Quest'anno le azioni delle banche europee hanno registrato ottime performance in Borsa, favorite dal
risiko e dai generosi dividendi azionari. Da qualche tempo, però, la situazione si è stabilizzata. Ha inciso il fatto che la
Banca Centrale Europea ha effettuato una serie di tagli ai tassi di interesse mettendo sotto pressione il core business degli istituti di credito.
Inoltre, diverse operazioni di aggregazione non si sono concluse come sperato, il che ha rinviato l'auspicato consolidamento promosso dalle autorità del Vecchio continente. Anche la crisi politica francese ha inciso in qualche modo. La stabilità politica ha riflessi sull'economia e quindi su tutto il sistema finanziario. Le aziende di credito sono sempre coinvolte quando la politica e l'economia non funzionano nella norma.
Azioni Banche Europee: comprare con cautela
Le azioni delle banche europee vanno comprate? Sì, ma con cautela. Questa è la tesi degli analisti di AlphaValue, che in un report hanno messo in luce alcuni elementi che vale la pena tenere in considerazione.
Innanzitutto, le banche potrebbero essere bersaglio del fisco per via dei grandi profitti realizzati dal 2022, quando la BCE ha iniziato ad alzare i tassi di interesse. L'Italia è scesa in campo con una manovra che chiede un contributo per le aziende finanziarie fino a 11 miliardi di euro in tre anni. Altri Paesi come Regno Unito, Francia, Spagna e Polonia, osservano attentamente la situazione per eventualmente emulare la mossa dell'Italia.
Un secondo motivo di cautela deriva dal possibile contagio che la crisi delle banche statunitensi può avere sul settore bancario europeo. Più che altro le tensioni potrebbero essere trasmesse tra gli investitori, mentre vari istituti occidentali rischierebbero di sentire la pressione.
Terzo, le valutazioni hanno raggiunto il picco con il risiko, ma alcune operazioni di consolidamento sono già andate in fumo, mentre altre sono offuscate da una coltre di incertezza. L'Opa di Bbva su Sabadell è stata decisamente respinta dagli azionisti della banca catalana. UniCredit si è ritirata dall'assalto a Banco BPM sulle forti resistenze del governo italiano. Sempre la banca guidata da Andrea Orcel si è scontrata contro un muro governativo in Germania nel tentativo di fare propria Commerzbank.
E anche la possibilità di una fusione tra il Crédit Agricole Italia ed il Banco BPM ha risvolti politici che potrebbero ostacolarne il percorso e allungare le tempistiche. Alla fine, tra le grandi banche, solo la combinazione MPS-Mediobanca è andata in porto.
In quarto luogo, non bisogna dimenticare il contesto generale. Se il boom dell'intelligenza artificiale che ha fatto salire gli indici Borsistici globali equivale a una bolla, lo scoppio avrebbe effetti deflagranti ovunque, colpendo quindi anche il settore bancario.
Cosa comprare e vendere
Gli analisti di AlphaValue ritengono che nel lungo periodo rimarrà intatta la visione delle banche europee di mantenere dividendi e buyback ad alti livelli, il che rappresenta un aspetto fondamentale per gli investitori. Tuttavia, occorre selezionare.
Secondo gli esperti, tra le azioni da comprare figurano Bbva, con obiettivo di prezzo a 18,8 euro (+10,4% dall'ultima chiusura), Bnp Paribas, con target 84,9 (+24,2%), Barclays, con obiettivo a 452 pence (+18,3%), Natwest, con target price a 629 pence (+15,5%), Crédit Agricole, con obiettivo a 19,7 euro (+20,5%) e Standard Chartered, con target a 1.603 pence (+14,8%).
Nella lista dei titoli su cui ridurre la posizione o da vendere AlphaValue ha inserito Hsbc, con target a 1.616 pence, UniCredit, con target a 64,7 euro, Société Générale, con obiettivo a 57,7 euro, Santander, con obiettivo a 7,31 euro, e Lloyds Banking Group, con target a 71,7.