È un vero e proprio sell-off quello che sta colpendo i principali mercati azionari che, in scia all'escalation militare in Ucraina, hanno chiuso in pesante ribasso. In questo contesto il FTSE Mib perde la soglia dei 25.000 punti ed ora è chamato alla tenuta dei 24.500 punti per evitare un ulteriore affondo ribassista che potrebbe spingere le quotazioni verso la soglia dei 24.000 punti
Tra i settori che oggi sono colpiti dalle forti vendite troviamo quello finanziario ed in particolar modo il titolo UniCredit, che fa segnare una delle peggiori performance giornaliere degli ultimi mesi. Quali i motivi che stanno spingendo al ribasso la banca milanese?
UniCredit penalizzata dagli interessi in Russia
I motivi che hanno innescato una pioggia di vendite sulle azioni UniCredt derivano dalla sua presenza sul suolo russo dal 2005, in seguito alla fusione con Hvb. L'istituto italiano conta una rete di 72 sportelli che erogano prestiti per circa 8 miliardi di euro. Leggendo i conti del 2021 la presenza in Russia impatta sui conti della società per circa il 3% con i suoi 180 milioni di euro di utile.
La società in una dichiarazione ha sottolinetato che l'esposizione verso il Paese ha alti tassi di copertura e il bilancio della propria controllata è sia liquido che autofinanziato. Ricordiamo che già nei mesi passati il titolo aveva sofferto in Borsa per la possibile acquisizione della russa Otkritie Bank, evento che avrebbe aumentato l'esposizione dell'istituto in territorio russo.
Azioni UniCredit: analisi tecnica e strategie operative
Come scrivevamo all'inizio di questo articolo, quella odierna è una seduta di "passione" per le azioni UniCredit, che è stato più volte sospeso al ribasso con i prezzi che hanno rotto i minimi di dicembre 2021 e gennaio 2022, posti in area 12,80 euro.
Nel breve periodo, il titolo interrompe quell'uptrend che aveva caratterizzato il 2021, ponendo le basi per una continuazione di questo movimento che potrebbe spingersi verso la soglia psicologica dei 12 euro. Importante a quel punto sarà la tenuta di questi ultimi livelli per evitare da una parte nuovi affondi ribassisti e dall'altra per mettere in campo un iniziale rimbalzo che avrebbe un primo target nei pressi dei 12,80 euro.
Solo con l'eventuale superamento di questa fascia di prezzi ci sarebbe un ritorno di forza, il quale potrebbe portare alla chiusura del gap down lasciato aperto da oggi e si trova in area 13,90 euro.