Ho venduto Nvidia (e altre azioni): ti spiego perche | Investire.biz

Ho venduto Nvidia (e altre azioni): ti spiego perche

21 giu 2025 - 09:00

Vendite, acquisti, conferme: ecco tutte le mosse del mio portafoglio, con numeri, logiche e analisi dettagliata, grazie anche al fido Forecaster

Nei giorni scorsi ho condiviso con voi le mie aspettative per l’estate: un possibile ribasso dei mercati, con particolare riferimento all’indice S&P 500. Oggi voglio andare oltre la teoria e mostrarvi, alla luce di quest’analisi, come ho concretamente ribilanciato il mio portafoglio. Vi spiegherò cosa ho deciso di vendere, cosa ho preferito mantenere e, soprattutto, perché ho preso queste decisioni.

Anche se vi siete persi gli articoli precedenti, nessun problema: ripartiamo da zero, ricostruendo l’intera analisi partendo dalla sezione Ranking dell’S&P 500, così da avere un quadro completo e aggiornato.

 

 

Un indice sorprendentemente sottovalutato

Il primo elemento da evidenziare riguarda la valutazione fondamentale dell’S&P 500. Nonostante l’indice sia tornato molto vicino ai massimi storici (quelli toccati a inizio 2025), il Forecaster ci mostra chiaramente che l’S&P 500 risulta sottovalutato.

Come funziona questa analisi? Il Forecaster calcola automaticamente il fair value di ciascuna delle 503 azioni che compongono l’indice, e da questi valori ottiene una media ponderata che rappresenta il fair value complessivo dell’S&P 500. Questo ci consente di comprendere, con un approccio bottom-up, se l’indice nel suo insieme è sopravvalutato, correttamente prezzato o sottovalutato.

Rispetto ai precedenti massimi storici, oggi c’è una differenza significativa: se all’inizio del 2025 il fair value era praticamente allineato con il prezzo di mercato (il valore dell’indice era cioè “giusto”), ora, pur essendo sui medesimi livelli di prezzo, l’indice è sottovalutato. Questo implica che i fondamentali delle aziende dell’S&P 500 sono migliorati: in altre parole, oggi le aziende valgono di più.

Il dato che conferma questa tesi è quello relativo agli utili netti aggregati delle aziende dell’S&P 500, che hanno raggiunto quota 2,10 trilioni di dollari, un livello mai toccato prima negli ultimi dieci anni. La crescita dei mercati è quindi giustificata, in parte, da fondamenta economiche concrete e solide.

 

 

Ma i grandi investitori diventano cauti

Nonostante questo quadro positivo, c’è un segnale che merita attenzione: l’atteggiamento degli investitori istituzionali.

Osservando, grazie al COT Report, le posizioni nette degli asset manager (differenza tra posizioni long e short), notiamo un comportamento interessante. Ad aprile, quando l’S&P 500 toccava un minimo locale, questi operatori avevano iniziato ad acquistare, anticipando il successivo rialzo. Un classico esempio di divergenza rialzista ben visibile nei grafici.

Ma ora sta accadendo l’opposto: durante l’ultima fase di salita dell’indice, verso i massimi storici, gli investitori istituzionali stanno gradualmente riducendo l’esposizione. È lo stesso comportamento che avevamo già osservato prima della discesa dei mercati a inizio 2025 e anche nel periodo tra fine 2021 e inizio 2022. Storicamente, queste dinamiche anticipano fasi di mercato più deboli.

Questa nuova divergenza (prezzi in salita, esposizione istituzionale in calo) rappresenta un primo campanello d’allarme, soprattutto se ricordiamo che gli asset manager più lungimiranti spesso anticipano di diversi mesi i principali movimenti del mercato.

 

Fonte: Forecaster.biz

 

La stagionalità gioca a sfavore e il Market Mood Meter lancia segnali

A supporto di questa cautela c’è anche l’analisi stagionale, resa possibile dal modulo integrato del Forecaster. L’algoritmo individua l’anno con il comportamento di prezzo più simile a quello attuale, e nel nostro caso la maggiore correlazione si ha con l’andamento dell’anno scorso.

Cosa ci dice questa stagionalità? Che a metà luglio del 2024 l’indice aveva segnato un doppio massimo, per poi iniziare a scendere durante il mese di agosto. Se la correlazione dovesse proseguire, potremmo vedere un nuovo massimo nelle prossime settimane, seguito da un calo potenzialmente significativo ad agosto.

Ovviamente nessuna previsione è certa, ma l’analisi tecnica e la stagionalità, sommate alla posizione cauta degli istituzionali, costruiscono un quadro da monitorare con attenzione.

A chiudere il cerchio c’è il nostro indicatore proprietario: il Market Mood Meter, uno strumento che misura il “sentiment” del mercato. A metà maggio ha toccato il suo massimo storico, ma da allora ha iniziato a scendere, mentre l’S&P 500 ha continuato a salire.

Anche qui siamo davanti a una divergenza: il mercato sale con un sentiment in calo, e questo storicamente è un segnale di prudenza. È un comportamento tipico delle fasi di eccesso, in cui i prezzi continuano a salire per inerzia, ma gli operatori iniziano ad alleggerire le posizioni.

 

Fonte: Forecaster.biz

 

Il mio portafoglio: cosa ho venduto e perché

Alla luce di tutte queste osservazioni – fondamentali, tecniche, comportamentali – ho deciso di alleggerire il mio portafoglio più speculativo, quello che gestisco con maggiore dinamismo. Ecco un riepilogo delle posizioni vendute:

  • L’Oréal: già liquidata alcune settimane fa.
  • Palantir: venduta circa dieci giorni fa, come spiegato in un video dedicato.
  • Tesla: già venduta in precedenza.
  • Nvidia, Visa, Microsoft, Meta: vendute la scorsa settimana.

Restano invece in portafoglio (nella mia “watchlist App”, legata al conto derivante dalla vendita dell’appartamento):

Ferrari, ASML, LVMH, Oddity, Lululemon, Airbnb, Adobe, Hims & Hers.

 

Focus su Meta: esempio di un'ottima azienda, ma...

Prendiamo Meta come esempio rappresentativo. Si tratta, senza dubbio, di un’azienda straordinaria. Ha margini superiori al 42%, una crescita sostenuta, debiti ridotti. Anche l’analisi qualitativa del Forecaster le attribuisce un punteggio di 8 su 10, con qualche critica legata al clima interno (in parte eredità dei licenziamenti post-Covid) e alla forte dipendenza dalla figura di Mark Zuckerberg.

Tuttavia, tutti i principali metodi di valutazione, compreso quello di Peter Lynch, di solito più ottimista, indicano che Meta è sopravvalutata di oltre il 20% rispetto al suo fair value. Un dato rilevante, che non può essere ignorato.

Dal punto di vista tecnico, l’indicatore Market Mood Meter ci dice che il titolo è in piena fase di FOMO e ipercomprato, con il sentiment già in discesa. Questo scenario ci riporta in prossimità di massimi già visti in passato, che spesso hanno coinciso con fasi di correzione.

Per questo motivo ho deciso di vendere, pur riconoscendo la qualità dell’azienda: il timing conta, soprattutto in un portafoglio speculativo.

 

 

Nvidia: un gioiello, ma con segnali di allerta nel breve

Nvidia resta una delle aziende che reputo migliori in assoluto. Tant’è vero che la posizione da 100.000 euro che abbiamo aperto nel portafoglio di lungo termine non si tocca. Quella è lì e lì rimarrà. Tuttavia, sul portafoglio più tattico e attivo, dove cerco di generare valore aggiunto anche con operazioni di breve e medio periodo, ho venduto la posizione. Non perché l’azienda non valga più, anzi.

La nostra scorecard qualitativa assegna a Nvidia un punteggio di 9 su 10. Non serve aggiungere altro: è un’azienda leader, con Jensen Huang alla guida, figura chiave che rappresenta un vero e proprio vantaggio competitivo. Certo, se domani Jensen Huang dovesse mancare, l’impatto sull’azienda potrebbe essere pesante. Ma in ogni caso Nvidia rimane, nel lungo termine, un asset eccellente.

Dal punto di vista fondamentale, Nvidia risulta ancora sottovalutata. Sì, nonostante il rally clamoroso, le proiezioni sui flussi di cassa e l’analisi dei fondamentali ci dicono che può crescere ancora. E allora, perché vendere?

La risposta è nei segnali tecnico-statistici:

  • Il Market Mood Meter (MMM) di Forecaster, dopo il rally iniziato a fine maggio, ha cominciato a calare, nonostante i prezzi continuassero a salire. Questo è un primo campanello d’allarme.
  • La stagionalità storica di Nvidia ci dice che, nel periodo estivo, i ribassi sono stati spesso più redditizi dei rialzi: negli ultimi 25 anni, chi avesse fatto short d’estate avrebbe guadagnato il 23% medio, contro il 10% di chi fosse andato long.
  • L’SP500 mostra segnali simili: possibile arrivo a nuovi massimi seguito da una discesa.

Con questi dati alla mano, ho deciso di chiudere la posizione, portando a casa un ottimo profitto (acquistata a un prezzo medio sotto i 100 dollari). Non ha senso cercare il top assoluto: ho preferito non fare troppi ragionamenti, godermi l’utile e tenermi pronto per rientrare su livelli più favorevoli, qualora il ribasso previsto si concretizzasse.

 

 

Visa: fondamentali solidi, ma warning da AI e grafici

Anche nel caso di Visa la decisione è stata basata su un insieme di fattori. A livello qualitativo, il titolo è solido: 9 su 10 nella nostra scorecard. Dal punto di vista fondamentale, Visa è leggermente sopravvalutata, un 2% sopra il fair value, quindi nulla di drammatico. L’avevamo comprata praticamente sui minimi e il rendimento è stato ottimo.

Ma anche qui, il Market Mood Meter ha iniziato a scendere mentre il prezzo saliva, e come spesso accade, questo ha anticipato un'inversione: Visa ha toccato un massimo a 373 dollari e poi è scesa bruscamente fino a 352.

Cosa è successo? A posteriori, l’intelligenza artificiale di Forecaster ha identificato una possibile fonte di rischio: grandi clienti come Amazon e Walmart stanno esplorando sistemi di pagamento proprietari su blockchain, riducendo la dipendenza da Visa. In pratica, se le big tech si dotano di soluzioni alternative, Visa potrebbe essere costretta a ridurre le commissioni, erodendo i suoi margini stellari (oggi al 66% di profit margin!).

Il nostro ragionamento è stato chiaro: avevamo già guadagnato bene, l’analisi statistica segnalava un’inversione e i fondamentali cominciavano a presentare le prime increspature. Abbiamo venduto, consapevoli che Visa resta una grande azienda, ma che nel breve periodo potrebbe soffrire.

 

 

Le azioni mantenute in portafoglio: focus su ASML e LVMH

Dopo le vendite, passiamo ora a ciò che ho deciso di tenere in portafoglio. Tra tutte, due titoli in particolare meritano attenzione: ASML e LVMH.

ASML è una delle mie aziende preferite. Perché? Perché ci troviamo in una di quelle situazioni che storicamente hanno dato le soddisfazioni maggiori: il prezzo che si muove poco o scende, mentre gli utili crescono.

Nel 2024 abbiamo i massimi storici già raggiunti, ma da lì il titolo si è mosso poco, mentre gli utili continuano a salire. Questo è un classico caso di divergenza positiva. Quando succede questo, serve solo tempo perché il mercato se ne accorga.

L’analisi fondamentale ci dice:

  • Margine di profitto: 32%,
  • ROE: 40%,
  • Debito sotto controllo,
  • Crescita costante e valutazione ancora sottovalutata.

La scorecard qualitativa conferma tutto: 9 su 10. Il Market Mood Meter su Forecaster, inoltre, mostra una lunghissima fase di accumulazione da agosto dell’anno scorso, con una divergenza crescente tra sentiment e prezzo. Questo è un segnale molto forte.

Conclusione: non solo lo tengo in portafoglio, ma mi aspetto grandi cose da ASML nei prossimi mesi.

 

Fonte: Forecaster.biz

 

LVMH: occasione da buy the dip?

A differenza di altri titoli, su LVMH non solo ho mantenuto la posizione, ma l’ho aumentata. Abbiamo infatti raddoppiato l’esposizione, passando da 5.000 a 10.000 euro, sfruttando la discesa dei prezzi.

Il motivo? Fondamentale:

  • Il titolo è fortemente sottovalutato
  • Il rallentamento è dovuto al raffreddamento della Cina, che ha pesato sul fatturato 2024
  • I margini sono leggermente calati, ma non in modo strutturale
  • La società continua a fare buyback massicci, segnale che anche il management ritiene l’azione sottovalutata

A livello qualitativo, LVMH prende un 8 su 10, molto alto. E soprattutto parliamo di un’azienda con asset materiali, che riesce a mantenere il proprio posizionamento anche nei momenti complessi. Il rallentamento è ciclico, non strutturale. E quando il mercato tornerà ad apprezzare il comparto lusso, LVMH sarà in prima fila.

 

 

E adesso?

Tutte le decisioni prese, sia le vendite che le conferme, sono state guidate da un mix di dati oggettivi, fondamentali, score qualitativi, metriche statistiche e sentimento di mercato. Non c’è niente lasciato al caso o alla pancia. È un approccio freddo, disciplinato, ma che lascia anche spazio alla strategia personale.

Sarà sempre perfetto? No. Ma l’importante è mettere le probabilità a nostro favore.

Nei prossimi appuntamenti vi spiegherò anche le altre posizioni ancora in portafoglio, e soprattutto quelle nuove che stiamo monitorando per potenziali ingressi. Restate connessi.

 

 

Puoi provare il Forecaster e scoprire tutte le sue potenzialità, AI inclusa, gratis per 7 giorni cliccando QUI

 

 

 

0 - Commenti

I Nostri Partners



Malta

ELP Finance LTD

34, Wied Ghomor Street, St. Julians STJ 2043 – Malta

+356 20 341590

Switzerland

ELP SA

Corso San Gottardo 8A, 6830 Chiasso, Switzerland

+41 91 9228171

Investire.biz non offre servizi finanziari, regolamentati o di investimento. Le informazioni presenti sul sito non devono essere considerate consigli di investimento personalizzati e sono disseminate sul sito e accessibili al pubblico in generale. Tutti i link e i banner sui siti web della società puntano verso società finanziarie, fornitori di servizi di investimento o banche regolamentate in Europa. Si prega di leggere Dichiarazione di non responsabilità, Informativa sui rischi, Informativa sul trattamento dei dati personali e Termini e condizioni prima di utilizzare questo sito Web.

L’utilizzo del presente sito è soggetto al diritto svizzero, che ha giurisdizione esclusiva in relazione all’interpretazione, applicazione ed effetti delle condizioni d’uso. Il tribunale cantonale competente avrà giurisdizione esclusiva su tutti i reclami o le controversie derivanti da, in relazione a o in relazione al presente sito web ed al suo utilizzo.

Le informazioni presenti sul sito web non devono essere considerate consigli di investimento personalizzati e sono disseminate sul sito e accessibili al pubblico in generale. Tutti i link e i banner sui siti web di ELP SA o ELP Finance LTD (di seguito il “gruppo ELP” o “ELP”) indirizzano verso società finanziarie, fornitori di servizi di investimento o banche regolamentate in Europa. Gli strumenti finanziari menzionati nel presente sito web possono essere soggetti a restrizioni di vendita in alcune giurisdizioni.

Continuando ad accedere o utilizzare questo sito web o qualsiasi servizio su questo sito, dichiari di accettarne i termini e condizioni. Tutti gli investimenti finanziari comportano un certo livello di rischio. Il trading e la speculazione finanziaria comportano un alto livello di rischio e potrebbe non essere adatto a tutti gli investitori. Prima di decidere di investire dovresti considerare attentamente i tuoi obiettivi di investimento, il livello della tua esperienza, la tua disponibilità ad assumersi dei rischi e consultare un consulente indipendente. C'è sempre la possibilità di perdere l'investimento, per intero o parte di esso. Quindi ti suggeriamo di investire denaro che puoi permetterti di perdere.

Dichiarazione di non responsabilità - Informativa sui rischi - MAR - Informativa sul trattamento dei dati personali - Termini e condizioni - Codice Etico - Cookie policy - Privacy Policy

© 2025 Investire.biz, all rights reserved.