Oggi a Wall Street c'è stata una raffica di coperture delle azioni Arm Holdings da parte degli analisti delle aziende che avevano partecipato all'IPO, grazie al termine del consueto periodo di quiete. Questi è un lasso di tempo imposto dalla Securities and Exchange Commission in cui è proibito ai team di gestione o ai loro agenti di marketing di fare previsioni o esprimere opinioni sul valore della loro azienda. Tutto ciò allo scopo di evitare un vantaggio sleale attraverso informazioni privilegiate (reali o percepite) e garantire condizioni di parità per tutti gli investitori.
La gran parte degli opinionisti ora sembra avere prospettive ottimistiche verso il titolo del progettista di chip britannico, nonostante il debutto alla Borsa americana non abbia entusiasmato fino a questo momento. Secondo i dati raccolti da Bloomberg, Arm ha 12 rating di acquisto, 6 hold e uno di vendita, con un obiettivo di prezzo medio di circa 62 dollari per azione. Durante il periodo di quiete, invece, il titolo aveva attirato 3 hold e 1 sell da broker non vincolati.
Arm: com'è andata finora in Borsa
Arm Holdings sviluppa la sua attività attraverso la fornitura di progetti sui chip ad aziende tecnologiche, guadagnando dalle royalties per il loro utilizzo. Inoltre, l'azienda concede in licenza la sua tecnologia fondamentale che regola la comunicazione tra i chip e il software.
Il mese scorso la società con sede a Cambridge è sbarcata a Wall Street, dopo un periodo tribolato in cui è saltata l'acquisizione da 40 miliardi di dollari di Nvidia a causa degli ostacoli frapposti dalle autorità di regolamentazione. Diventando pubblica, Arm ha raccolto 4,9 miliardi di dollari, risultando la seconda più grande IPO da novembre 2021 dopo quella di Rivian Automotive che attirò 13,7 miliardi di dollari.
Secondo molti, la quotazione di Arm avrebbe dovuto testare l'interesse del mercato per le IPO quest'anno a Wall Street dopo un 2022 in grande declino. Le premesse sono state positive, visto che nel primo giorno di quotazione il titolo è balzato del 25%. Poi sono fioccate le vendite a causa delle preoccupazioni relative ai rendimenti obbligazionari giunti ai livelli più alti degli ultimi 16 anni. Ora il valore delle azioni Arm è di 54,08 dollari, ovvero circa il 6% in più rispetto al suo prezzo IPO di 51 dollari.
Arm Holdings: cosa dicono ora gli analisti
Tornando alle coperture degli analisti, una volta terminato il periodo di quiete, alcuni si sono espressi chiaramente sulle prospettive delle azioni del progettista di chip britannico.
Secondo gli esperti di Barclays, "Arm è diventato un elemento fondamentale per l'industria dei semiconduttori con un ecosistema radicato, continui guadagni di quote rispetto ad altri e un percorso per continui guadagni di contenuti". Per questo, "l'azienda è posizionata per crescere man mano che più dispositivi diventano intelligenti e connessi", hanno scritto in una nota.
Gli analisti di Citigroup, che hanno avviato una copertura con rating Buy sulle azioni, hanno scritto che "nello spazio infrastrutturale in più rapida crescita, i tanto attesi guadagni azionari nei server sono evidenti", sottolineando appunto come l'azienda stia prendendo quota anche in questo segmento, dopo aver dominato lo spazio dei semiconduttori per smartphone. Inoltre, la banca americana ha osservato come le vendite di Arm stiano crescendo in maniera rapida, il che "giustifica una valutazione premium".
A tessere le lodi dell'azienda con una copertura Buy sono anche gli analisti di Guggenheim Securities, che in una nota hanno esaltato il "ruolo fondamentale degli smartphone nell'ascesa di Arm", aspettandosi che tale dinamica si mantenga e inoltre che avvenga "una crescita significativa da altri mercati come l'IT delle infrastrutture e l'automotive".
Tra gli analisti che invece mostrano maggiore prudenza, vi sono quelli di BMO Capital Markets Corp., che hanno attribuito un rating Hold alle azioni Arm, considerandole "ragionevolmente valutate ai livelli attuali".