L'annuncio del vaccino Pfizer ha provocato lo stesso effetto di un sasso lanciato in uno stagno: se quest'ultimo è rappresentato dai mercati, il presunto equilibrio è stato destabilizzato. Questo è successo anche nel mondo dei metalli preziosi, in modo particolare per quello che riguarda l'oro. Il metallo giallo negli ultimi mesi ha avuto un comportamento apparentemente anomalo. Tradizionalmente in controtendenza rispetto ai mercati azionari, recentemente invece ne ha seguito lo stesso corso.
Con l'avvento della seconda ondata pandemica e il crollo dei mercati azionari, il prezioso è stato colpito da pesanti vendite facendo temere a molti la perdita di qualifica di bene rifugio per eccellenza. Lunedì 9 novembre invece la storica correlazione inversa sembra essersi ristabilita. All'uscita della notizia tanto attesa da tutti, i mercati azionari si sono fiondati al rialzo e l'oro è sprofondato di 100 punti.
Oro: gli investitori hanno venduto 18 tonnellate tramite ETF
Cosa è successo esattamente? Da quel momento è iniziato il più grande deflusso settimanale dal mese di marzo, con quasi 18 tonnellate di oro espressi in ETF che sono stati venduti a mani basse da parte degli investitori. I prezzi dei lingotti ovviamente ne hanno risentito, a causa di una percezione diffusa che la pandemia possa avere i giorni contati.
In realtà la battaglia è ancora lunga, i casi di infezione continuano a moltiplicarsi e la paura di un lockdown generalizzato a Natale, proprio nel periodo più produttivo dell'anno, si fa sempre più strada. New York infatti si prepara alla possibile chiusura delle scuole, Chicago ha lanciato un appello alle persone di rimanere chiusi in casa e in California si è superata la soglia psicologica di 1 milioni di casi totali. In Europa le cose vanno anche peggio, con diversi Paesi in lockdown e il Regno Unito che ha registrato il maggior numero di infezioni del Vecchio Continente.
Oggi l'oro è in rialzo a 1.885 dollari l'oncia, confermando comunque una certa stabilizzazione dopo il sell-off di inizio settimana. Questo fa pensare che sia ancora presto per parlare di inversione di una tendenza rialzista che ha tenuto banco per tutto il 2020 e che in questo momento magari è in cerca di consolidamento.
Oro: le previsioni degli analisti
A giudizio di Georgette Boele, analista di metalli preziosi presso ABN Amro Bank NV, attualmente tenere posizioni lunghe sull'oro si scontra con il rischio di diverse battute d'arresto. Infatti ogni volta che il metallo giallo prova un rally rialzista viene sistematicamente stoppato da eventi che mettono in discussione tutto, come quello relativo al vaccino Pfizer (ndr). Bisognerebbe entrare nell'ordine delle idee che le quotazioni dell'oro e il decorso della pandemia sono legati a doppio filo.
Convinto di un aumento dei prezzi del metallo è Giovanni Staunovo, analista di UBS Group AG, il quale dà una valutazione di 2.000 dollari l'oncia entra il primo semestre del 2021. Secondo l'esperto, la politica monetaria espansiva della FED e l'aumento dei prezzi del petrolio dettati dalla ripresa economica creeranno maggiori aspettative inflazionistiche. Di conseguenza l'oro fungerà da strumento protettivo contro il rialzo dei prezzi.