Il rally dell'oro sembra incontenibile. Oggi il metallo giallo ha raggiunto un nuovo record storico a 2.729 dollari l'oncia sulla notizia che il leader di Hamas Yahya Sinwar è stato ucciso dall'esercito israeliano. Il terrorista islamico aveva architettato il massacro del 7 ottobre ed era il primo della lista tra i ricercati di Israele. Questa prova di forza di Gerusalemme probabilmente sarà destinata ad aumentare le tensioni. Hezbollah in Libano ha giurato vendetta, mentre il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha detto che i combattimenti proseguiranno fino a quando tutti gli ostaggi detenuti nei bunker di Hamas non verranno liberati. In un contesto così teso, gli investitori si mettono in salvo acquistando un'attività, come l'oro, considerata bene rifugio.
Il metallo prezioso è tra le materie prime con le migliori performance quest'anno, avendo guadagnato oltre il 30%. Il rally è stato spinto soprattutto dalle aspettative che
la Federal Reserve iniziasse il ciclo dei tagli ai tassi di interesse. Cosa che ha fatto in maniera roboante nella riunione di settembre in cui ha abbassato il costo del denaro di mezzo punto percentuale. L'oro non è un asset redditizio e quindi attira maggiori acquisti quando i rendimenti delle attività alternative sul mercato sono più bassi.
Un altro pilastro del sostegno alle quotazioni dell'oro sono stati gli acquisti corposi delle Banche centrali, che hanno aumentato le loro riserve anche e soprattutto in vista della crescita delle tensioni geopolitiche.
Oro: dove arriveranno le quotazioni?
Gli operatori del settore in gran parte hanno prospettive rialziste per i prossimi mesi. Nel meeting annuale della
London Bullion Market Association di questa settimana in cui hanno partecipato i principali operatori del settore come società minerarie, raffinerie e commercianti, le previsioni emerse da un sondaggio sono state di
un'impennata fino a 2.917 dollari l'oncia entro la fine di ottobre 2025, .
Nelle prossime settimane i prezzi dell'oro saranno sicuramente condizionati dall'attesa per le elezioni statunitensi del 5 novembre. Christopher Wong, strategist FX presso Oversea-Chinese Banking Corp., ritiene che gli investitori si stiano riposizionando in vista di una vittoria di Donald Trump. "Questo tipo di coperture potrebbero ancora guadagnare terreno data la fluidità degli sviluppi elettorali e le incertezze geopolitiche", ha affermato.
Un altro elemento, secondo Wong, che potrebbe volgere a favore del metallo giallo è il rallentamento del rally del dollaro USA. Essendo quotato in dollari, l'oro ha un rapporto inverso con la valuta americana: più quest'ultima si rafforza, più la materia prima tende a indebolirsi, e viceversa. "Anche il rally del dollaro sta iniziando a sembrare un po' allungato tecnicamente, quindi un pullback a breve termine non dovrebbe essere escluso", ha detto Wong.
Il vento contrario potrebbe invece essere rappresentato dalla nuova percezione del mercato che l'allentamento della Fed non sarà così aggressivo. Gli ultimi dati sull'economia americana confermerebbero questo scenario. Le vendite al dettaglio di settembre si sono rafforzate oltre le previsioni, mentre le richieste di sussidi di disoccupazione sono diminuite in maniera inaspettata. Tutto ciò segue ai risultati positivamente sorprendenti del mercato del lavoro di inizio mese, che tracciano un quadro di robustezza economica degli Stati Uniti per cui non è richiesto un intervento urgente della Fed sul fronte dei tassi.