Le azioni Adobe sono sottovalutate. È quanto ha dichiarato l'Amministratore delegato dell'azienda di software,
Shantanu Narayen. La chiave di tutto sta nell'
intelligenza artificiale. Il top manager ritiene che gli investitori si stiano concentrando sulle infrastrutture di formazione dell'AI (Artificial Intelligence) e sui chip legati alla tecnologia, piuttosto che sul software. "C'è una domanda sul software in generale, ma penso che sia fraintesa quando si guarda a quanto siamo redditizi e alle prospettive di crescita che abbiamo", ha affermato in un'intervista a Bloomberg Television.
Tuttavia, "alla fine l'attenzione del mercato si sposterà sulla fornitura di intelligenza artificiale all'interno delle applicazioni, dove l'azienda prospera", ha aggiunto. Quest'anno gli investitori hanno venduto le azioni Adobe, che hanno perso circa un quinto del loro valore, poichè temono che il boom dell'intelligenza artificiale non venga sfruttato dall'azienda allo stesso modo di altri concorrenti.
Azioni Adobe in focus: come si sta muovendo sul fronte dell'AI
Questa settimana Adobe ha annunciato Firefly, una nuova versione di generazione di immagini. Il modello permetterà di modificare in via automatica le foto attraverso i prompt del linguaggio naturale. Inoltre, l'azienda consentirà ai clienti di utilizzare modelli di altri fornitori come OpenAI, Google ed EventLabs all'interno di Photoshop, l'app di punta di Adobe. "I clienti tendono a utilizzare modelli di terze parti più per il brainstorming che per i contenuti pubblicabili", ha detto Narayen. "Adobe rimane impegnata nella formazione della propria famiglia di modelli".
Adobe ha cercato di integrare l'AI per attività specifiche nella sua gamma di applicazioni standard. In pratica, l'intelligenza artificiale permette di sostituire o estendere automaticamente gli elementi di una immagine all'interno di Photoshop oppure di generare musica o linguaggio parlato.
Questa settimana, dalla conferenza annuale sulla creatività dell'azienda sono arrivate importanti novità. Adobe e Google Cloud hanno annunciato l'espansione della loro partnership strategica per integrare i modelli di intelligenza artificiale di Google nelle applicazioni creative di Adobe. La collaborazione consente ai clienti Adobe l'accesso ai modelli AI di Google, tra cui Gemini, Veo e Imagen, all’interno delle applicazioni Adobe come Firefly, Photoshop, Adobe Express, Premiere e Adobe GenStudio.
L’integrazione mira a consentire agli utenti di generare immagini e contenuti video attraverso questi strumenti di intelligenza artificiale. Adobe ha anche annunciato il lancio dell’Assistente AI in Adobe Express, uno strumento di design conversazionale che consente agli utenti di creare e modificare contenuti tramite comandi in linguaggio naturale.
Quanto impatterà l'AI sulle azioni
Narayen è convinto che presto o tardi la posizione importante dell'azienda sull'intelligenza artificiale si trasmetterà sulle azioni Adobe. Attualmente, gli investitori riconoscono le innovazioni in questo campo di Adobe, ma si interrogano sul ritorno finanziario, ha sottolineato il CEO. Tuttavia, la società "trarrà vantaggio dal fatto che i clienti continueranno ad adottare funzionalità basate sull'intelligenza artificiale all'interno delle sue applicazioni". Quindi, nel tempo, "il prezzo delle azioni Adobe si adeguerà", ha affermato.
A riprova del fatto che il management consideri la società sottovalutata dal mercato, Adobe sta riacquistando azioni proprie. Quest'anno ha effettuato un buyback di quasi 9 miliardi di dollari. "La società è certamente sottovalutata in questo momento, motivo per cui stiamo riacquistando molte delle nostre azioni", ha detto Narayen.