Platino: nel 2023 ci sarà il più grande deficit di offerta dal 1970 | Investire.biz

Platino: nel 2023 ci sarà il più grande deficit di offerta dal 1970

15 mag 2023 - 11:09

15 mag 2023 - 11:10

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Secondo le previsioni del WPIC il platino è destinato a registrare il più grande deficit di offerta da oltre 50 anni. Ecco quali sono i motivi

Nel 2023 sarà registrato il più grande deficit di offerta di platino dal 1970. La cupa previsione è stata diffusa dal World Platinum Investment Council (WPIC), ente specializzato nel settore del metallo prezioso. Secondo le stime, la domanda globale sarà di 8,2 milioni di once, segnando una crescita del 28% grazie al forte consumo industriale, in particolare nei convertitori catalitici per le auto. Tutto questo nonostante il rallentamento dell'economia globale.
 
A spingere la domanda vi è anche l'espansione degli impianti chimici e del vetro in Cina (il platino è utilizzato nella fibra di vetro per turbine eoliche, elettronica e impianti petrolchimici). Inoltre, negli ultimi tempi è stata registrata una tendenza alla sostituzione del palladio con il platino negli scarichi di auto, poiché alcuni produttori automobilistici di veicoli ibridi hanno accelerato il passaggio a causa dell'aumento dei furti con i prezzi record del palladio. 
 
Di contro, per il WPIC, la produzione subirà un arresto dovuto ai problemi sulla fornitura di elettricità in Sud Africa, da cui arriva il 70% dell'approvvigionamento globale. Ciò comporta che, rispetto alla previsione di tre mesi fa, ci sarà un aumento del deficit del 77% a 983 mila once. Si tratta di un dato in decisa controtendenza rispetto ai due anni precedenti, in cui la produzione delle auto è stata tormentata dalla carenza di semiconduttori ed il mercato ha chiuso con un'eccedenza di offerta. 
 
 

Platino: dove andranno a finire i prezzi?

Quest'anno i prezzi del platino sono aumentati di circa il 20% dai minimi di febbraio a 1.080 dollari l'oncia, ossia a un livello superiore rispetto alla media di 940 dollari degli ultimi cinque anni. Il rally ha portato i gestori patrimoniali a puntare sugli ETF che riproducono l'andamento della materia prima, perchè supportati dalla detenzione fisica del metallo. Tra l'altro, le turbolenze bancarie negli Stati Uniti hanno spinto molti investitori ad allontanarsi dalle azioni per puntare sui metalli preziosi. La crescente consapevolezza del deficit di offerta da parte dei gestori di fondi ha messo il turbo al passaggio ai fondi negoziati in Borsa garantiti dal platino.
 
Cosa bisogna aspettarsi quindi? Diversi analisti ritengono che dei sei metalli del gruppo dei platinoidi, che includono anche palladio, rodio e iridio, le prospettive del platino sono le più brillanti grazie al suo uso come catalizzatore per celle a combustibile a idrogeno ed elettrolizzatori. Dal canto loro, i produttori sostengono che la domanda sarà sostenuta nel breve termine da una legislazione più severa sulle emissioni, dal momento che il platino viene utilizzato proprio per ridurre il CO2 dai veicoli nei convertitori catalitici. Tuttavia, nel lungo termine, vi è maggiore incertezza sul fatto che la domanda delle modalità a idrogeno superi la graduale eliminazione dei veicoli a combustione. 
 
 

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