La Worldwide Developer Conference 2022 si è chiusa con
numerose novità rilasciate da Apple al suo vasto pubblico di consumatori e investitori. I principali aggiornamenti hanno riguardato: le versioni MacBook con il nuovo chip integrato M2; l'anteprima iOS 16 sull'iPhone, che comprende l'aggiornamento della schermata di blocco e le nuove funzioni intelligenti per condividere e comunicare; CarPlay per mostrare i contenuti su diversi schermi della vettura, controllare la radio, regolare il climatizzatore, mostrare la velocità, il livello di carburante, la temperatura, ecc.; Apple Pay, una app che consente all'azienda di
entrare nel settore Buy Now Pay Later, sfidando fintech già affermate nel mercato come Affirm e Klarne.
Tutto questo ha avuto un riflesso positivo sul titolo in Borsa, dopo la chiusura molto negativa dell'ultima seduta della scorsa settimana. Gli eventi di Cupertino hanno da sempre rappresentato dei catalizzatori per le azioni, con diverse gradazioni di intensità a seconda dell'importanza dell'appuntamento e di ciò che ne è risultato. Questo perché si è data la possibilità agli investitori di monitorare i progressi dell'azienda e i programmi per il futuro, certificandone in pratica lo stato di salute.
Apple: no all'acquisto delle azioni
Quest'anno le azioni Apple sono in calo di oltre il 15% a Wall Street, quindi gli investitori ora si interrogano se le vendite siano diminuite, anche alla luce dell'esito del WWDC, e se bisogna tornare a comprare il titolo in Borsa.
A giudizio di John Roque, analista tecnico di 22V Research, ancora non è il momento. L'esperto sottolinea come le azioni viaggino al di sotto delle medie mobili a 50 e 100 giorni, le quali sono indirizzate al ribasso. Delle medie a lunga gittata, solo quella a 12 mesi è ancora in aumento. Roque ritiene che il quadro tecnico sia nel complesso debole e, se le quotazioni dovessero rompere al ribasso i 140 dollari (dai 147 attuali, ndr), potrebbero scivolare fino a 100 dollari.
Nicholas Colas, co-fondatore di DataTrek, invece rileva 2 fattori che giocano contro le azioni di Cupertino in questo momento. Il primo fa riferimento alle valutazioni del titolo. Attualmente Apple scambia a oltre 22 volte gli utili attesi, mentre l'indice S&P 500 ha multipli di poco più di 17 volte. Il secondo riguarda la pressione dell'aumento dei prezzi del petrolio che andrà a penalizzare società come Apple, nel senso che i consumatori si troveranno a spendere di più per il carburante avendo meno risorse per comprare un bene discrezionale come i dispositivi dell'azienda più ricca di Wall Street.