E' stata una nuova giornata negativa per i mercati azionari del Vecchio Continente che, in scia alle rinnovate tensioni geopolitiche, hanno chiuso le contrattazioni in generale ribasso. Le vendite hanno interessato quasi tutti i settori, da quello industriale a quello bancario.
In questo contesto il FTSE Mib ha terminato la quarta seduta della settimana in ribasso dell'1,5% nei pressi dei 33.150 punti. Dal punto di vista operativo fondamentale sarà la tenuta dei forti supporti situati sui 33.000 punti, per evitare una continuazione delle vendite in direzione dei 32.800-32.750 punti e a seguire i 32.550-32.500 punti. Al contrario nuovi segnali di forza si avrebbero solo con la ripresa dei 34.000 punti e primi obiettivi i 34.250-34.300 punti.
Tra i titoli che a Piazza Affari hanno fatto segnare una delle peggiori peformance troviamo Banca Mps, con l'istituto senese tornato al centro delle attenzione dopo alcune dichiarazioni arrivate dal ministro Giorgetti. Andiamo a scoprire le novità in merito.
Banca MPS: pronta ulteriore vendita da parte del MEF
In occasione di un convegno organizzato da Bloomberg, il ministro dell'economia, Giancarlo Giorgetti, ha parlato anche della situazione legata a Banca MPS. Nello specifico il proprietario del dicastero ha dichiarato che entro la fine dell'anno il Tesoro è pronto a collocare un ulteriore quota della banca senese, per mantenere in questo modo gli impegni presi con l'UE.
L'obiettivo da parte del governo è quello di creare un nuovo polo bancario in cui Banca MPS, divenuta negli ultimi anni una storia di successo grazie ad alcune condizioni favorevoli, possa diventare un player del sistema bancario italiano nel nuovo assetto che si verrebbe a creare nel corso dei prossimi anni.
Facendo un passo indietro ricordiamo che dopo le varie cessioni, il Tesoro rimane ancora il primo azionista con il 26,7% del capitale e l'intero pacchetto potrebbe valere fino a 1,7 miliardi di euro. Le due precedenti vendite hanno fruttato quasi 1,6 miliardi di euro. Nel dettaglio le precedenti vendite da parte dello Stato erano avvenute il 6 ottobre dello scorso anno a 2,89 euro, con la vendita del 25% del capitale che aveva portato in dote 900 milioni di euro, e il 27 marzo di quest'anno quando il 12,5% del capitale è stato ceduto a 4,15 euro per azione, con un ricavo di quasi 650 milioni di euro. Il MEF aveva iniettato nell'ultimo aumento di capitale del 2022 2,5 miliardi di euro.
Azioni Banca MPS: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere come si è comportato il titolo nella seduta odierna a Piazza Affari. E' stata una nuova seduta all'insegna delle vendite per il titolo Banca MPS, la quinta consecutiva, con le quotazioni che hanno chiuso le contrattazioni in area 4,80 euro. Dal punto di vista operativo il movimento odierno ha spinto l'azione a violare al ribasso i minimi degli ultimi due mesi situati nei pressi dei 4,85 euro, aprendo di conseguenza la strada ad una continuazione della fase correttiva in direzione dei 4,63 euro e a seguire i 4,50 euro.
Nel caso in cui anche questi supporti dovessero essere rotti al ribasso, aumenterebbero prima le chance di andare a chiudere il gap-down lasciato aperto lo scorso 5 agosto nei pressi dei 4,364 euro, dove troviamo la media mobile di lungo periodo, e successivamente in direzione dei minimi dello scorso 5 agosto in area 4,10 euro.
Al contrario il ritorno delle quotazioni sopra i 4,85 euro potrebbe porre le basi ad un ritorno degli acquisti, con un primo obiettivo nei pressi dei 4,90 euro ed in seguito verso la soglia dei 5 euro. L'eventuale superamento di queste aree resistenziali, accompagnato da volumi, dovrebbe proiettare i corsi in direzione dei 5,20-5,25 euro e a seguire i 5,35 euro, massimi di periodo dove troviamo l'indicatore giornaliero del Supertrend. Nel caso in cui l'azione dovesse lasciarsi alle spalle questi ultimi livelli, si avrebbe un rafforzamento della struttura grafica con possibili ulteriori apprezzamenti verso i 5,50 euro e a seguire i 5,80-5,85 euro.
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