Fincantieri, società operante nel settore della cantieristica navale, ha pubblicato i risultati relativi al 2020. Pesano gli effetti dei lockdown a contrasto della pandemia di Coronavirus, ma già nel 2021 i ricavi sono attesi in crescita tra il 25 e il 30%. Dividendo a partire dal 2022 se outlook 2021 verrà confermato. Vediamo i dettagli.
Fincantieri: i dettagli dei conti 2020
Fincantieri ha chiuso il 2020 con ricavi pari a 5,19 miliardi di euro, in calo dell'11% rispetto ai ricavi archiviati nel 2019 (5,8 miliardi), pesantemente impattati dalla perdita di 3,2 milioni di ore di produzione nei siti italiani del gruppo e dal differimento del valore della produzione di 1,05 miliardi.
La società di cantieristica navale non ha però subito cancellazioni degli ordini e nell'ultimo trimestre ha proseguito nel programma produttivo rimodulato a seguito del fermo delle attività avvenuto nei primi sei mesi del 2020.
L'EBITDA è risultato pari a 314 milioni di euro contro i 320 milioni nel 2019. L'EBITDA margin è risultato pari al 6,1%, escluse le attività passanti. Il risultato d'esercizio è negativo per 245 milioni che si confronta con la perdita di 148 milioni del 2019, al netto di oneri connessi al Covid-19 su contenziosi per amianto, rispettivamente pari a 196 milioni e 52 milioni.
L'indebitamento finanziario netto è di 1,06 miliardi di euro, in miglioramento rispetto al terzo trimestre, e riflette l'evoluzione tipica del capitale circolante della costruzione di navi da crociera. Gli ordini acquisiti nel corso del 2020 ammontano a euro 4,5 miliardi, per 18 nuove navi e con un book-to-bill ratio (rapporto tra ordini acquisiti e ricavi sviluppati nel periodo) pari a 0,8 (1,5 nel 2019).
Nel 2019 il gruppo aveva registrato un livello record di ordini acquisiti con 13 navi da crociera. Degli ordini complessivi, al lordo dei consolidamenti tra i settori, il settore Shipbuilding pesa per l'82%, il settore Offshore e Navi speciali pesa per l'11% e il settore Sistemi, Componenti e Servizi pesa per il 14%, il 7% degli ordini è infragruppo.
"I risultati del quarto trimestre consolidano il miglioramento già registrato in quello precedente come testimoniato dall'acquisizione di nuovi ordini per 4,5 miliardi di euro, dalla conferma del carico di lavoro complessivo che supera i 35 miliardi e dalle 97 navi con consegne fino al 2029. Possiamo quindi dirci molto soddisfatti della reazione del gruppo, che grazie ai solidi rapporti con i clienti ha potuto consegnare 7 navi da crociera e ha conseguito successi importantissimi nel militare, a partire dalla storica commessa per le fregate della US Navy", ha commentato l'AD Giuseppe Bono.
Fincantieri: outlook 2021
Per il 2021 il gruppo prevede "in assenza di evoluzioni negative derivanti dalla pandemia con ricadute ad oggi non prevedibili, di ritornare ai livelli di crescita ante COVID-19". Fincantieri prevede per l'anno ricavi in aumento del 25%-30% rispetto a quelli del 2020 (escluse le attività passanti) e un miglioramento della marginalità che si prevede attestarsi intorno al 7%, confermando le previsioni di crescita delineate dalla società prima dello scoppio della pandemia di Coronavirus.
La posizione finanziaria netta è prevista in aumento nel corso del primo semestre 2021, per le dinamiche finanziarie tipiche della costruzione di navi da crociera, per assestarsi, in seguito alla consegna delle stesse previste nel terzo trimestre, al 31 dicembre 2021 al valore di fine anno 2020. Tali risultati potrebbero consentire il ritorno a una politica di distribuzione dei dividendi sostenibile a partire dal 2022.
Fincantieri in Borsa: analisi tecnica e strategie operative
Le azioni Fincantieri sono state spinte al rialzo dopo le aspettative positive per il 2021 e il ritorno del dividendo previsto per l’anno prossimo. La struttura tecnica aveva già mostrato segnali di forza lo scorso 11 febbraio, quando i corsi violarono la resistenza statica in area 0,6723 euro.
La rottura di questo livello al rialzo ha rinnovato la struttura tecnica rialzista a favore dei compratori. I corsi prima di questa violazione erano inseriti in una struttura laterale dai minimi di marzo 2020. Nella seduta odierna i prezzi stanno inoltre evidenziando un pattern dalle implicazioni rialziste (Pin Bar) che ha rigettato il livello supportivo precedentemente menzionato. In particolare un breakout dei 0,7205 euro potrebbe dare il via agli acquisti con target identificabile presso la prossima area resistenziale posta a 0,8500 euro.
Un ritorno sotto i 0,6500 euro invaliderebbe la struttura tecnica positiva a favore degli short con target collocabile presso il livello tecnico rappresentato dalla trendline ascendente che conta i minimi di marzo e gennaio 2021, transitante a 0,5225 euro.