Oltre a indebolire Wall Street, le deludenti trimestrali comunicate da Netflix e Texas Instruments hanno spinto al ribasso i mercati azionari europei che hanno chiuso le contrattazioni in generale ribasso.
In questo contesto il FTSE Mib ha terminato la terza giornata della settimana in calo dell'1,03% a 42.209,64 punti. Il movimento odierno torna ad avvicinare l'indice italiano ai forti supporti situati sui 42 mila punti. Dal punto di vista operativo fondamentale sarà la tenuta di tali livelli, per evitare una continuazione della fase correttiva prima in direzione dei 41.800-41750 punti e successivamente i 41.550-41.500 punti.
In una giornata caratterizzata dalla volatilità tra i titoli di Wall Street sotto la lente degli investitori abbiamo AT&T. A muovere il sentiment degli operatori i dati del terzo trimestre pubblicati dal gruppo delle telecomunicazioni prima dell'apertura del mercato. Andiamo a leggerli nello specifico.
AT&T: ricavi trimestrali in crescita dell'1,6%
Nelle scorse ore AT&T, colosso delle telecomunicazioni statunitense, ha comunicato i dati del 3° trimestre che sono stati trainati da un incremento degli abbonati wireless.
Questi hanno sfruttato le offerte e le promozioni in occasione del lancio dell'ultimo iPhone. L'obiettivo da parte della società non è stato solo quello di fidelizzare i nuovi abbonati, ma anche incentivare i vecchi utenti a passare a piani più costosi.
Nello specifico i ricavi solo aumentati dell'1,6% rispetto allo stesso periodo del 2024, attestandosi a 30,7 miliardi di dollari. L'utile operativo è stato di 6,1 miliardi di dollari, mentre l’Ebitda rettificato ha raggiunto gli 11,9 miliardi di dollari.
Il flusso di cassa operativo si è mantenuto stabile a 10,2 miliardi di dollari, con un free cash flow che è cresciuto a 4,9 miliardi, rispetto ai 4,6 miliardi che si erano avuti nello stesso periodo dell'anno passato.
La vendita della quota di Directv ha impattato sull'utile netto passato da una perdita di 174 milioni di dollari a 9,31 miliardi di dollari. In questo contesto l'utile per azione è stato di 1,29 dollari, rispetto ai -0,03 dollari del 2024, mentre su base rettificata è risultato pari a 0,54 dollari per azione, in linea con le stime degli analisti.
Nel dettaglio i ricavi del segmento Mobility, sono aumentati del 2,3% a 16,9 miliardi di dollari, con l’aggiunta di 405.000 nuovi clienti con pagamento mensile.
Anche il settore Consumer Wireline ha contribuito positivamente, con i ricavi broadband in crescita dell’8,2%, grazie a un aumento del 16,8% nei ricavi fibra. AT&T ha inoltre acquisito nel corso del trimestre 288 mila nuovi clienti Fiber e 270 mila utenti Internet Air.
In occasione dei dati l'azienda ha confermato le sue previsioni per il 2025, anticipando una crescita dei ricavi dei servizi consolidati a bassa cifra singola, un aumento dell’Ebitda rettificato del 3% e un free cash flow compreso tra 16 e 17 miliardi di dollari.
Per quanto riguarda l'utile per azione dovrebbe attestarsi nel range 1,97-2,07 dollari. Per il biennio 2026-2027, AT&T prevede una crescita annuale dei ricavi dei servizi consolidati nella fascia bassa delle percentuali a una cifra.
Azioni AT&T: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere come si stanno muovendo le azioni AT&T sulla Borsa americana. Con volumi in aumento rispetto alle giornate precedenti, è una seduta all'insegna delle vendite per il titolo AT&T che, con un calo superiore all'1%, scende nei pressi dei 25,7 $.
Con un'impostazione di breve e medio termine al ribasso, una chiusura delle contrattazioni sotto i 23,35 $, minimi degli ultimi 6 mesi, dovrebbe far proseguire la fase correttiva prima in direzione dei 25 dollari e a seguire i 24,80 dollari.
Nel caso in cui anche tali livelli dovessero essere violati, si assisterebbe a una continuazione delle vendite verso i 24 dollari e successivamente i 23,4 dollari. La perdita di questi ultimi livelli dovrebbero spingere le azioni a chiudere il gap-up lasciato aperto lo scorso 24 gennaio in area 22,79 euro.
Al contrario il superamento dei massimi settimanali situati a 26,5 dollari, dovrebbero aprire la strada a un recupero delle quotazioni con un primo obiettivo i 27 dollari, dove non solo troviamo la media mobile di lungo periodo ma dove verrebbe chiuso il gap-down lasciato aperto lo scorso 6 ottobre.
Oltre queste aree dovremmo avere un test sui 27,3 dollari, dove troviamo l'indicatore daily del Supertrend, e in seguito i 28 dollari. Nel caso in cui anche questi ultimi livelli dovessero essere messi alle spalle, aumenterebbero le chance per ulteriori apprezzamenti prima sui 29 dollari e a seguire i top di periodo sui 29,75 dollari.
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