Il prezzo del legname è stato particolarmente volatile negli ultimi tre mesi, ma la domanda e le quotazioni della materia prima sono pronti per un trend rialzista di lungo termine mentre il mercato si stabilizza nella sua "nuova normalità".
Tra i principali futures sulle materie prime, il legname è uno di quelli che ha archiviato il maggiore guadagno di questo mese, ma anche uno dei maggiori ribassi del terzo trimestre 2021. I prezzi del legname sono infatti aumentati di quasi il 25% questo mese, ma sono diminuiti del 16% nel trimestre.
Legname: il ribasso dei prezzi non durerà, ecco perché
Le variazioni del prezzo del legname sono state guidate dalla domanda dei consumatori fai-da-te durante il periodo di lockdown, afferma Kyle Little, direttore operativo di Sherwood Lumber. Il boom dei progetti fai-da-te, tuttavia, è stato un "evento generazionale che non vedremo più per un po' di tempo", afferma Little.
Il mercato sta sviluppando una nuova normalità che "sembra essere migliore dei tempi pre-Covid", sostiene la manager. "Ci sarà sicuramente un flusso e riflusso per il mercato immobiliare nei prossimi anni", afferma invece Scott Reaves di Domain Timber Advisors. "Ci aspettiamo di vedere aumenti sostenuti della domanda di legname dalle abitazioni durante quel periodo".
Per ora, la vera opportunità per gli investitori è "più a monte nella catena di approvvigionamento degli investimenti nelle foreste", afferma Reaves. L'aumento della domanda di materie prime, tra cui legname e imballaggi, insieme al crescente interesse per la riduzione delle emissioni di carbonio, suggeriscono un "attraente punto di ingresso per gli investimenti nelle foreste".
US Census Bureau: costruzione case ad un tasso annuo di 1,62 milioni
La domanda di costruzioni domestiche, nel frattempo, sarà molto alta per i prossimi 8-10 anni, anche senza una pandemia, afferma Little. Secondo l'US Census Bureau, ad agosto i costruttori statunitensi hanno iniziato l’edificazione di case a un tasso annuo destagionalizzato di 1,62 milioni, in crescita del 3,9% rispetto al ritmo rivisto al rialzo di luglio.
"I prezzi più bassi delle materie prime stanno alleviando parte della pressione sui costi sui costruttori", afferma James Knightley, capo economista internazionale di ING. "Riteniamo che l'attività abitativa stia tornando alla sua tendenza pre-Covid", ha detto l'esperto.
Per quanto riguarda il gigante immobiliare cinese Evergrande, sull'orlo dell'insolvenza per oltre 300 miliardi di dollari di debito, per ora è visto come un mero problema cinese senza effetti globali più ampi, supponendo che le autorità cinesi intervengano per mitigare i rischi, ha affermato Knightley.