Con il focus odierno rivolto sia agli indici ZEW e all'inflazione tedesca, i futures del Vecchio Continente impostati sopra la parità anticipano un inizio di giornata in leggero rialzo sui mercati azionari europei. In questo contesto il FTSE Mib dovrebbe aprire le contrattazioni vicino alla soglia dei 28.000 punti, livelli che se lasciati alle spalle potrebbe far proseguire il recupero verso i 28.250-28.300 punti e a seguire i massimi degli ultimi 15 anni situati nei pressi dei 28.500 punti.
Al ribasso segnali di debolezza si avrebbero con discese sotto i 27.500 punti e primi obiettivi i minimi delle ultime settimane posti sulla soglia dei 27.000 punti. Tra i titoli che a Milano potrebbero registrare buoni volumi troviamo Azimut, che nella giornata di ieri ha comunicato i dati della raccolta di giugno.
Azimut: a giugno raccolti 802 milioni di euro
Grazie ancora una volta ai vantaggi provenienti dal proprio modello di business globalmente diversificato, Azimut ha visto una raccolta netta positiva di 802 milioni di euro a giugno, che si confronta con gli 872 milioni di euro dello stesso periodo del 2022. Il totale dei primi sei mesi raggiunge i 3,7 miliardi di euro, contro i 3,5 miliardi di euro del 2022, aumentando le possibilità di raggiungere il target per fine anno posto nel range tra i 6 e gli 8 miliardi di euro.
Nel corso del primo semestre, quasi il 60% della raccolta netta è stato indirizzato in prodotti di risparmio gestito, mentre il totale delle masse comprensive del risparmio amministrato si è attestato al termine a 85,3 miliardi di euro, di cui 57,8 miliardi di euro fanno riferimento alle masse gestite. Il 55% del patrimonio complessivo proviene dall’Italia, con un peso importante anche da parte delle Americhe, che supera il 27% del totale. Da segnalare ancora una volta come la società guidata da Pietro Giuliani ha visto il suo punto di forza arrivare dai mercati privati. Nello specifico a fronte di una raccolta in fondi negativa per 63 milioni, quella dei private market è stata positiva per 134 milioni. I fondi comuni hanno mostrato riscatti complessivi per 592 milioni, mentre l’apporto in arrivo dai mercati privati è stato positivo per 778 milioni.
Nonostante la componente gestita abbia risentito dei continui deflussi da parte di alcuni fondi istituzionali da fondi monetari a bassa redditività nel nostro Paese, la società ha annunciato il closing di diversi fondi di private markets rivolti in particolar modo sul credito privato, sul venture capital e sulle infrastrutture sostenibili per un totale di quasi 130 milioni di milioni di euro. Andiamo ora a vedere l'impostazione del grafico nel breve e medio periodo.
Azioni Azimut: analisi tecnica e strategie operative
Giornata all'insegna degli acquisti quella di ieri per il titolo Azimut che, con volumi superiori alle media giornaliera mensile, ha chiuso le contrattazioni in area 19,50 euro. Il movimento da seguito al rimbalzo che si era innescato sul finire della scorsa settimana e partito dai supporti posti sui 19 euro. Nel breve termine fondamentale sarà il superamento delle prime resistenze poste sui 20 euro, che rappresentano i massimi di giugno, sopra i quali sono possibili ulteriori allunghi verso i 20,40 euro e successivamente i 21 euro.
Dal punto di vista operativo sarà lasciandosi alle spalle queste aree resistenziali che si avrebbe un miglioramento del quadro grafico, con possibili ulteriori allunghi verso i precedenti supporti di febbraio sulla soglia dei 22 euro.
Al contrario un ritorno dei corsi sotto i primi sostegni in area 19 euro, aprirebbero le porte per un test sui minimi del 2023 nei pressi dei 18,50 euro. Fondamentale nel caso si realizzasse questa view sarebbe la tenuta di questi supporti, per evitare un ulteriore indebolimento di quel trend discenente partito lo scorso mese di febbraio e che avrebbe come primi obiettivi i 18 euro ed in seguito i massimi di agosto 2022 sui 17 euro.
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