In una giornata caratterizzata da volumi molto bassi per via della mancanza della spinta di Wall Street, chiusa per il Giorno Ringraziamento, i mercati azionari europei hanno terminato la quarta seduta della settimana in leggero territorio positivo.
Con il focus degli investitori rivolti ai colloqui per arrivare a una pace in Ucraina, il FTSE Mib ha terminato le contrattazioni in guadagno dello 0,21% a 43.219,87 punti. Dal punto di vista operativo non cambia l'impostazione dell'indice italiano, che con una conferma oltre la soglia dei 43 mila punti dovrebbe proseguire il trend di breve periodo ascendente, con prossimi obiettivi situati sui 43.300 punti e a seguire i 43.550-43.600 punti. Al contrario nuovi segnali di debolezza si avrebbero solo con la violazione dei forti supporti situati sui 42 mila punti.
Tra i titoli che nella giornata odierna a Piazza Affari hanno registrato delle decise vendite troviamo Banca Mps. A favorire il movimento la notizia uscita nel primo pomeriggio che ha interessato tanto l'AD Lovaglio che i soci forti Caltagirone e Milleri: la Procura di Milano ha iscritto nel registro degli indagati i tre manager per il ruolo avuto nel corso dell'OPS su Mediobanca. Andiamo a leggere nel dettaglio le motivazioni.
Banca MPS: indagati Caltagirone, Milleri e Lovaglio
Un vero e proprio colpo di scena si è abbattuto sulla scalata di Banca Mps su Mediobanca, conclusasi nello scorso mese di settembre. La Procura di Milano ha accusato Francesco Gaetano Caltagirone, Francesco Milleri e il ceo di Banca Mps Luigi Lovaglio di aggiotaggio e ostacolo alle autorità di vigilanza.
L'ipotesa dei giudici è che i 3 manager abbiano orchestrato un’Offerta pubblica di scambio da 13,5 miliardi con cui la banca senese, controllata dal governo, ha conquistato Mediobanca tra gennaio e ottobre 2025.
L’accordo, tenuto nascosto a Consob, Bce e Ivass, avrebbe comportato il coordinamento, oltre che degli acquisti di una quota di azioni Mps, cedute a fine 2024 dal Ministero del Tesoro, anche degli acquisti di azioni di Mediobanca, fino a violare l’obbligo di Opa al raggiungimento, come prevede il Tuf, della soglia del 25% dell'istituto di Piazzetta Cuccia.
L’indagine sarebbe partita da una querela presentata a inizio anno da Mediobanca nei confronti di alcuni articoli di stampa, ritenuti diffamatori da Piazzetta Cuccia. Con il passare dei mesi l'indagine si sarebbe spostata anche sulle modalità con le quali si era svolto l’ultimo collocamento accelerato di una parte del capitale di Rocca Salimbeni da parte del Mef.
All’epoca ad acquistare la stessa quota nello stesso momento, furono il gruppo Caltagirone, la holding Delfin della famiglia Del Vecchio, Banco Bpm e la società del risparmio gestito Anima. Col passare dei mesi l’inchiesta si sarebbe ulteriormente allargata fino a includere la stessa scalata su Piazzetta Cuccia, chiusa nello scorso mese di settembre con Rocca Salimbeni all'86,3% del capitale.
Da segnalare che Banca MPS in una nota ha confermato di aver ricevuto la notifica da parte della Procura della Repubblica di Milano, di un decreto di perquisizione e allo stesso tempo di un avviso di garanzia all'amministratore delegato, Luigi Lovaglio. Allo stesso tempo la banca senese ha sottolineato di essere confidente nel poter fornire tutti gli elementi, utili a chiarire la correttezza del proprio operato.
Banca MPS: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a scoprire l'impatto di queste notizie sulle azioni Banca Mps a Piazza Affari. Con volumi in decisa accelerazione in corrispondenza dell'uscita della notizia, è stata una giornata all'insegna di ribassi per il titolo Banca MPS, con i prezzi che hanno chiuso le contrattazioni in calo del 4,6% a 8,33 euro.
Con un'impostazione che nel lungo periodo rimane confermata al rialzo, nel breve termine fondamentale per le azioni sarà il ritorno oltre gli ex supporti situati nei pressi degli 8,4 euro. Il superamento di tali aree dovrebbe riattivare il trend ascendente prima in direzione degli 8,5 euro e successivamente verso i top di periodo situati sugli 8,85-8,90 euro.
Nel caso in cui queste aree dovessero essere messe alle spalle, si avrebbe un ulteriore rafforzamento del quadro grafico con prossimi target i 10 euro, che rappresentano i top degli ultimi 39 mesi.
Al contrario la violazione dei minimi intraday odierni situati a 8,11 euro, dove transitano sia la trendline ascendente che parte dai minimi dello scorso mese di ottobre che l'indicatore daily del Supertrend, indebolirebbe la tendenza di breve periodo.
In questo caso dovremmo aspettarci ribassi prima in direzione dei 7,75 euro, dove transita la media mobile a 50 giorni, e a seguire i 7,5 euro, dove verrebbe messa sotto pressione la media mobile di lungo periodo.
La perdita di tali supporti dovrebbe far proseguire la fase discendente, con prossimi obiettivi i 7,125 euro, dove verrebbe chiuso il gap-up lasciato aperto lo scorso 27 ottobre, e successivamente il bottom degli ultimi 7 mesi situati in area 6,80-6,75 euro.
DISCLAIMER
Investire.biz non offre servizi finanziari, regolamentati o di investimento. Le informazioni presenti sul sito non devono essere considerate consigli di investimento personalizzati e sono disseminate sul sito e accessibili al pubblico in generale. Tutti i link e i banner sui siti web della società puntano verso società finanziarie, fornitori di servizi di investimento o banche regolamentate in Europa. Si prega di leggere Dichiarazione di non responsabilità, Informativa sui rischi, Informativa sul trattamento dei dati personali e Termini e condizioni prima di utilizzare questo sito Web. Qui è invece possibile trovare le informazioni sul produttore dell'analisi.