Atlantia: 72 ore per non perdere la concessione | Investire.biz

Atlantia: 72 ore per non perdere la concessione

10 lug 2020 - 12:21

27 ago 2020 - 23:05

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Ultimatum del Governo che dà tempo ai Benetton fino a lunedì per presentare una proposta accettabile. Intanto il titolo Atlantia recupera in Borsa dopo l'ecatombe di ieri

  • Conte arriva alla sfida finale con la famiglia Benetton per le concessioni autostradali. Nel weekend si decide tutto;
  • Nelle ultime ore circola voce che Atlantia sarebbe disposta a cedere alle pressioni governative e ad accettare le condizioni;
  • L'AD di Aspi Tomasi è indagato dalla procura di Genova, gli analisti abbassano il giudizio su Atlantia

 

Rimbalzo oggi delle azioni Atlantia a Piazza Affari dopo il tracollo di ieri. Il titolo della compagnia autostradale guadagna il 2,82% a 13,485 in una giornata caratterizzata da grande fermento intorno alla questione delle concessioni.

Ieri il Consiglio dei Ministri si è concluso con un aut aut ai Benetton: o entro lunedì la holding presenta un piano condivisibile di tagli delle tariffe e di cessione delle quote azionarie oppure scatterà la revoca. La posizione del Governo è ferma: i pedaggi devono scendere fino al 10%, il che equivale a 3,4 miliardi di compensazioni. Aspi invece conta di arrivare a una cifra minore, magari un pò più del 5% inizialmente proposto ma sotto la quota imposta da Palazzo Chigi.

La situazione più controversa sembra essere però quella della partecipazione di Benetton che con l'88% controlla la società autostradale. La fazione della maggioranza rappresentata dai Cinque Stelle chiede la testa del Patron di Atlantia, quindi la cessione irrevocabile delle azioni fino a raggiungere una quota inferiore al 50%. Questo sarebbe possibile attraverso la Cassa Depositi e Prestiti che parteciperebbe a un aumento di capitale per diluire le quote. Il clima si è surriscaldato quando qualcuno dei più oltranzisti all'interno della maggioranza governativa ha avanzato l'idea che i vertici societari dovessero totalmente uscire dalla compagnia. Per il momento l'ipotesi sembra caduta nel vuoto.
 

Atlantia: Benetton farà un passo indietro?

Nelle ultime ore si ha l'impressione che la famiglia Benetton si stia piegando al giro di vite del Governo. Secondo indiscrezioni del Sole24 Ore vi sarebbe la disponibilità alla cessione delle quote però in base a precise condizioni: in primis attraverso un aumento di capitale; in secondo luogo che i soci che prendono le redini della società siano finanziariamente in grado di sostenerla; infine che il piano di 14 miliardi di Atlantia per gli interventi sulla rete autostradale venga pienamente condiviso. Bisognerà vedere quanto di queste proposte saranno messe nero su bianco sul tavolo della trattativa in questo fine settimana rovente.

La sensazione che i Benetton non abbiano molta altra scelta filtra anche dalle dichiarazioni rilasciate ieri dall'AD di Aspi Tomasi che ha parlato di effetti devastanti per la società qualora dovesse saltare l'accordo. Se ciò dovesse avvenire le insidie per il Governo non sarebbero nemmeno da sottovalutare, perché ci sarebbe da affrontare un decreto che richiede il vaglio parlamentare per far gestire ad Anas 3.300 chilometri di autostrada. Senza contare che presumibilmente Conte e i suoi ministri dovrebbero affrontare una questione legale con il rischio di un maxi indennizzo se le cose dovessero andare per il verso sbagliato. Questo nonostante la posizione della controparte rappresentata da Palazzo Chigi si sia rafforzata dopo la sentenza della Consulta di ieri.
 

Atlantia: gli analisti riducono il rating

Sullo sfondo di tutta la vicenda un'altra tegola che si è abbattuta sulla società di gestione autostradale: Roberto Tomasi, l'Amministratore Delegato di Aspi, è finito nel registro degli indagati della Procura di Genova per attentato alla sicurezza dei trasporti, frode in pubbliche forniture e disagi al traffico. In sostanza le barriere antirumore installate lungo la rete autostradale sarebbero fuori norma, ragion per cui il Presidente della Regione Giovanni Toti ha effettuato un esposto chiedendo i danni alla compagnia.

In questo clima non proprio idilliaco Atlantia esce fuori con una posizione molto indebolita, cosa che spinge gli analisti di Banca Imi a ridurre il prezzo obiettivo riguardo il titolo in Borsa da 14,6 a 13,6. Una bocciatura dettata anche dal fatto che ora il Governo si trova nelle condizioni ideali per chiedere un settlement più oneroso configurando lo scenario peggiore tra quelli previsti per Atlantia.

Giudizio condiviso da parte di Websim che confida sul fatto che un accordo alla fine possa trovarsi ma che il nodo delle quote rappresenti una mina vagante che potrebbe mandare all'aria tutta la trattativa.

Gli esperti di Equita Sim invece pongono l'accento sull'effetto ricapitalizzazione di Aspi nel caso dovesse avvenire un aumento di capitale che porti Atlantia in minoranza. In questa circostanza, secondo la società di investimento milanese Benetton non incasserebbe nulla però la sua controllata migliorerebbe sicuramente il rating, soprattutto in una situazione in cui smobilizzare gli assets per ridurre l'indebitamento non è cosa facile in tempi di Covid-19.

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