ENEL è tra i titoli più monitorati a Piazza Affari. Le società del comparto energetico restano sotto la lente degli investitori non solo per via dell’aumento dei prezzi delle materie prime, ma anche per il tema del caro energia che sta colpendo le imprese e i consumatori. In questo contesto, ENEL ha di recente siglato con Sonatrach, la compagnia petrolifera statale algerina, una serie di accordi relativi ai contratti di fornitura di gas naturale attualmente in essere fra le due società. In particolare, sottolinea il gruppo in una nota, le parti hanno concordato una fornitura di volumi addizionali per il 2022 e la possibilità di volumi incrementali negli anni successivi, oltre che un aggiustamento dei prezzi di vendita che tenga conto delle attuali condizioni di mercato.
Per quanto riguarda gli asset russi, ENEL ha comunicato di aver ottenuto il via libera dalla Russia per procedere alla cessione degli stessi a Lukoil. L'operazione era già stata annunciata nei mesi scorsi ma era poi stata congelata da Mosca. Secondo gli analisti di Equita SIM “si tratta di una notizia positiva, che riduce la complessità della struttura societaria relativamente ad assets che non erano, di fatto, più in gestione di ENEL”. Gli esperti evidenziano che la cessione del 56,43% della società russa avverrà a un prezzo di 137 milioni di euro e comporterà la riduzione del debito del gruppo guidato dall’AD Francesco Starace di circa 550 milioni, oltre che un write down di 1,3 miliardi di euro, con il rilascio di riserve in valuta per 1,1 miliardi. Gli esperti della SIM milanese apprezzano soprattutto la riduzione del debito, oltre che il miglioramento del profilo ESG di ENEL con l'uscita dalle centrali termoelettriche per 5,6 GW. “Il write down delle riserve è una posta non ricorrente che non impatterà sulla distribuzione dei dividendi”, hanno sottolineato gli esperti, che hanno una raccomandazione “Buy” sulle azioni ENEL con prezzo obiettivo a 7,5 euro.
Ricordiamo inoltre che il gruppo guidato dall’AD Starace ha terminato il primo semestre del 2022 con ricavi a 67,2 miliardi di euro, quasi il doppio rispetto ai 36,3 miliardi di euro dello stesso periodo dello scorso anno. La variazione positiva è riconducibile alla maggiore quantità di energia elettrica e gas vendute a prezzi medi crescenti e alle maggiori quantità di energia elettrica prodotte. I prezzi dell’energia più alti hanno tuttavia ridotto la marginalità, fermando l'Ebitda ordinario a 8,3 miliardi di euro (-1,6%). L'Ebit ha registrato una flessione del 12,3% a 3,9 miliardi di euro per effetto di maggiori ammortamenti, adeguamenti di valore e svalutazioni dei crediti. In calo anche il risultato netto ordinario, a 2,1 miliardi di euro (-8,3%), riduzione che la società attribuisce all’andamento della gestione operativa ordinaria, solo parzialmente compensata dagli effetti positivi derivanti dalla gestione finanziaria netta e dalla minore incidenza delle imposte. L’utile netto si è attestato a 1,69 miliardi di euro. Nel periodo l’indebitamento netto è cresciuto a 62,24 miliardi di euro, rispetto ai 51,95 miliardi di inizio anno, in seguito agli investimenti del periodo (5,89 miliardi di euro), all’acquisizione di ERG Hydro in Italia e all’effetto cambi negativo. L’aumento è stato solo parzialmente compensato dai positivi flussi di cassa generati dalla gestione operativa. Il rapporto debt to equity è risultato pari a 1,36 (1,23 al 31 dicembre 2021). Nei primi sei mesi dell’anno le attività operative di ENEL hanno generato cassa per 664 milioni di euro. Il gruppo ha confermato i target finanziari relativi all’esercizio 2022. La società prevede di chiudere l’esercizio in corso con un margine operativo lordo compreso tra i 19 e 19,6 miliardi di euro, mentre l’utile netto ordinario dovrebbe collocarsi tra i 5,6 e 5,8 miliardi di euro. Per quanto riguarda la politica di remunerazione degli azionisti, ENEL ha ribadito che gli azionisti riceveranno un dividendo fisso per azione garantito e crescente nei prossimi tre anni, con l’obiettivo di raggiungere 0,43 euro per azione al 2024. Alla luce di ciò, ad attirare la nostra attenzione è stato il Certificato Recovery TOP Bonus di Société Générale con ISIN DE000SN83KU3 che ha come sottostante proprio ENEL. Vediamo cosa dice l’analisi tecnica sulla big cap di Piazza Affari.
Azioni ENEL: l’analisi tecnica
Per l’azione ENEL il 2022 è stato finora un anno da dimenticare. Il ribasso incamerato dal titolo della compagnia elettrica, quotato sul FTSE Mib, si attesta intorno al 38% (data di rilevazione dei valori: 5 ottobre 2022) ridotto solo di qualche punto percentuale rispetto ai minimi dell’anno segnati a fine settembre a 4,1905 euro. Dai massimi 2021 del 12 gennaio ENEL ha dimezzato la capitalizzazione a Piazza Affari.
Il quadro tecnico è dunque negativo anche se il rimbalzo che ha interessato le prime due sedute di ottobre ha avuto origine nei pressi dell’area di minimi del 2018. Potrebbe essere una buona area dove invertire l’andamento? L’andamento dei volumi al momento non conferma questa tesi che, per assumere concretezza, richiederebbe il superamento di quota 4,7 euro in prima battuta e della media mobile a 55 giorni discendente a 4,79 euro. Una possibilità che, alla luce dell’andamento di seduta del 5 ottobre, appare tutto da costruire.
Sul fronte ribassista, un ritorno sui minimi dell’anno, segnati il 30 settembre a 4,1905 euro, aumenterebbe la tensione sul titolo con il rischio di una caduta del livello che metterebbe a rischio la soglia psicologica dei 4 euro, con discese verso 3,85 euro in prima battuta e 3,5 successivamente.
Investire sulle azioni ENEL con i Certificati
La situazione descritta sinora su ENEL è particolarmente interessante se si guarda al Certificato Recovery TOP Bonus di Société Générale con ISIN DE000SN83KU3. Questo prodotto è quotato dal 9 settembre 2022 sul mercato SeDeX di Borsa Italiana a un prezzo di emissione di 89,15 euro. Questo strumento consente agli investitori di ricevere un rimborso a scadenza di 100 euro lordi a patto che alla data di valutazione finale fissata al prossimo 20 giugno 2024 (meno di 1 anno e 9 mesi) la quotazione di ENEL sia superiore o uguale a quella della Barriera, fissata a 2,50 euro, circa il 57% del prezzo spot attuale del titolo. Per questo motivo, eventuali ribassi di ENEL non sarebbero un evento totalmente negativo, in quanto farebbero scendere il potenziale prezzo di acquisto del Certificato incrementando di conseguenza il rendimento potenziale a scadenza e lo spazio per un recupero più sostenuto delle quotazioni. Al momento della scrittura il Certificato quota a un prezzo ask di 86,80 euro, con un guadagno lordo potenziale del 15,20% in circa 1 anni e 9 mesi. Lo scenario negativo prevede invece che alla data di valutazione finale le quotazioni di ENEL siano inferiori a 2,50 euro: il Certificato inizierà a replicare la performance negativa del sottostante calcolata rispetto allo Strike e moltiplicata per l’Importo di Calcolo di 90,9800 euro per Certificato. Questo, a seconda del prezzo a cui viene acquistato il certificato, potrebbe causare una perdita sul capitale investito.
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