Seduta da dimenticare per le azioni ENI che hanno chiuso la sessione di oggi attestandosi a 7,818 euro, in calo dell’8,18% rispetto a ieri. A scatenare le vendite sul titolo del Cane a sei zampe è stata la
comunicazione relativa al cambio della politica dei dividendi annunciata in sede di pubblicazione dei dati del secondo trimestre 2020.
Nello specifico, la società guidata da Claudio Descalzi ha deciso di introdurre per il 2020 una
cedola composta da una base fissa di 0,36 euro per azione qualora il prezzo del Brent si mantenesse ad un livello pari o superiore a 45 dollari al barile,
più una componente variabile che dipende dall'andamento del petrolio.
Cosa fare ora con le azioni ENI? Comprare o vendere? Vediamo il punto di vista dell’analisi tecnica.
Azioni ENI: analisi tecnica e strategie operative
Da un punto di vista grafico,
le azioni ENI sono inserite in un downtrend che si è rafforzato tra fine febbraio e inizio marzo 2020 con il crollo causato dal Coronavirus.
Con i ribassi messi a segno nella giornata odierna i prezzi hanno effettuato la
rottura della figura di compressione triangolare con parte inferiore identificabile nella linea di tendenza che unisce i minimi del 20 aprile a quelli del 28 maggio 2020, e parte superiore nel livello dinamico ottenuto collegando i top del 7 giugno e 20 luglio scorsi.
Il breakout di questa configurazione grafica e le pressioni dei corsi sul supporto a 7,81 euro, espresso dai lows del 20 aprile 2020 sembrano creare le
condizioni ideali per una strategia di matrice short in caso di rimbalzo fino a 7,94 euro.
Uno stop loss ragionevole può essere identificabile a 8,58 euro, mentre un primo obiettivo a 7,10 euro. Il target finale sarebbe invece localizzato a 6,16 euro, minimi del 2020. In generale l’uscita dalla congestione che imprigionava le quotazioni da aprile 2020
permetterebbe di vendere gli eventuali tentativi di ripartenza dei compratori.