Apple taglia posti di lavoro, quali impatti per le azioni in Borsa? | Investire.biz

Apple taglia posti di lavoro, quali impatti per le azioni in Borsa?

25 nov 2025 - 09:23

25 nov 2025 - 09:24

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Continua a rafforzarsi la struttura grafica di fondo sulle azioni Apple, con i corsi che si portano sui top assoluti. Scopriamo i prossimi target oltre questi livelli

Dopo il rimbalzo di ieri grazie alle attese di una FED pronta a tagliare i tassi di interesse nella prossima riunione di dicembre, tornano le vendite sui mercati azionari europei che inaugurano la seconda seduta della settimana in leggero territorio negativo.

Con il focus rivolto ai colloqui tra Usa ed Europa per arrivare a un accordo per porre fine alla guerra in Ucraina, il FTSE Mib apre le contrattazioni nei pressi dei 42.200 punti. Con un trend di breve periodo al ribasso fondamentale per l'indice italiano sarà la tenuta dei 42 mila punti, per evitare una continuazione delle vendite prima in direzione dei 41.750 punti e successivamente verso i minimi degli ultimi 3 mesi situati sui 41.550-41.500 punti. Al contrario segnali di ritrovata forza si avrebbero con il ritorno delle quotazioni sopra i 44 mila punti.

Tra i titoli da monitorare nella giornata odierna ci postiamo oltreoceano con Apple, con la decisioni della società di una riorganizzazione della propria struttura commerciale. Andiamo a scoprire le novità al riguardo.

 

 

Apple: riorganizzazione della divisione vendite

Secondo alcune indiscrezioni rilanciate nelle ultime ore da Bloomberg, Apple avrebbe avviato una fase di riorganizzazione della propria struttura commerciale, che prevede il taglio di decine di posti di lavoro.

La decisione che sarebbe stata comunicata nelle ultime settimane ai dipendenti, dovrebbe coinvolgere diversi account manager che seguono i principali clienti aziendali, il settore education e le amministrazioni pubbliche.

È previsto inoltre una riduzione del personale dei briefing center utilizzati per incontri istituzionali e dimostrazioni di prodotto rivolte ai potenziali clienti.

La riorganizzazione all'interno dell'azienda, viene vista come un'operazione volta a semplificare il modo in cui Apple offre i propri prodotti a imprese, scuole e governi, eliminando sovrapposizioni e riducendo duplicazioni operative.

Tra le aree più colpite figurerebbe il team che lavora con le agenzie governative statunitensi, inclusi interlocutori di grande peso come il Dipartimento della Difesa e il Dipartimento di Giustizia. 

I dipendenti interessati avranno tempo fino al 20 gennaio per individuare un nuovo incarico all'interno del gruppo e chi non dovesse trovare una ricollocazione riceverà una buonuscita.

I licenziamenti seguono una precedente iniziativa che ha comportato l'eliminazione di circa 20 posizioni nei team di vendita di Apple in Australia e Nuova Zelanda, avvenuta alcune settimane fa.

Ricordiamo infine che già durante il 2024 il colosso guidato da Tim Cook aveva riorganizzato alcune aree con tagli rilevanti, legati alla chiusura del progetto sulle auto a guida autonoma, allo stop dello sviluppo interno di display e alla razionalizzazione di alcune attività legate all'AI e ai servizi digitali.

 

Azioni Apple: analisi tecnica e strategie operative

Andiamo ora a vedere quali sono le attese sulle azioni Apple a Wall Street. È stato un inizio di settimana all'insegna degli acquisti per il titolo Apple, con i prezzi che nella serata di ieri si sono portati in direzione dei massimi assoluti situati sui 277 dollari. Con un'impostazione che su tutti i time frame è confermata al rialzo, il superamento di questi livelli andrebbe a rafforzare ulteriormente la struttura grafica.

In questo caso si dovrebbe avere un prossimo target sui 290 dollari e successivamente i 300 dollari. In questo contesto eventuali prese di beneficio che dovessero riportare i corsi verso i 260-255 dollari, dove troviamo l'indicatore daily del Supertrend, potrebbero rappresentare delle nuove occasioni di acquisto.

Al contrario la perdita di tali supporti, dove troviamo anche la media mobile a 50 giorni, aprirebbe la strada a una fase correttiva più marcata, con un primo target  sui 253,38 dollari, dove verrebbe chiuso il gap-up lasciato aperto lo scorso 20 ottobre, e a seguire i 245 dollari.

Nel caso in cui questi sostegni dovessero essere violati si avrebbe una prosecuzione delle vendite prima in direzione dei 240-238 dollari e in seguito i 230-225 dollari, dove troviamo la media mobile di lungo periodo.

Dal punto di vista operativo fondamentale diventerebbe la tenuta di tali livelli, per evitare un indebolimento del quadro grafico di medio periodo con prossimi obiettivi i 215 dollari, dove verrebbe chiuso un altro gap rialzista formatosi lo scorso 7 agosto.

 

 

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