Negli ultimi anni il trading su royalties musicali ha acquisito sempre più attenzione come nuova opportunità di investimento. Ma cosa significa davvero investire in royalties musicali? E come funziona questo mercato così particolare?
In sostanza, le royalties sono i compensi che artisti, autori e produttori percepiscono ogni volta che una loro canzone viene riprodotta o utilizzata, ad esempio su piattaforme di streaming, in radio, in film o pubblicità.
Da qualche tempo, questi flussi di cassa legati alla musica sono diventati accessibili anche agli investitori, che possono acquistare una quota di questi diritti, entrando così in possesso di un flusso di entrate future collegato all’uso commerciale delle canzoni. Vediamo tutti i dettagli, pro e contro.
Trading su royalties musicali: come funziona?
Il meccanismo alla base del trading su royalties musicali è semplice: un investitore acquista una porzione di diritti economici su un catalogo o una singola canzone e, in cambio, riceve una quota proporzionale dei ricavi generati nel tempo.
Questi pagamenti possono arrivare periodicamente, a seconda delle modalità contrattuali e delle piattaforme attraverso cui avviene la gestione delle royalties. A volte, l’investitore ha anche la possibilità di rivendere la propria quota a terzi, creando così un mercato secondario che, seppure non liquido come quello delle azioni o delle obbligazioni, offre un minimo di flessibilità.
Ad agosto 2025, le più note piattaforme di trading su royalties musicali sono: ANote Music, Royalty Exchange, SongVest, JKBX e Sonomo.
I vantaggi dell’investimento in royalties musicali
Uno dei principali vantaggi di questo tipo di investimento è la possibilità di ottenere un reddito passivo potenzialmente stabile e duraturo. Infatti, le canzoni di successo tendono a generare royalties per molti anni, anche decenni, e questo può tradursi in un flusso di entrate regolare per chi ne detiene i diritti.
Inoltre, investire in royalties musicali rappresenta una forma interessante di diversificazione, perché si tratta di un asset non correlato ai mercati finanziari tradizionali. Questo significa che in periodi di volatilità dei mercati azionari o obbligazionari, i ricavi da royalties potrebbero comportarsi in modo indipendente.
I rischi e le difficoltà del trading su royalties musicali
Tuttavia, come ogni investimento, il trading su royalties musicali non è esente da rischi e svantaggi. Il rendimento futuro delle royalties è infatti influenzato da molte variabili difficili da prevedere: la popolarità delle canzoni, le tendenze del mercato musicale, i cambiamenti nelle modalità di fruizione della musica, come la crescita o la decrescita dello streaming e persino cambiamenti normativi.
Inoltre, il mercato delle royalties musicali può risultare poco liquido, nel senso che rivendere le proprie quote potrebbe non essere immediato né semplice, limitando così la flessibilità dell’investimento. Un ulteriore ostacolo è rappresentato dalla complessità legale e contrattuale dei diritti musicali, spesso suddivisi tra vari soggetti (artisti, produttori e case discografiche) e regolati da accordi complicati, il che rende indispensabile un’attenta verifica prima dell’acquisto.
Trading su royalties musicali: è un investimento per tutti?
Il trading su royalties musicali può rappresentare una scelta interessante per chi cerca un’alternativa ai tradizionali investimenti finanziari, desidera un reddito passivo diversificato e vuole esplorare un mercato innovativo.
Tuttavia, è fondamentale procedere con cautela, valutando con attenzione le caratteristiche dei diritti acquistati, facendo affidamento su piattaforme affidabili e informandosi approfonditamente sui rischi collegati.