Generali: Covid pesa su conti, cosa fare con le azioni? | Investire.biz

Generali: Covid pesa su conti, cosa fare con le azioni?

30 lug 2020 - 09:22

30 lug 2020 - 14:26

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I conti del primo semestre 2020 di Generali hanno evidenziato una contrazione del reddito operativo e dell'utile. Vediamo i dettagli e l'analisi grafica delle azioni

Generali Assicurazioni ha pubblicato i risultati del primo semestre 2020 registrando un reddito operativo a 2,714 miliardi di euro (-0,37% sui 2,74 miliardi di un anno prima) e un utile netto contabile a 774 milioni di euro (-56,7% sugli 1,789 miliardi del primo semestre 2019). L’utile netto normalizzato si è invece attestato a 957 milioni di euro, in calo del 27% sui 1.310 milioni di euro della prima metà del 2019. L’aggregato non è penalizzato dai 100 milioni di euro accantonati dal Fondo Straordinario Internazionale per il COVID-19.

Il totale dei premi del Leone di Trieste sono stati pari a 36,478 miliardi di euro, in aumento dell’1,2% a/a. A spingere il dato è la sottoscrizione di un fondo pensione collettivo da 1,5 miliardi di euro a giugno, senza la quale avrebbe registrato un calo del 3%. I risultati sono danneggiati dalla pandemia da Coronavirus, che getta forte incertezza anche per la seconda parte dell’anno. Per l’intero anno, la società si attende una flessione del risultato operativo e della raccolta. Quest’ultima dovrebbe essere penalizzata dalle assicurazioni sui viaggi, settore in forte contrazione a causa dei blocchi imposti dal virus.A fine giugno 2020 il Solvency Ratio si è attestato al 194%, in elggero calo sul 196% registrato alla fne del primo trimestre dell’anno.

Nel caso in cui si dovesse verificare una seconda ondata di COVID-19, Generali ha dichiarato che può contare su un business mix favorevole e solide condizioni contrattali delle polizze. Con le attese di un’ulteriore diminuzione dei ricavi, l’azienda continuerà a ridurre i costi.

Il settore finanziario italiano è in fermento. Dopo il successo dell’OPAS di Intesa Sanpaolo su UBI Banca anche Generali guarda a nuove acquisizioni. In un briefing sui conti, l’Amministratore Delegato della società, Philippe Donnet, ha dichiarato che la crisi causata dal Coronavirus potrebbe creare opportunità che altrimenti non si sarebbero mai presentate. Il manager ha inoltre asserito come il gruppo disponga di un ammontare di 3 miliardi di euro per nuove acquisizioni con focus in Europa per il comparto assicurativo e in Asia per il segmento asset management. 

A questo proposito, ricordiamo come un mese fa Generali abbia siglato una partnership con Cattolica Assicurazioni che prevede l’ingresso del Leone di Trieste come azionista rilevante della società guidata da Alberto Minali tramite un aumento di capitale riservato da 300 milioni di euro. Il buon esito di questa mossa, che permetterebbe a Generali di arrivare ad una quota del 24,4% di Cattolica, è subordinato all’approvazione dei soci alla trasformazione dell’azienda in Società per Azioni. La decisione verrà presa nell’assemblea ordinaria e straordinaria di oggi e domani, 30 e 31 luglio 2020.

Sul capitolo dividendo, l’AD del gruppo triestino ha comunicato che non vi sono ragioni per non pagare la seconda tranche della cedola in quanto la BCE regola il settore bancario e non quello assicurativo. Il dividendo da pagare entro fine anno è pari a 0,46 euro per azione (la prima parte di 0,50 euro è stata pagata il 20 maggio scorso).

Azioni Generali: analisi tecnica e strategie operative

Dal grafico giornaliero delle azioni Generali si evidenzia come le quotazioni si trovino inserite all’interno di un canale ascendente, costituito dalla linea di tendenza che unisce i minimi del 18 marzo e 21 maggio 2020 e da quella ottenuta collegando i top del 13 aprile e 7 giugno 2020. Dopo l’ultimo test della parte superiore della figura menzionata prima, i prezzi hanno iniziato una congestione tra il supporto a 12,96 euro e la resistenza a 13,96 euro.

Per i compratori gli attuali livelli sono di particolare importanza a causa dei fondamentali supporti che transitano intorno alla soglia psicologica dei 13 euro. Se da un lato l’approdo a tali livelli potrebbe attirare nuovi acquisti sul Leone di Trieste in Borsa, dall’altro una loro rottura permetterebbe ai venditori di spingere i corsi verso gli 11,4 euro, dove passa il 61,8% del ritracciamento di Fibonacci disegnato su tutta la gamba rialzista in atto dalla seconda metà di marzo 2020.

Operativamente si potrebbe puntare ad una continuazione del canale cercando una strategia di stampo long nell’eventualità di una discesa in zona 13,13 euro. Lo stop loss sarebbe in tal caso individuabile a 12,80 euro, mentre l’obiettivo a 13,50 euro.

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