Nelle ultime due settimane, le cronache finanziarie sono state scosse dal duello tra Brunello Cucinelli, simbolo del lusso italiano, e Morpheus Research, un giovane Hedge Fund nato nel 2005 per, si legge sul sito della società, per "smascherare frodi e comportamenti aziendali scorretti nei mercati finanziari".
Morpheus ha accusato Cucinelli di eludere le sanzioni UE sulla Russia e di gestire la crescita del marchio con strategie poco trasparenti sulle scorte; l’effetto è stato immediato: sospensione dei titoli in Borsa e un crollo che ha infiammato la piazza finanziaria milanese (Azioni Cucinelli: la Russia costa 1,25 miliardi, cosa fare in Borsa?). La casa di moda ha rigettato ogni accusa e preannunciato azioni legali.
La vicenda ricorda il caso Bio-On, azienda biotech bolognese travolta, qualche anno fa, da un attacco di Hedge Fund shortisti. Vediamoo cosa sono gli Hedge Fund.
Cosa sono gli Hedge Fund
Gli Hedge Fund sono veicoli di investimento alternativi, gestiti in modo flessibile e spesso con strategie complesse e “non convenzionali”, volte alla massimizzazione del rendimento indipendentemente dalle condizioni di mercato. A differenza dei fondi comuni tradizionali, i gestori di Hedge Fund possono andare sia “long” (puntare su un rialzo) sia “short” (scommettere su un crollo), utilizzare leva finanziaria elevata e derivati, prendere posizione su valute, commodity, titoli corporate e governativi — spesso contemporaneamente.
Nati negli Stati Uniti negli anni '50 per difendere (“to hedge”) i patrimoni dalla volatilità, sono diventati nell’ultimo mezzo secolo laboratorio di ingegneria finanziaria e teatro delle grandi battaglie sui mercati.
La loro clientela è ristretta (istituzionali, family office, grandi private banker), i regolamenti sono più laschi e la trasparenza minore rispetto ai fondi d’investimento tradizionali. Le commissioni sono elevate: spesso il gestore incassa sia una percentuale fissa che una “success fee” sui profitti ottenuti.
Il ruolo degli Hedge Fund nella finanza internazionale
Nella finanza globale del 2025, il peso degli Hedge Fund è enorme: controllano asset pari al 224% del PIL mondiale e si muovono su uno scacchiere sempre più sofisticato — tra intelligenza artificiale, algoritmi proprietari, analisi dei big data e nuove strategie “market-neutral” che non dipendono dai trend di lungo periodo ma da opportunità estemporanee scovate grazie alla dispersione dei mercati.
Oggi gli Hedge Fund non sono più solo cacciatori di performance, ma veri “sorvegliati speciali” e talvolta architetti di shock di mercato: possono smascherare bilanci falsati o pratiche manageriali discutibili, come nel caso Adani o Bio-On, colpendo d’improvviso con short-selling mirati, o creare turbolenza e volatilità là dove l’informazione è meno trasparente.
Il loro impatto, però, divide: da una parte stimolano l’efficienza e la pulizia dei mercati; dall’altra, sono accusati di alimentare instabilità, mettere pressione su imprese già fragili e agire in zone grigie della regolamentazione.
La dispersione dei rendimenti e lo smantellamento delle vecchie correlazioni rendono gli Hedge Fund sia imprescindibili per “navigare” scenari turbolenti, sia inquietanti per il potenziale destabilizzante che possono sprigionare. E la vicenda Cucinelli-Morpheus è lì a ricordarcelo.