Xiaomi Corporation si butterà a capofitto nel settore delle auto elettriche. Il gigante cinese degli smartphone ha annunciato a margine della trimestrale l'acquisizione della startup tecnologica a guida autonoma Deepmotion per 77,4 milioni di dollari, con lo scopo di entrare in un campo che vede crescere il numero di protagonisti.
La reazione nella Borsa di Hong Kong del titolo Xiaomi è stata negativa, con perdite oltre il 5%, per effetto dell'intensificarsi delle azioni repressive di Pechino sulle aziende tecnologiche cinesi e per via del fatto che gli investitori sono preoccupati dell'eccessiva spesa dell'azienda per i veicoli elettrici.
Xiaomi: 10 miliardi di 10 anni per la guida autonoma
La multinazionale con sede a Yingu Mansion, Pechino, ha in programma di investire 10 miliardi di dollari nei prossimi 10 anni nel settore delle auto elettriche. Lo ha affermato il co-fondatore e Amministratore Delegato dell'azienda Lei Jun, che ha sottolineato come la società abbia liquidità e credito in abbondanza per poter affrontare un impegno del genere.
Ovviamente il progetto richiede anni di sacrifici in termini di investimenti nello sviluppo e nella produzione prima che l'auto possa essere messa in commercio, ma questo è un passo molto importante secondo il Presidente Wang Xiang. Infatti, l'acquisizione di Deepmotion serve per ridurre il tempo di commercializzazione del prodotto, attraverso lo sviluppo della tecnologia di guida autonoma 4 level.
Per lo scopo è stata lanciata l'assunzione di 500 ingegneri e si stanno esaminando varie partnership con diverse case automobilistiche. Xiaomi non è l'unica azienda cinese che ha deciso di esplorare questo settore, altri concorrenti si sono fatti avanti come Huawei Technologies e Baidu, che da anni lavorano per sviluppare componenti e tecnologie.
Xiaomi: numeri eccellenti nella trimestrale
Il progetto di guida autonoma è stato reso noto dopo la pubblicazione dei risultati trimestrali che hanno battute le attese del mercato. La società ha realizzato nel secondo trimestre entrate per 87,79 miliardi di yuan, corrispondenti a 13,6 miliardi di dollari, in aumento del 64% rispetto ai 3 mesi precedenti, superando il consensus che stimava vendite per 85,01 miliardi di yuan.
Questo risultato è stato possibile grazie soprattutto al boom di vendite in India, praticamente raddoppiate rispetto all'anno scorso. L'utile netto è inoltre salito nell'ultimo trimestre di oltre l'80% a 8,27 miliardi di yuan. In virtù di queste risultanze, Xiaomi occupa adesso la seconda posizione dopo Huawei, tra i fornitori di smartphone a livello globale e punta entro 3 anni a scalare la vetta.
Negli ultimi tempi l'azienda ha puntato molto sui telefoni di fascia alta per competere con colossi come Apple. Lo dimostra la presentazione nel mese di agosto di un telefono di ultima generazione dotato di processori Qualcomm e di una fotocamera frontale sotto il display del telefono.
Questa iniziativa sui veicoli autonomi certamente rappresenta una scommessa che ha i suoi rischi, come sottolinea l'analista Matthew Kanterman. L'esperto tuttavia ritiene che il ritorno dell'investimento si vedrà nel lungo termine e non intacca più di tanto i risultati a breve.