Settore energetico in focus a Piazza Affari, come investire su ENEL? | Investire.biz

Settore energetico in focus a Piazza Affari, come investire su ENEL?

25 ago 2022 - 16:30

13 ott 2022 - 10:37

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Gli investitori rimangono focalizzati sui titoli del comparto energetico mentre permangono i rischi geopolitici. Facciamo il punto su ENEL e come investire sul titolo

A Piazza Affari si continuano a tenere monitorati i titoli del settore energetico, in primis ENI ed ENEL, essendo questi due pilastri del principale listino azionario italiano. Le società del comparto restano sotto la lente non solo per via dell’aumento dei prezzi delle materie prime, ma anche per il tema del caro energia che sta colpendo le imprese e i consumatori.

Le famiglie e le aziende sono sempre più strozzate dai considerevoli importi delle nuove bollette, mentre il Governo – in attesa delle elezioni anticipate al prossimo 25 settembre - cerca di attuare misure che possano mitigare l'impatto negativo sulle attività produttive e sui consumatori.

Ad intervenire sul tema è stato anche Matteo Salvini, leader della Lega, che in una recente intervista ha dichiarato che le aziende energetiche, petrolifere e le raffinerie stanno facendo utili eccezionali. Secondo il leader del Carroccio, un Governo che vuole agire sul caro energia può intervenire sulle aziende a partecipazione pubblica, come ENEL, ENI, Iren e A2A, perché stanno facendo grandi numeri e quindi si può imporre un tetto ai loro profitti.

Salvini ha aggiunto che l’Esecutivo potrebbe chiedere alle società del settore di moderare gli aumenti delle bollette. Il Governo guidato da Mario Draghi ha già proposto la proroga del cap sui prezzi dell’energia delle rinnovabili per il primo semestre del 2023, il blocco del recesso dai contratti di supply fino aprile 2023 ed effettuerà controlli sulle società che non versano il contributo per gli extra-profitti entro agosto.

Ricordiamo che ENEL ha terminato il primo semestre di quest’anno con ricavi per 67,2 miliardi di euro, quasi il doppio rispetto ai 36,3 miliardi di euro dello stesso periodo del 2021. La variazione positiva è riconducibile alla maggiore quantità di energia elettrica e gas vendute a prezzi medi crescenti e le maggiori quantità di energia elettrica prodotte.

I prezzi dell’energia più alti hanno ridotto la marginalità, fermando l'Ebitda ordinario a 8,3 miliardi di euro (-1,6%). Ha pesato inoltre la minore disponibilità di acqua che ha causato una riduzione della produzione da fonte idroelettrica di Enel Green Power. L'Ebit ha registrato una flessione del 12,3% a 3,9 miliardi di euro per effetto di maggiori ammortamenti, adeguamenti di valore e svalutazioni dei crediti.

Il risultato netto ordinario è sceso a 2,1 miliardi (-8,3%), la società lo attribuisce all’andamento della gestione operativa ordinaria, solo parzialmente compensata dagli effetti positivi derivanti dalla gestione finanziaria netta e dalla minore incidenza delle imposte. L’utile netto si è attestato a 1,69 miliardi di euro.

Nel periodo l’indebitamento netto è cresciuto a 62,24 miliardi di euro, rispetto ai 51,95 miliardi di inizio anno, in seguito agli investimenti del periodo (5,89 miliardi di euro), all’acquisizione di ERG Hydro in Italia e all’effetto cambi negativo. L’aumento è stato solo parzialmente compensato dai positivi flussi di cassa generati dalla gestione operativa.

Il rapporto debt to equity è risultato pari a 1,36 (1,23 al 31 dicembre 2021). Nei primi sei mesi dell’anno le attività operative di ENEL hanno generato cassa per 664 milioni di euro. Il gruppo ha confermato i target finanziari relativi all’esercizio 2022. La società prevede di chiudere l’esercizio in corso con un margine operativo lordo compreso tra i 19 e 19,6 miliardi di euro, mentre l’utile netto ordinario dovrebbe collocarsi tra i 5,6 e 5,8 miliardi di euro.

Per quanto riguarda la politica di remunerazione degli azionisti, ENEL ha ribadito che gli azionisti riceveranno un dividendo fisso per azione, garantito e crescente nei prossimi tre anni, con l’obiettivo di raggiungere 0,43 euro per azione al 2024. Secondo Equita SIM il rischio principale di un prezzo del gas elevato e del pericolo di interruzione della supply di gas rimane in capo ai retailers.

Questi ultimi dovranno onorare i contratti di fornitura da un lato ed il rischio bad credits dall’altro nel corso dei prossimi mesi. Gli esperti della SIM milanese evidenziano che i player più esposti in Italia sono le local utilities, ossia ENEL ed ENI.

Per entrambi i titoli la view di Equita SIM è positiva, con una raccomandazione "Buy" e un target price a 19 euro per ENI e a 7,7 euro per ENEL. Alla luce di ciò, ad attirare la nostra attenzione è stato il Certificato Recovery TOP Bonus di Société Générale con ISIN DE000SN3YFN8 che ha come sottostante proprio ENEL. Vediamo cosa dice l’analisi tecnica sulla big cap di Piazza Affari.

 

Azioni ENEL: l’analisi tecnica

Il quadro tecnico di ENEL è evidentemente impostato al ribasso nel medio periodo, in particolare dai massimi registrati a gennaio 2021 in area 9 euro per azione. Guardando al breve termine, i corsi hanno effettuato un rimbalzo dopo il test del supporto a 4,60 euro, livello lasciato in eredità dai massimi registrati a settembre 2018.

Per tornare in vantaggio i compratori dovrebbero effettuare il breakout dei 5,29 euro, superando così anche i massimi di swing segnati il 17 agosto scorso e il livello orizzontale che conta i minimi del 7 marzo 2022. In tal caso il primo obiettivo delle forze rialziste potrebbe essere localizzato in area 6,45 euro, zona di massimi registrati ad aprile 2022.

Al contrario, se dovesse verificarsi un’ulteriore fase di debolezza, la rottura del supporto statico a 4,60 euro darebbe spazio di manovra ai venditori fino al test della successiva area di concentrazione di domanda a 4,30 euro.

 

Investire sulle azioni ENEL con i Certificati

La situazione descritta sinora su ENEL è particolarmente interessante se si guarda al Certificato Recovery TOP Bonus di Société Générale con ISIN DE000SN3YFN8. Questo prodotto è quotato dal 28 giugno 2022 sul mercato SeDeX di Borsa Italiana a un prezzo di emissione di 89,50 euro.

Questo strumento consente agli investitori di ricevere un rimborso a scadenza di 100 euro lordi a patto che alla data di valutazione finale fissata al prossimo 14 dicembre 2023 (circa 1 anno e 4 mesi) la quotazione di ENEL sia superiore o uguale a quella della Barriera, fissata a 3,20 euro, circa il 65% del prezzo spot attuale del titolo.

Per questo motivo, eventuali ribassi di ENEL non sarebbero un evento totalmente negativo, in quanto farebbero scendere il potenziale prezzo di acquisto del Certificato incrementando di conseguenza il rendimento potenziale a scadenza e lo spazio per un recupero più sostenuto delle quotazioni.

Al momento della scrittura il Certificato quota ad un prezzo ask di 90 euro (guadagno lordo potenziale del 11,11% in circa 1 anno e 4 mesi), mentre le azioni ENEL veleggiano circa il 35% al di sopra della Barriera.

Lo scenario negativo prevede invece che alla data di valutazione finale le quotazioni di ENEL siano inferiori a 3,20 euro: il Certificato inizierà a replicare la performance negativa del sottostante calcolata rispetto allo Strike e moltiplicata per l’Importo di Calcolo di 85,6450 euro per certificato. Questo, a seconda del prezzo in cui viene acquistato il certificato, potrebbe causare una perdita sul capitale investito.

 

 

 

 

 

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