Dopo le vendite che hanno caratterizzato la seduta di ieri, i mercati azionari del Vecchio Continente hanno chiuso la giornata all'insegna degli acquisti, trainati da un Dax che guarda nuovamente i massimi di sempre.
In questo contesto fa peggio il FTSE Mib che ha terminato la quarta seduta della settimana leggero territorio positivo oltre la soglia dei 34mila punti. Dal punto di vista operativo sopra questi livelli si dovrebbe avere una continuazione del recupero verso i 34.250-34.300 punti e successivamente in direzione dei 34.500 punti. Al contrario un ritorno dei prezzi sotto i 34.000 punti, dovrebbe aprire nuovamente la porte alle vendite verso i 33.800-33.750 punti e a seguire i 33.500-33.550 punti.
Tra i titoli che nella giornata odierna hanno visto un aumento della volatilità troviamo Banca Mediolanum, con la società che ha comunicato nelle scorse ore i dati dei primi 9 mesi. Andiamo a leggerli nel dettaglio.
Banca Mediolanum: +18% l'utile netto dei primi 9 mesi
Nelle scorse ore Banca Mediolanum ha comunicato i dati dei primi 9 mesi che sono stati caratterizzati da un deciso aumento sia dei clienti che della raccolta. Nello specifico l'utile netto è stato pari a 674,3 milioni di euro, in aumento del 18% rispetto allo stesso periodo del 2023, con i ricavi che sono aumentati del 13% a 873,6 milioni.
Su questi numeri un impatto importante è arrivato sia dalle commissioni nette che dal contributo della raccolta netta in prodotti di risparmio gestito. Per quanto riguarda il margine di contribuzione ha visto una crescita del 15% a 1,482 miliardi di euro, mentre il margine operativo è aumentato del 16% attestandosi a 847,9 milioni di euro. Nel corso dei 9 mesi sostenuto è stato il margine da interessi, cresciuto del 13% a 613,4 milioni di euro rimane sostenuto con € 613,4 milioni, mentre il totale del patrimonio amministrato è pari a 132,99 miliardi, in aumento del 18% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente e del 13% rispetto al 31 dicembre 2023. In questo contesto si conferma buona la solidità patrimoniale con un CET 1 Ratio al 23,4%.
Durante i primi 9 mesi i risultati commerciali sono aumentati del 16% a 9,33 miliardi di euro, con una raccolta netta in crescita del 28% a 7,16 miliardi di euro, mentre la raccolta gestita è cresciuta del 92% a 5,44 miliardi. In discesa del 12% a 2,03 miliardi sono stati i crediti erogati, mentre i premi assicurativi delle polizze protezione hanno visto un aumento del 6% a 143 milioni di euro.
Da segnalare che il Consiglio ha deliberato la distribuzione di un acconto del dividendo di € 0,37 per azione a partire dal 20 novembre 2024, con stacco cedola il prossimo 18 novembre. Nel corso della presentazione dai dati il Gruppo ha comunicato i numeri riguardanti la raccolta netta di ottobre che è stata pari a 1,37 miliardi di euro e si confronta con i 205 milioni di euro di dodici mesi fa.
Infine per quanto riguarda la guidance sul 2024 viene confermata una raccolta netta in risparmio gestito a 7,5 miliardi di euro, con un margine da interesse in crescita dell'8%. Inoltre il cost/incme ratio dovrebbe essere inferiore al 40%, con un costo del rischio pari a circa 20bps.
Azioni Banca Mediolanum: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere come si è comportata l'azione a Piazza Affari. Con una volatilità in aumento e volumi superiori alla media giornaliera mensile, è stata una seduta all'insegna delle vendite per Banca Mediolanum, con i prezzi che hanno chiuso in area 11,45 euro. Il movimento odierno non cambia però al momento il trend di fondo presente sull'azione che rimane sempre confermato al rialzo.
In questo contesto tutte le correzioni fin verso la soglia degli 11 euro potrebbero rappresentare delle occasioni di acquisto. In questo caso i primi obiettivi rialzisti sarebbero situati sugli 11,50-11,55 euro e successivamente i massimi degli ultimi 23 anni toccati nelle scorse ore in area 11,77 euro. Nel caso in cui dovessimo assistere al superamento di questi livelli, si avrebbe un ulteriore rafforzamento della struttura grafica prima verso i 12 euro e successivamente in direzione dei 12,50 euro.
Al contrario la perdita degli 11 euro dovrebbe aprire la strada ad una correzione più profonda, prima verso i 10,60-10,5 euro e in seguito in direzione della soglia dei 10 euro. Fondamentale diventerebbe la tenuta di questi supporti, dove troviamo la media mobile di lungo periodo, per evitare al titolo un test sui 9,70-9,65 euro e successivamente spingersi verso i minimi registrati nello scorso mese di agosto in area 9,5 euro. Nel caso in cui si dovesse assistere alla violazione di questi ultimi supporti, si avrebbe un deciso indebolimento del quadro grafico, con possibili espansione dei ribassi fin verso la soglia dei 9 euro.
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