Apple ha deciso di aumentare i propri investimenti negli Stati Uniti, portando da 500 a 600 miliardi di dollari il totale previsto nei prossimi quattro anni. La mossa arriva in risposta alla crescente pressione dell’amministrazione Trump, che ha minacciato nuovi dazi del 100% su chip e semiconduttori importati dall’estero.
L’obiettivo dichiarato dal colosso di Cupertino è rafforzare la presenza industriale sul territorio statunitense, evitando così un'escalation commerciale che avrebbe conseguenze dirette sui prezzi di iPhone, Mac e altri dispositivi.
L’annuncio, anticipato da Bloomberg, ha immediatamente avuto effetti positivi sul titolo Apple a Wall Street, con un rialzo di oltre il 5%. La reazione degli investitori riflette l’importanza strategica della mossa, che permette ad Apple di tutelarsi dall’incertezza normativa e commerciale.
I dazi minacciati potrebbero infatti colpire duramente il settore tecnologico americano, che ancora oggi dipende da forniture critiche provenienti da Paesi come Cina e India. Vediamo tutti i dettagli.
Apple: nuova strategia produttiva per il reshoring della supply chain
Nel nuovo pacchetto da 100 miliardi rientra un ambizioso programma di produzione per riportare una parte significativa della supply chain in patria. Apple prevede di aprire nuovi impianti, come quello già annunciato a Houston per la produzione di server, e di rafforzare i legami con fornitori locali tramite investimenti mirati, tra cui un’accademia per fornitori in Michigan.
Si tratta di un passo concreto verso la costruzione dei prodotti Apple direttamente sul suolo americano, come auspicato più volte da Trump. Nonostante l’enfasi posta dall’amministrazione, restano perplessità sull’effettiva capacità di riportare in patria produzioni complesse.
Gli alti costi di manodopera, la forza del dollaro e la frammentazione delle catene globali rendono difficile e oneroso il reshoring per molte aziende. Secondo il WSJ, molte imprese non stanno “correndo” verso un ritorno alla produzione in USA, e diversi annunci appaiono più come operazioni d’immagine che cambiamenti strutturali reali. Vediamo ora il quadro grafico e la possibile strategia operativa.
Azioni Apple: analisi tecnica e strategie operative

Nonostante il balzo registrato ieri, le azioni Apple rimangono all’interno della struttura di consolidamento in atto da aprile, tra i livelli statici a 195 e 216 dollari. Segnali di forza in area 208 dollari potrebbero essere sfruttati per l’implementazione di strategie long. Nel caso dovesse invece verificarsi un movimento correttivo più profondo, il prossimo livello da monitorare per posizioni in acquisto sarebbe quello a 195 dollari.
Per quanto riguarda la stagionalità - analizzata con la piattaforma Forecaster - gli archi temporali selezionati mostrano un potenziale minimo verso l’inizio della seconda decade di agosto, seguito da una possibile ripartenza al rialzo fino alla fine della prima decade di settembre.


A livello operativo quindi, si potrebbero valutare strategie long in caso di segnali di inversione presso il supporto in area 208 dollari. Il primo obiettivo di profitto potrebbe essere posto in area 216 dollari, mentre un secondo target – di breve termine – potrebbe essere in prossimità del livello dinamico che conta i massimi segnati a dicembre 2024 e febbraio 2025, ora transitante in area 222 dollari. Il superamento di questo livello darebbe spazio per un allungo fino in area 247-250 dollari.
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