La discesa dell'inflazione statunitense di luglio, risultata sotto le attese degli analisti, dovrebbe impattare anche in apertura di giornata sui listini azionari europei, attesi in territorio positivo. Con il focus rivolto alle tensioni geopolitiche, il FTSE Mib dovrebbe aprire le contrattazioni nei pressi dei 22.750 punti, avvicinandosi alle forti resistenze situate in area 22.800-22.850 punti.
Sopra questi livelli sono possibili ulteriori allunghi rialzisti verso i 23.000 punti e a seguire 23.200-23.300 punti. Tra i titoli da monitorare a Milano troviamo Stm su sui pesano, nonostante il rimbalzo di ieri, gli allarmi lanciati sia da Micron che da Nvidia: andiamo a vedere di cosa si tratta.
STMicroelectronics: allarme su settore chip da Micron ed Nvidia
Le nuove tensioni geopolitiche tra USA e Cina che ruotano intorno a Taiwan, dove si produce il 26% della domanda dei semiconduttori mondiali ed il 90% dei chip di ultima generazione, sono tornati a mettere sotto pressione il settore tecnologico e di conseguenza il titolo STM.
A lanciare l'allarme nelle ultime ore sono state due società americane che da mesi stanno facendo i conti con le problematiche alle catene di approvviginamento. La prima è Nvidia, colosso dei chip da 430 miliardi di dollari di capitalizzazione, che ha comunicato una guidance inferiore a quella che si aspettava il mercato. Nella stessa situazione Micron, società che capitalizza 70 miliardi di dollari, che ha confermato come i suoi ricavi nell'anno in corso potrebbero essere inferiori ai target comunicati ad inizio anno, in scia sia a fattori macroeconomici che ai problemi legati alle forniture.
A questa crisi potrebbe giungere in soccorso il CHIPS and Science Act firmato dal Presidente USA Joe Biden. Questa dovrebbe destinare non solo oltre 52 miliardi di dollari alla società che produrranno i chip in territorio statunitense ma anche sgravi fiscali alle aziende che investiranno nel settore.
Azioni STM: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo a vedere come si stanno muovendo le azioni STM. La fase correttiva innescatasi il 5 agosto ha frenato al momento quel trend rialzista che aveva caratterizzato l'intero mese di luglio. Le vendite delle ultime giornate hanno riportato i prezzi a chiudere nella seduta di ieri il gap up lasciato aperto il 28 luglio nei pressi dei 35 euro.
Da questi livelli abbiamo assistito ad un ritorno degli acquisti che potrebbero ora riportare le quotazioni verso i 37,50 euro e, a seguire, la soglia dei 39 euro. L'eventuale rottura di queste resistenze porrebbe le basi ad una ripresa del trend ascendente verso i 41,50 euro, massimi di marzo 2022.
Al contrario discese sotto l'area dei 35 euro tornerebbero ad indebolire il titolo, aprendo la strada a correzioni verso i 33,70 euro e successivamente i 32,50 euro. Nel caso in cui si verificasse questa view, sarebbe fondamentale la tenuta di questi sostegni onde evitare ulteriori discese che avrebbero un nuovo target sui 31,40 euro.
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