Amundi apre la porta, UniCredit la chiude: cosa fare in Borsa? | Investire.biz

Amundi apre la porta, UniCredit la chiude: cosa fare in Borsa?

28 ott 2025 - 18:11

28 ott 2025 - 18:12

Le vendite odierne avvicinano le azioni Amundi ai minimi degli ultimi mesi. Scopriamo quali sono le strategie da mettere in campo nel breve e medio periodo

Con i riflettori puntati sulle decisioni che verranno prese domani sera dalla Fed in tema di tassi di interesse e in attesa dell'incontro Trump-Xi in tema di dazi, i mercati azionari europei hanno terminato la seconda seduta della settimana in leggero territorio positivo: il FTSE Mib ha chiuso le contrattazioni in guadagno dello 0,51% a 43.128,53 punti.

Dal punto di vista operativo, una conferma dei corsi sopra i 43 mila punti dovrebbe far proseguire il trend ascendente prima in direzione dei 43.200-43.250 punti e a seguire verso i top degli ultimi 18 anni in area 43.500-43.550 punti. Al contrario, nuovi segnali di debolezza si avrebbero solo con il ritorno dei corsi sotto i 42 mila punti.

Nella seduta odierna tra i titoli che nel Vecchio Continente hanno segnato una performance decisamente negativa troviamo Amundi, in scia ad alcune indiscrezioni di stampa secondo cui UniCredit sarebbe pronta a interrompere la collaborazione tra i due gruppi.

 

 

Amundi: nel 2027 stop all'accordo con UniCredit?

Secondo alcune indiscrezioni di stampa rilanciate nelle ultime ore da Bloomberg, UniCredit sarebbe propensa a non rinnovare l'accordo di distribuzione con Amundi che andrà in scadenza nel luglio del 2027. Nonostante le penali previste in caso di un'eventuale cessazione anticipata, l'istituto guidato da Andrea Orcel starebbe via via diminuendo la quantità di denaro dei clienti investita tramite il gestore di fondi francese.

Se nel 2021 Amundi gestiva circa l'80% degli asset d'investimento di UniCredit, questa quota sarebbe scesa a oggi a quasi il 60%, per dimezzarsi entro il primo trimestre del prossimo anno, per poi avvicinarsi allo zero.

Tra le motivazioni che avrebbero spinto UniCredit a prendere questa decisione, sarebbe stato il comportamento di Credit Agricole, che controlla Amundi, nell’affare Banco BPM. Mentre l’OPS di UniCredit procedeva, l'istituto francese non solo è arrivato a detenere il 20% di Piazza Meda, ma ha chiesto alla BCE di poter salire ulteriormente nel capitale della banca guidata da Giuseppe Castagna.

Tutto questo avrebbe irritato i vertici di Piazza Gae Aulenti, che da 8 anni distribuisce i prodotti Amundi tramite 2 mila sportelli. Già durante l'OPS, UniCredit aveva iniziato a dirottare i risparmi dei clienti dai fondi Amundi ad altri competitors  allo scopo di fare pressione sul Credit Agricole per convincerla a consegnare il suo 20% di Banco BPM.

L'eventuale stop a questa collaborazione porterebbe il più grande asset manager europeo a perdere fino a 65-70 miliardi di euro di masse gestite. Queste hanno fruttato fino a oggi oltre 500 milioni di euro l’anno di commissioni, che rappresentano il 20% degli utili di Amundi e sono tra le prime voci di profitto dei francesi in Italia.

 

 

Amundi: analisi tecnica e strategie operative

Andiamo a vedere come si sono comportate le azioni Amundi sulla Borsa francese. Con volumi in decisa accelerazione rispetto alle sedute precedenti, è stata una giornata contrassegnata da forti vendite per il titolo Amundi che, con un ribasso di oltre il 6,4%, ha chiuso le contrattazioni sotto i 63 euro.

Con un'impostazione di medio e breve periodo discendente, le attese sono per un nuovo test sui minimi degli ultimi 5 mesi in area 61 euro. Nel caso in cui tali supporti dovessero essere persi, le azioni dovrebbero andare a rivedere i minimi annuali posti nei pressi dei 55,5 euro. Dal punto di vista operativo la violazione di questi ultimi supporti, indebolirebbe ulteriormente la struttura grafica, con prossimi target i 53-52,5 euro e successivamente la soglia dei 50 euro.

Al contrario un ritorno del titolo sopra i 67 euro, massimi di ieri, dovrebbe porre le basi per pronto recupero con un primo obiettivo i 68 euro e a seguire i 69,75-70 euro, che rappresentano i massimi degli ultimi due mesi. Il superamento di tali livelli dovrebbe favorire una continuazione degli acquisti, con possibili allunghi in direzione dei 72 euro. Nel caso in cui anche questi ultimi livelli dovessero essere messi alle spalle, aumenterebbero le chance di ulteriori apprezzamenti prima in direzione dei 74 euro e in seguito i top degli ultimi 3 anni situati sui 76 euro.

 

 

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