodo. E' stata una nuova ottava all'insegna degli acquisti per le azioni Banco BPM che, con volumi in accelerazione e un saldo settimanale superiore al 10%, ha chiuso le contrattazioni in area 7,51 euro.
Dal punto di vista operativo il movimento delle ultime giornate è andato a rafforzare la struttura grafica di fondo e con una conferma dei prezzi sopra i 7,5 euro il titolo dovrebbe proseguire il rally prima verso gli 8 euro e in seguito in direzione degli 8,15-8,20 euro, massimi degli ultimi 8 anni. In questo contesto eventuali prese di beneficio verso i primi supporti di breve periodo situati sui 7 euro, potrebbero rappresentare delle nuove occasioni di acquisto.
Al contrario la perdita delle aree appena menzionate dovrebbe aprire la strada a una fase correttiva con un primo target i 6,75-6,7 euro ed in seguito i 6,50-6,45 euro, nelle cui vicinanze troviamo la media mobile a 50 giorni. L'eventuale perdita di questi supporti dovrebbe far proseguire le vendite prima verso i 6,25-6,20 euro, nei cui pressi troviamo la media mobile a 200 giorni e a seguire i 5,80 euro.
Fondamentale diventerebbe la tenuta di tali supporti, dove transita la trendline ascendente che parte dai minimi di marzo del 2023 e congiunge quelli del settembre dello scorso anno, per evitare un pericoloso indebolimento del trend primario con prossimi obiettivi i 5,75 euro e in seguito i minimi del 5 agosto posti sui 5,4 euro.
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