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Dow Jones: quanti e quali sono i titoli tecnologici

12 lug 2024 - 15:00

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Nel Dow Jones Industrial Average c'è una buona presenza di titoli tecnologici. Vediamo quanti e quali sono, e l'andamento in Borsa dal giorno della loro inclusione

I titoli tecnologici hanno dato un contributo estremamente importante negli ultimi due anni alla crescita del Dow Jones Industrial Average e in generale di tutta la Borsa americana. Grazie al boom dell'intelligenza artificiale, molte grandi società che hanno investito nella nuova tecnologia sono state oggetto di acquisto degli investitori e alcune di esse hanno tradotto in ricavi e utili i vantaggi acquisiti. Diversamente da quanto accade per l'S&P 500 e il Nasdaq, il Dow Jones è un indice che pondera in base ai prezzi di mercato e non alla capitalizzazione. Di conseguenza, l'aumento delle quotazioni non è visto sempre in maniera positiva, in quanto i gestori del benchmark gradiscono poco i titoli che hanno un prezzo troppo alto o troppo basso.
 
Proprio una questione di prezzo ha fatto sì che negli ultimi anni entrassero nel Dow società come Amazon o Apple, che hanno ottenuto il via libera solo dopo aver effettuato un frazionamento azionario che ne ha ridotto la valutazione per ogni singola azione. Ed è questo il principale motivo per cui società come Meta Platforms o Berkshire Hathaway non sono comprese nell'indice. Tuttavia, mentre per la big tech guidata da Mark Zuckerberg c'è speranza, per il conglomerato finanziario di Warren Buffett bisogna rassegnarsi, poiché la società di Omaha ha sempre affermato chiaramente che non effettuerà mai una suddivisione delle sue azioni di classe A, caratterizzate da un prezzo superiore ai 600.000 dollari. Magari è possibile un giorno l'ingresso delle azioni di classe B di Berkshire, quotate attualmente poco sotto i 400 dollari.
 
 

I titoli tecnologici del Dow Jones

Il settore tecnologico ricopre diversi comparti: dall'hardware al software, ai servizi, all'intelligenza artificiale, ecc. Di seguito passiamo in rassegna quali sono le società di questo settore comprese nel paniere del Dow Jones.
 

Apple

Apple è in realtà più che altro un'azienda di beni di consumo in quanto vende direttamente ai consumatori la maggior parte dei suoi prodotti. Tuttavia, molti la classificano come una società tecnologica per via dell'alto contenuto tech e innovativo dei dispositivi che vende quali iPhone, iPad, iPod, Mac, ecc. Il colosso di Cupertino non si limita a questo, essendo attiva ad esempio nel comparto dell'assistenza vocale attraverso Siri e ora dell'intelligenza artificiale dopo una partnership con OpenAI per includere nei suoi prodotti ChatGPT. È saltato invece il progetto dell'Apple Car, l'auto elettrica sulla quale la società aveva lavorato per anni salvo poi ritirarsi per gli elevati costi e le limitate opportunità di reddito con l'aumento della concorrenza in questo mercato. L'azione Apple è entrata nel Dow Jones il 19 marzo 2015 scalzando il gigante delle telecomunicazioni AT&T che era presente da un secolo. La sua quotazione* al debutto era di 32,19 dollari; oggi è diventata di 226,34 dollari per un guadagno da allora del 604,67%. Il peso attuale di Apple nell'indice è del 3,04%.
 

Amazon

Amazon è una comparsa recente nel Dow Jones: il suo esordio è datato 26 febbraio 2024, a seguito di uno split azionario effettuato il 6 giugno del 2022 con un rapporto 20:1. A far posto al gigante e-commerce è stata la multinazionale della salute e del benessere Walgreens Boots Alliance. Come Apple, il colosso di Seattle è un rivenditore di beni di consumo, ma il suo approccio tecnologico la fa considerare una big tech. Amazon non è solo il più grande e-commerce del mondo, ma ormai è diventato un conglomerato tentacolare che opera nel campo del cloud con Amazon Web Services, dello streaming on demand con Amazon Prime Video, della sanità con Amazon Pharmacy e in molti altri rami dell'economia. Dall'ingresso nel Dow a oggi, le azioni Amazon hanno guadagnato il 14,29% e la loro ponderazione risulta del 2,93%.
 

Microsoft

Microsoft è la più grande azienda di software del mondo, nota per il sistema operativo Windows e per il pacchetto office Microsoft 365 che comprende Word, Excel e Power Point. L'azienda di Redmond è leader anche nel settore dei giochi con la console X-box, che fa concorrenza alla PlayStation di Sony e a Nintendo Switch. Microsoft è proprietaria anche di Skype e Linkedin. Il fiore all'occhiello è però il cloud Azure, che oggi è legato a doppio filo con l'intelligenza artificiale su cui l'azienda ha investito 13 miliardi di dollari attraverso una collaborazione con OpenAI. Le azioni Microsoft sono presenti nel Dow Jones dal 1° novembre 1999, in pieno periodo bolla dot-com. Da allora ad oggi hanno aumentato il loro valore del 196,72%. Attualmente pesano nell'indice per il 6,83%.
 

Intel

Intel è uno dei più grandi produttori di chip a livello mondiale, conosciuto soprattutto per le sue CPU (Central Processor Unit), ovvero semiconduttori che fanno funzionare i laptop e i PC. Il gruppo possiede il produttore di antivirus McAfee e quello dei chip per auto a guida automatica Mobileye. Il titolo Intel è entrato nel Dow Jones lo stesso giorno di Microsoft, quasi 25 anni fa, a un prezzo di 38,81 dollari per azione e l'ultimo battuto è stato di 32,02 dollari. Il peso di Intel nell'indice è dello 0,72%.
 

IBM

IBM (International Business Machines) è tra i più grandi produttori di computer del pianeta, ma in origine l'azienda vendeva registratori di cassa (business machine appunto). L'attività però si estende al settore dei servizi informatici (IT), gestendo almeno in parte i dipartimenti di molte aziende in tutto il mondo. Inoltre, IBM si sta focalizzando molto su Watson, l'assistente vocale incentrato sull'intelligenza artificiale. Alcuni anni fa ha anche rilevato Red Hat, una società che produce software open-source basati sul cloud. Incluse nel Dow Jones il 29 giugno 1979, le azioni IBM hanno aumentato di oltre 10 volte il loro valore nel tempo e oggi quotano 176,02 dollari. IBM ha una quota nel Dow Jones del 3,09%.
 

Salesforce

I servizi che Salesforce offre si possono già evincere dal simbolo, CRM. Per la precisione CRM sta per "customer relationship management software" e indica che l'azienda fornisce software aziendali in cloud con particolare attenzione alla gestione delle relazioni con i clienti. Le offerte di Salesforce avvengono attraverso browser Internet e dispositivi mobili in abbonamento, nel cosiddetto software as a service (SaaS). Le azioni Salesforce sono state promosse nel Dow Jones il 31 agosto 2020, quando quotavano a 270 dollari ciascuna. Oggi invece sono scambiate a 263,19 dollari, il che implica un regresso del 2,92% nel periodo. Il loro peso nel benchmark è del 5,04%.
 
*Le quotazioni attuali fanno riferimento al prezzo di chiusura dell'ultima seduta settimanale del 5 luglio 2024.
 
 
 

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