Alphabet è una delle Big Tech che quest'anno ha deluso di più a Wall Street. Fino ad ora, le azioni del gigante della ricerca online sono scivolate di poco oltre 7 punti percentuali e - insieme alle scarse performance di Apple e Tesla - hanno contribuito a rallentare il rally dell'indice
S&P 500.
Secondo le stime elaborata da Bloomberg, questi tre titoli hanno rallentato la corsa del benchmark americano di oltre 120 punti base. In pratica, se il trio dovesse cancellare le perdite per il 2025, la performance dell'indice, tenuto conto della capitalizzazione di mercato, sarebbe superiore di circa 2 punti percentuali.
Gli investitori si sono allontanati dal titolo Alphabet in quanto temono che le spese dell'azienda per alimentare il chatbot di intelligenza artificiale Gemini finiscano per intaccare il redditizio business della ricerca.
Google domina il mercato della ricerca con una quota poco sotto il 90%, ma quest'ultima è in calo rispetto agli anni precedenti. La leggera flessione è determinata principalmente dall'aumento del numero dei concorrenti - in testa Bing di Microsoft - e dai nuovi strumenti di ricerca basati sull'AI (Artificial Intelligence).
Alphabet: la scissione di Google Cloud come chiave vincente
Se la leadership sulla ricerca di Google è più sfumata rispetto a prima, Alphabet deve trovare un modo per fornire agli investitori nuovi catalizzatori sulle azioni. In una nota di oggi, gli analisti di D.A. Davidson suggeriscono una via per sbloccare valore, ovvero la completa scissione di Google Cloud, che da solo potrebbe valere fino a 56 dollari per azione.
La società di servizi finanziari americana ritiene che la piattaforma combini caratteristiche di Microsoft, Snowflake, CrowdStrike Holdings, Cloudflare e Nebius Group. "Google Cloud non è solo uno dei primi tre hyperscaler che dovrebbe generare 55 miliardi di dollari di ricavi quest'anno, ma fornisce una suite completa di strumenti attorno a quell'offerta principale che è competitiva con i due leader Amazon Web Services e Microsoft Azure", ha scritto Gil Luria, analista di D.A. Davidson.
L'esperto cita alcuni vantaggi come la capacità di sfruttare il proprio chip personalizzato e le architetture Nvidia, il che permette di ridurre il costo nei carichi di lavoro AI e cloud. Inoltre, con l'acquisizione dell'azienda di sicurezza cloud Wiz, Alphabet rafforzerebbe la competitività di Google Cloud proprio nel settore della sicurezza, insidiando la leadership di Microsoft.
Qualora, quindi, Alphabet dovesse procedere con una scissione della piattaforma cloud, diventerebbe "la migliore scelta tra le aziende a mega capitalizzazione", hanno affermato gli analisti di D.A. Davidson.
A quel punto,
il titolo Alphabet potrebbe valere circa 312 dollari per azione, ovvero circa il 77% in più rispetto al prezzo registrato nell'ultima seduta in chiusura a Wall Street di 175,84 dollari. Al momento, comunque, D.A. Davidson mantiene un rating "neutral" sulle azioni con un obiettivo di prezzo a 12 mesi di 160 dollari. L'esperto è scettico sulla possibilità che l'azienda persegua cambiamenti strutturali.