In una giornata che sarà contrassegnata dall'importante dato relativo all'inflazione USA, i futures del Vecchio Continente impostati sopra la parità anticipano un inizio di seduta in leggero rialzo. In questo contesto il FTSE Mib ripartità dai 27.130 punti con un'impostazione che, tornata ad essere costruttiva, guarda i prossimi target rialzisti nei pressi dei 27.250-27.300 punti. Tra i titoli che andremo a monitorare nella seduta odierna troviamo Azimut, che nella giornata di ieri ha comunicato i dati della raccolta di gennaio.
Azimut: la raccolta di gennaio è positiva
Dopo il boom del 2021, con una raccolta di 18,7 miliardi di euro, il nuovo anno si apre ancora in positivo per Azimut. A gennaio la società di risparmio gestito ha visto afflussi per 93 milioni di euro, registrando dinamiche di segno opposto sul fronte dei fondi e delle gestioni.
Se i primi hanno dato un contributo positivo di 310 milioni di euro, altrettanti ne sono defluiti alla voce gestioni patrimoniali. Si tratta di un movimento che rispecchia "la scadenza di mandati istituzionali a bassa redditività, che ci aspettiamo rientrino in parte nei prossimi mesi", ha commentato l'Amministratore Delegato, Gabriele Blei.
Senza considerare questo movimento anomalo, la raccolta complessiva ammonterebbe a 420 milioni di euro, 85 milioni dei quali attribuibili ai prodotti legati all'economia reale e ai mercati privati, le cui masse hanno raggiunto quota 4,7 miliardi di euro.
Alla luce di questi risultati, il totale del patrimonio di Azimut comprensivo del risparmio amministrato, si è attestato a fine gennaio a 81,7 miliardi di euro, 53,4 miliardi dei quali relativi a masse gestite. Dopo il primo mese del 2021, le masse totali ammontavano a 61,4 miliardi di euro e quindi l'incremento annuo è stato di oltre il 33%.
Azioni Azimut: analisi tecnica e strategie operative
Il rimbalzo di ieri, arrivato a contatto con la media mobile a 200 giorni, non ha cambiato al momento il trend ribassista che si è innescato a gennaio sulle azioni Azimut. Nel breve periodo, un segnale positivo arriverebbe in caso di superamento delle prime resistenze poste nei pressi dei 24,40 euro.
La rottura di questi ostacoli riporterebbe forza sul titolo, che a quel punto potrebbe allungare in direzione dei 25 euro e, a seguire, 25,40 euro. Al contrario, segnali di ripresa del downtrend arriverebbero con conferme sotto i 22,50 euro (minimi degli ultimi 6 mesi), indebolendo da una parte la struttura grafica e dall'altra aprendo le porte per un primo test nei pressi dell'area compresa tra i 21,4 e i 21 euro.